Non mi lasciare qui tra questa polvere
tra questo ferro che diventa ruggine

non leggo, non studio, mi alieno
mi ricompongo tra note classiche
in un raccolto di altro poi fuggo lontano

chiarore interiore degli occhi
nello sviluppo di punti estremi
per simpatia a prima vista
ci prese per mano l'amore

e poi di corsa distese di tempo infinite
per superare il senso del nostro sentire
ritrovandoci sul confine
di una storia ancora tutta da decidere

evitando le deboli illusioni
le stravaganti conclusioni
che fanno di noi
quello che non avrei detto mai

malintesi ben funzionanti
Venere e Giove
sarà un destino già scritto altrove
che poi mi riporta da te, perché

più facile è starti a guardare
ma più difficile a definire
semplice come la pioggia
che cade ad aprile su questa città



perché nel cuore, sai, non c'è una logica
ma l'attitudine è ancora quella
di riconciliare il vero col mistero

non mi lasciare qui
stella d'oriente che brilli nel cielo

mostrami ancora la strada che devo seguire
dammi la forza che solo l'amore ci dà

entra nel mio mondo
prendi per mano il vagabondo
che in me troverai
dimmi ancora che ritornerai

perché senza di te non ho
più niente da fare
né un posto dove poi ritornare se tu
non ritorni da me, perché

più facile è cogliere un fiore
ma più difficile è coltivare
questo giardino lasciato alle cure
del sole finché pioverà