C'erano sette fratelli che andavano per il mondo:
sei erano sempre allegri, il settimo sempre giocondo.

Sei andavano a piedi, perché non avevano fretta,
il settimo, invece, perché non aveva la bicicletta.

La leggenda dirà dell'ultima battaglia:
dove cantò la cicala, abbaia la mitraglia.

Una muta di cani la notte ha circondata,
il fumo lecca i muri della casa incendiata.
Ma quando li portarono alla crudele morte,
non eri tu, fucile, il più fermo, il più forte?

C'erano sette fratelli che andavano per il mondo:
sei erano sempre allegri, il settimo sempre giocondo.



Sei andavano a piedi, perché non avevano fretta,
il settimo, invece, perché non aveva la bicicletta.

Nella nebbia dell'alba si nascosero i cani,
e chiusero gli occhi, per non vedersi le mani.
Negli occhi dei sette Cervi l'aurora si specchiò,
dagli occhi fucilati il sole si levò
.

Vecchio, tenero padre, olmo dai sette rami,
nella vuota prigione, per nome ancora li chiami
..

C'erano sette fratelli che andavano per il mondo:
sei erano sempre allegri, il settimo sempre giocondo.

Sei andavano a piedi, perché non avevano fretta,
il settimo, invece, perché non aveva la bicicletta.

E a notte, fra le sbarre, fin dove soffia il vento,
intatte vedi splendere sette stelle d'argento.

Sette stelle dell'Orsa, come sette sorelle.
I cani non potranno fucilare le stelle.

Sette stelle dell'Orsa, come sette sorelle.
I cani non potranno fucilare le stelle.