-->P.S. Pop corn e coca cola, che è lunga
Oggi si è chiuso un capitolo della mia vita.
Avevo conosciuto questa ragazza proprio qui, eravamo molto distanti, ma ci abbiamo provato, ed è stato fantastico.
Fino a quando mi aveva detto che voleva trasferirsi a Milano per studiare.
E io, che a quei tempi lavoravo per un'agenzia immobiliare, e che portavo numerose coppie a visitare appartamenti, già sognavo. Due cuori e una capanna.
Milano fu, dopo cinque mesi e mezzo di viaggi.
Ho lasciato il mio paesello contornato dalle montagne, e mi sono tuffato nella selva meneghina.
E lì il brusco declino.
Senso di estraneità, insicurezza, mancanza di stimoli, avversione per tutti e tutto.
Mi son buttato a capofitto nel lavoro, arrivando con la seconda azienda a passare anche 9 ore e mezza in ufficio, 35 ore di straordinari al mese, partivo la mattina con in testa il lavoro e la sera, anche quando tornavo a casa non riuscivo a staccare, era l'unica cosa che mi dava sicurezza e stimoli. Fare soldi, farmi una posizione.
Ero diventato avaro, accidioso, misantropo, xenofobo, pantolofaio, geloso marcio, intransigente, pieno di risentimento, alienato, frustrato, vittimista, manipolatore, doppioghiochista, cinico.
Contavo il singolo euro che spendevo.
Le ho fatto mancare troppe cose, ho replicato un modello di coppia ormai passato a miglior vita.
Abbruttito nel carattere, nel fisico, nella stima di me stesso.
è stato terrificante.
Mi aveva conosciuto brillante, pieno di vita, di stimoli, uno che si dava da fare, che scriveva, che presentava conferenze, che se la godeva.
E in quella città che tuttora detesto con tutto me stesso mi son trasformato in uno dei peggiori uomini possibili.
Lei ormai aveva maturato un certo distacco, andava avanti per inerzia, stava cominciando a perdere troppo peso.
A metà ottobre mi ha lasciato, dopo complessivi due anni e otto mesi. Sette giorni dopo è arrivato un altro, uno di 20 anni, una persona buona, a suo dire, che si è ritrovato tra le mani una piccola donna, una persona di grande spessore, e di straordinaria bellezza.
Per un pò siamo stati ancora sotto lo stesso tetto (mentre lei già frequentava questo ragazzo...), poi sua madre l'ha spinta ad andaresene al più presto, aveva paura.
E anch'io a febbraio, per evitare di consumarmi totalmente, dopo avere scritto un libro di ricordi che ormai sarebbe folle consegnarle, ho cambiato città. Torino appunto, quella dell'Università, della cultura, della mondanità, quella con gli spettacolari palazzi del centro, con quelle piazze meravigliose, quella in cui si respira un'aria diversa. Milano e Torino sono due città completamente diverse, ma non è questa la sede, e avrò già ampiamente fatto irritare i milanesi... non me ne vogliate.
Ora sto ricostruendo la sicurezza perduta, la serenità, la voglia di assaporare la vita, di vedere posti, fare amicizie, vivere da protagonista, fare progetti.
E ci sto riuscendo molto bene, devo dire, anche se non ho alcuna voglia di conoscere ragazze. Ormai ho mille antenne, e lo capisco se una è speciale o meno.
Non ne ho ancora vista mezza.
Sono anche terrorizzato alla prospettiva di incappare di nuovo in una relazione, anche se molto free.
Ho scelto di abitare in una zona prestigiosa, il tenore di vita si è alzato, forse troppo, ma è questo che voglio per la mia vita. E visto che a Milano ho accumulato un pò di soldi, sporchi di lacrime e sangue, ne sto facendo pieno uso. Domani potrei non esserci più, perché aspettare anni e anni per concedersi qualche gratificazione?
Per di più mi tocca ancora lavorare a Milano, anche questo è un problema.
