Napoletani al Franchi: solito peso... con due misure
Come al solito nella povera patria nostrana, ma non ruspante, per un peso vigono misure diverse. E quindi se il divieto di traferta colpisce i tifosi di Firenze o di Genova, solo per esemplificare, a questi tocca obbedire e stare a casa. Se invece il divieto riguardi altre piazze, è il caso oggi di quella del Napoli, si potrà star certi dell'aggiramento della norma.
In questo caso è proprio la norma ad avere un bug, un buco, un vizio, un tallone d'Achille. Siccome il divieto d'acquisto dei tagliandi è per i "residenti" a Napoli e provincia. Tuttavia, per motivi storici e sociali, i tifosi del Napoli sono spesso residenti anche in altre città e regioni. Ed ecco che la severa norma anti trasferte perde ogni efficacia.
Naturalmente non è data la possibilità che la maggioranza rispetti volontariamente una legge. Non sia mai che un italiano, pur potendo trasgredire un divieto, si astenga dal farlo! Avessero ad iniziare a considerarci qualcosa di diverso da un popolo di furbetti e cialtroni!
Ed ecco il risultato. Uno dei tanti. Oggi al Franchi, assenti i tifosi del Napoli che vivono a Napoli, c'erano quelli che vivono a Firenze e in Toscana. Ben bardati, ben organizzati, tutti intruppati - ovvio buonsenso - in zone del Franchi a loro dedicate. D'altronde uno dei motti più calzanti all'italica natura fu coniato proprio a Napoli: fatta la legge gabbato lo santo. E intanto la povera patria scivola sempre più giù...
P.S. Poichè qualche sciocco che vorrà interpretare questo articoletto come una scusante per certi brutti episodi avvenuti a Firenze, leggi aggressioni a tifosi napoletani ,non mancherà all'appello. Ecco che ci corre l'obbligo di questo post scriptum anti idioti. Pensiamo che nessuna aggressione, nessun episodio, persino nessun accenno ad atti di violenza è mai giustificabile. Mai. In nessun caso.
fiorentina.it
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una perla di giornalismo.
a parte le cazzate e le provocazioni piu o meno velate, c è un errore di fondo: i tifosi che erano al franchi non hanno infranto nessuna legge. Hanno acquistato e pagato regolarmente un biglietto. Il divieto era per i residenti campani. Ergo i tanti tifosi napoletani in toscana e nel resto d italia potevano assistere alla partita.
chi ha sbagliato sono le varie questure, osservatorio, casms che senza buonsenso chiudono il settore ospiti e permettono poi che i tifosi ospiti si possano sparpagliare per tutto stadio) ed è normale che in queste condizioni lo stadio è una miccia pronta ad esplodere. e infatti ci sono stati decine di napoletani aggrediti e portati in ospedale. ma non si sa niente. vabbè.
e poi il fatto delle due misure. ma dai. che ogni trasferta del napoli chiudono il settore ospiti(e questo a volte succede anche con altre squadre), in piu altre restrizioni appositamente per i partenopei :ingresso per soli abbonati, vietano la vendita di biglietti in campania e molte volte li vendono solo all interno della regione o della provincia in cui si gioca e lo stesso fuori lo stadio ci sono centinaia di poliziotto in tenuta antisommossa... se questo è costituzionale?
e anche con queste restrizioni arrivano centinaia di napoletani negli stadi altrui. a persone poco attente puo sembrare ci siano dei delinquenti che fregandosene delle regole in qualche modo riescono ad entrare allo stadio. imbrogli ? no. anche loro sono in regola perche si sa "i napoletani stanno dappertutto" e quindi niente vieta loro di andarsi a vedere la loro squadra del cuore quando giocano nella citta o regione in cui si sono trasferiti . poi questa gente è costretta a guardare la partita tra insulti delle persone vicine, sputi, risse ecc (in questi anni tra forum e filmati vari mi sono fatto una cultura) solo perche si è fatto di tutto per chiudere quel maledetto settore ospiti che è stata una restrizione inutile.
questo per dire che non serve a niente fare leggi, restrizioni, tornelli e cazzate varie. devono intervenire meglio punendo chi davvero chi compie atti di delinquenza e non gente perbene, che poi anche in altri ambiti è sempre quella che paga per tutti.