La mafia dietro al miracolo Zenit
Uefa vinta grazie a presunte combine
Dure accuse de "
El Pais" allo
Zenit San Pietroburgo. Stando a quanto riportato sulle pagine del quotidiano spagnolo, ci sarebbe infatti la mano della
mafia russa dietro al successo delle formazione di
Advocaat nella scorsa edizione della Coppa
Uefa. A confermare la sospetta combine ci sarebbero alcune intercettazioni in cui membri della malavita organizzata confermavano "
di aver versato 40 milioni per la semifinale".
In particolare il
Pais fa riferimento all'inchiesta coordinata dal magistrato
Baltasar Garzon - il materiale della stessa è stato trasmesso alle autorità tedesche - che ha riguardato in particolare
Guenadis Petrov, uno dei principali esponenti dell'organizzazione criminale "
Tambobskaya". Tra le attività del sodalizio erano appunto comprese anche quelle relative allo Zenit del quale si parla in una conversazione telefonica risalente allo scorso mese di maggio, in cui Petrov avrebbe rivelato in anticipo a un suo sottoposto il risultato della sfida
Zenit-Bayern: 4-0.
La goleada sarebbe stata garantita da un pagamento di
50 milioni alla squadra tedesca. Nelle intercettazioni non si specifica la moneta e non è chiaro se si tratti di euro, dollari o rubli. Lo Zenit, dopo aver eliminato il Bayern, ha poi vinto la Coppa Uefa superando in finale il
Glasgow Rangers per 2-0.
E i sospetti non trascurano nemmeno l'atto finale della Coppa. Secondo
Abc, infatti, la cifra sborsata per assicurare il successo allo Zenit si sarebbe aggirata tra i
20 e i 40 milioni di euro e sarebbe stata "investita" per garantire ad Arshavin e compagni il passaggio del turno in semifinale e il successo in finale. Abc precisa che gli inquirenti spagnoli - che indagavano sulle attività criminali di Petrov e dei suoi, in particolare il riciclaggio di danaro di origine criminale - non hanno potuto acquisire prove relative a una effettiva frode sportiva.