Il mio lavoro l'ho scelto per necessità, ero arrivato a Milano con mille euro in tasca, con un lavoro da cercare e l'affitto da pagare.
Ma ora che sono uscito da quel tunnel, francamente non me ne frega più niente di quel tipo di lavoro. Ora è il momento di fare quello che voglio veramente. e non è facile.
Ho imparato tante cose, su di me e sulle relazioni. Sono diventato più indipendente, più maturo. Era la prima storia seria della mia vita, e ora sono giunto a un'età non troppo avanzata con una grande autoconsapevolezza di ciò che mi manca, di ciò che ho sbagliato, dell'importanza di tutta una serie di cose.
Stamattina avevamo il sopralluogo con la proprietaria dell'appartamento.
Abbiamo chiuso il tutto, tempestivamente e senza spargimento di soldi.
ho rivisto la mia ex, che mi fa, e mi farà sempre un effetto allucinante.
Io sono "sintonizzato" su di lei, lei su quell'altro. Ormai son quasi sei mesi.
Da poche battute innocenti buttate lì ho capito che non ce n'è proprio più.
Mi vuole bene, vorrebbe mantenere i contatti, lascia a me la possibilità di decidere. dice che siamo due persone intelligenti e sarebbe un peccato perdersi di vista.
Ora che ho capito, che sto mi sto ritrovando, sono messo alla berlina. La vita è feroce, a volte.
Non ti dà la possibilità di rimediare, anche quando ne avresti la possibilità.
Io so che ora potrei piacerle, ma ormai è scottata da tutta la mxxxa che le ho fatto ingoiare.
E continuo ad ascoltare l'Emozione non ha voce, di Celentano, che era la nostra canzone e che mi fa ancora venire i brividi.
Mentre lei ora ha ritrovato se stessa, è felice e realizzata, con tutti i suoi progetti (lei ne aveva di solidi, non è venuta a Milano per caso, era una scelta deliberata e consapevole) le sue nuove amicizie, il suo nuovo amore.
Tornando al sopralluogo, si chiude un capitolo.
Se prima avevamo ancora la vicenda dell'appartamento a creare una sorta di ponte, seppur insidioso, tra di noi, ora non c'è proprio più nulla.
Anche sua madre, non la rivedrò più. è come nelle trasmissioni di Lucarelli, quando a un certo punto il personaggio di turno viene oscurato.
Solitamente quando torno a Torino da Milano esco dal treno con un sorrisone a 32 denti, oggi avevo solamente voglia di piangere.
Perché non voglio dimenticarla, non voglio troncare tutto, lei era ed è una figura centrale nella mia vita, però c'è questo ragazzo di mezzo.
A cui avrà certamente detto ti amo, con cui avrà certamente fatto più e più volte l'amore, con cui avrà vissuto dei fantastici momenti. E continuerà a viverli.
Io avrei voluto invecchiare con lei, avrei voluto che fosse la prima e unica storia importante della mia vita, e ora non so proprio dove sbattere la testa.
Ma ero diventato una persona terribile, e giustamente a un certo punto mi ha lasciato correre per la mia strada, solo come un verme.
Ho un fermoimmagine che racchiude molto bene il senso dei due anni e mezzo a Milano. Io che cammino solo completamente circondato dalla nebbia, una sera in cui dovevo andare a fare una commissione.
Terribile.
Non sono mai stato un morto di fxxa, quindi non è gettandomi a capofitto su un'altra che risolverò questa situazione. Non è nella mia personalità.
Che fare?
Come comportarmi con lei?
Come uscire completamente da questa fase della mia vita?
Sarà mai possibile ritrovarla, magari più avanti?
è ancora qui, dentro di me, e oggi quando l'ho abbracciata all'arrivo, e salutata alla partenza, ho toccato vette di felicità e tristezza.
Ho una gran confusione in testa...
Si è chiuso un capitolo, dovrei saltellare di gioia, pasteggiare a ostriche e champagne, invece ho una grande amarezza dentro..