C'erano più di mille stelle in quella fetta di cielo
che il Pazzo ogni notte guardava dalla sua finestra.
Una di loro che fu cadente tagliò in due quel firmamento,
brillando nell'oscurità per poi scomparire in un momento.


Fu così che il Pazzo chiuse gli occhi
ed espresse un desiderio,
perchè la sua mente malata gli permetteva ancora di sognare.

E chiese al Dio del Vento che l'Autunno prende per mano
le foglie orfane degli alberi per portarle via lontano,
e di soffiare sui suoi pensieri,che finalmente liberi
da farmacie e da catene possano volare via distanti.

Distanti da quel mondo grigio,
che lo ha mollato come demente,
lontano dalle ipocrisie e dalle cattiverie della gente.




Ma quando aprì di nuovo gli occhi
c'era sempre lo stesso cielo,
e capì con il cuore in mano che nulla era cambiato.
E anche se il fiore della Speranza è l'ultimo a morire,
il suo era stato spezzato ancora prima di poter sbocciare.


Il Pazzo si rese conto che quello lì era il suo destino,
ma stranamente si sentiva felice e regalò una lacrima al vento.

Capì che la vita di un uomo
è come quella stella nella notte scura:
sì brilla di luce nell'arco di un tempo,
finchè il buio non ci cattura.