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no, non conosco luperini purtroppo...
però il libro che ho io è scritto dal preside di facoltà e da sua moglie, una prof che venerano come un dio e con cui ho fatto l'esame un mesetto fa...
la cosa che mi fa incazzare è che non posso dire io penZo che :lolll: gli devo citare prima la fonte che me l'ha fatto penZare XD
(genetica è una cosa brutta assai :087: io di quei piselli gialli e grinzosi non ci capii nulla :087:)
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Ossi di seppia è uscito nel 1925... Le occasioni nel 1939...
direi che a questo punto ci sono pochi dubbi ;)
Comunque anche a me questa cosa di dover sempre citare le fonti mi fa inkatZare, come se si partisse dal presupposto che noi non si abbia il diritto di penZare ed eZprimere teorie che abbiano senso compiuto... Poi sarà anche divertente andare a cercarsi le fonti per poter dire: "questa cagata iperbolica l'ha detta il Professoron Baron Alberigo Ciullatesi"... però lo trovo molto frustrante.
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no vabbè... alla fine ci sono degli elementi che vengono introdotti in un secondo momento.
ad esempio la funzione salvifica della donna (clizia) è propria delle occasioni, non degli ossi di seppia...
quando l'ho chiesto alle ragazze del corso una mi ha riposto "considera che anche eliot fa uso del correlativo oggettivo" e io... "allora?! :roll:"
quando feci al liceo montale... e gli ossi di seppia erano il centro del mio percorso... studiai come il varco veniva rappresentato nella prima raccolta dal correlativo oggettivo, da questi oggetti che ci permettono di intravedere la realtà delle cose, in sè non tangibile... nelle occasioni invece, il varco sono le donne, clizia nella fattispecie :roll:
che odio tutte queste interpretazioni -.-"
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"Il critico è uno scrittore mancato, un eunuco costretto ad assistere ai sollazzi letterari del suo padrone" [cit.] :lol:
Il vero correlativo oggettivo deve riferirsi ad un oggetto, non ad una persona: penso si possa tranquillamente affermare che compare e trionfa negli Ossi di seppia
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allora se me lo chiede, oltre a citare il manuale di baldi giusso razetti e zaccaria, gli dico "me l'ha detto pure lucien, professò :o"
XD sono d'accordo comunque
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ho anke io lo stesso problema di Holly su Montale..ma x cosa lo usa alla fine?! Nel mio libro nn riesco proprio a capirlo..Help me please..:)
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Quote:
Originariamente inviata da
FelloGirl
ho anke io lo stesso problema di Holly su Montale..ma x cosa lo usa alla fine?! Nel mio libro nn riesco proprio a capirlo..Help me please..:)
io so che lo usa in ossi di seppia....la prof di inglese ci ha fatto leggere una sua poesia per rapportare il correlativo oggettivo di Eliot con quello di Montale...e la poesia era di ossi di seppia...Spesso il male di vivere =)
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Originariamente inviata da
FelloGirl
ho anke io lo stesso problema di Holly su Montale..ma x cosa lo usa alla fine?! Nel mio libro nn riesco proprio a capirlo..Help me please..:)
secondo me lo usa negli ossi di seppia :roll: ma io alla fine ci ho pure litigato col prof a quell'esame per colpa di montale :lol:
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bene..allora spero ke nn me lo kieda mai..:lol:
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Originariamente inviata da
*Black_Rose*
io so che lo usa in ossi di seppia....la prof di inglese ci ha fatto leggere una sua poesia per rapportare il correlativo oggettivo di Eliot con quello di Montale...e la poesia era di ossi di seppia...Spesso il male di vivere =)
si,ma cmq lo usa x esprimere una poesia a modo suo?!!?..cioè..usa questa forma nelle sue poesie..o no?!