raga!!!! sono forti!!!
ascoltateli!!!
I ratti della Sabina sono un gruppo musicale formato da elementi provenienti dalla provincia dalla Sabina (Rieti). Il loro nome deriva dallo storico “ratto delle sabine”, provenendo dalla provincia Rieti, in Sabina, hanno fatto di un ratto stilizzato in un cartello stradale di pericolo il loro logo.
Già dagli esordi la dimensione live è fondamentale per il gruppo. Apprezzano anche suonare come musicisti di strada, agli esordi a Piazza Navona a Roma, al Carnevale liberato di Poggio Mirteto del quale non mancano mai un appuntamento, ai festival come il Ferrara Buskers Festival. Dal vivo, spesso, suonano senza scaletta lasciando all'improvvisazione la successione dei brani.
I Ratti nascono nel 1996 da un'idea di Roberto Billi che, prima ancora di mettersi alla ricerca degli altri componenti del gruppo, ne inventa il nome e ne disegna lo stemma, un ratto stilizzato inserito nel triangolo di un segnale stradale. Dopo aver composto i primi brani, comincia la ricerca di altri elementi per formare la band e, proprio in questo periodo, ci sarà l'incontro con Stefano Fiori che aderisce al progetto contribuendo anche ad incrementare il repertorio con composizioni proprie, i due diventeranno anche i frontmen del gruppo. Si aggiungono man mano gli altri membri, prima la componente folk: Alberto Ricci alla fisarmonica e Alessandro Monzi al violino, poi quella rock: Carlo Ferretti alla batteria (e successivamente anche al pianoforte) e Valerio Manelfi al basso, alla fine Eugenio Lupi alla chitarra elettrica, il sound acquisisce sempre di più sonorità e ritmiche tipiche del folk rock, con una predilezione per il rock.
Nel 1998 registrano e autoproducono il primo disco Acqua e terra, che verrà poi rimasterizzato e pubblicato nel 2004. Oltre ai sette compare la collaborazione di Paolo Masci che successivamente entra in pianta stabile nel gruppo.
Nel 2001 registrano, nella cantina della casa di Roberto Billi, Cantiecontrocantincantina, disco prodotto da UPRfolk, che si calcola abbia ventuto più di 5000 copie, per un disco che non è stato distribuito dalle grandi catene è un piccolo successo, ottenuto soprattutto in provincia di Roma grazie a Radio Rock che trasmette Il funambolo. Tra gli ospiti figurano Raffaello Simeoni e Margerita D'Ubaldo. Nel disco alcuni brani del precedente (Nel giorno della liberazione e La ciucca) e alcuni brani che verranno poi ripresi nel successivo: Linea 670 autobus della rete dei trasporti di Roma che attraversa un campo nomadi in zona Marconi, Il Giocoliere omaggio a Gianni Rodari, personaggio cui i Ratti sono particolarmente legati per l'insegnamento di "rimanere bambini", La tarantella del serpente, leggenda sabina (ma ne esistono di simili altrove, si pensi alla Fola del magalas dei Modena City Ramblers con Paolo Rossi che narra una leggenda simile in dialetto emiliano) che parla del Serpente Regolo.
Nel 2003 pubblicano Circobirò, loro terzo album, quello che li porta ad una certa notorietà. Brani rock, melodie popolari, tarantella e combat folk, canzone d'autore e testi impegnati, sociali e politici, ma sempre con molta dolcezza e senza slogan e spesso molta ironia. Roberto Billi firma la maggior parte dei brani, una parte minore quelli di Stefano. Grandi ospiti nell'album: Marino Severini dei Gang ne L'uomo che piantava alberi, ; Stefano "Cisco" Bellotti e Francesco Moneti dei Modena City Ramblers ne Il mercante; Andrea Ra, cantautore romano, ne Lo scemo del villaggio e poi di nuovo Raffaello Simeoni ex Novalia e Margherita D'Ubaldo, inoltre la grafica dell'album è completata da disegni di Francesco Musante. Ci sono citazioni: Fernando Pessoa (Il violinista pazzo), Bruno Ciammola (La morale dei briganti), Jean Giono (L'uomo che piantava alberi); c'è la cultura popolare La Tarantella Del Serpente e Il Pifferaio Magico in dialetto sabino; c'è l'omaggio a Gianni Rodari in il giocoliere.
Nel 2005 esce A passo lento quarto disco, sotto la direzione artistica di Alessandro Finazzo detto Finaz della Bandabardò. Anche qui la serie degli ospiti è nutrita: Finaz che suona chitarra acustica, violoncello, contrabbasso, organo, synth e cori ed è co-autore de Il re dei topi, Mimmo Locasciulli e Raffaella Misiti degli Acustimantico, ancora Raffaello Simeoni. Gli stilemi rimangono simili, ma non per questo perdono vigore e originalità: c'è ancora Gianni Rodari in La rivoluzione e Dopo la pioggia con tanto di partecipazione di Maria Rodari, ci sono ancora leggende sabine ne L'abbatuozzo, c'è il brano di apertura La giostra che presenta il disco (come nel precedente era il circo presentato da Circobirò).
Nel 2007 pubblicano "...sotto il cielo del tendone", il loro primo album live. Il nuovo lavoro contiene, oltre a 16 brani eseguiti al concerto del 24 marzo 2007 al Villaggio Globale di Roma, tre inediti, tra cui "Accorda e canta" primo singolo estratto.