dei miti
Test di italiano, la docente nel presentare la prova, rivolgendosi a noi studenti
"Loro faranno una prova e staranno attenti a rispettare tutte quante le dritte che vi darà. Raccomanda loro di fare attenzione ai segni di interpunzione, alle geminazioni e agli errori ortografici in genere"
"Loro potranno andare in bagno, uno alla volta..."
"Loro dovranno consegnare entro le 11.45"
La prima volta che si è rivolta a noi in terza plurale mi è scappato, involontariamente, un "Ma loro chi?"
Tutti hanno riso, poi all'uscita la docente mi fa "Ma lo sa che il suo cognome è davvero ilare? Da dove proviene questa originalità da Venezia? Come mai non si è immatricolato lì?"
E per fortuna che non è una mia docente, altrimenti mi ero segnato la carriera universitaria
Ho idea che i prof di linguistica siano i migliori, anche noi ne abbiamo uno che è tutto un programma.
Innanzitutto tutte le ragazze di cui non sa il nome le chiama Jacqueline
Coi ragazzi invece è più creativo: inventa i nomi ad hoc, mi ha ribattezzato Jean-Jacques
Quando finalmente si decideva ad imparare i nostri nomi, ce ne faceva la spiegazione filologica dell'origine.
Aveva anche una capacità straordinaria per metterci in imbarazzo: un giorno ad esempio m'ero offerto volontario per l'interrogazione alla lavagna e mentre mi alzavo fa: "Ecco il cavaliere che si sacrifica per salvare la sua bella che io volevo interrogare e che oggi non ha studiato!"
Mentre io speravo che il pavimento mi inghiottisse, la bella in questione fa: "Ma no, guardi che ho studiato!"
Lui: "Sì? Vieni te allora?"
Lei: "Ecco... io..."
Lui, trionfante: "Visto? Visto? Jean-Jacques, salva la tua bella: alla lavagna!"
Ahi dura terra, perchè non t'apristi...
premetto. il mio prof di storia contemporanea in realtà spiega diritto. sì perché la mia amica che fa diritto pubblico ad economia fa le mie stesse cose.
di conseguenza nessuno se lo caga.
l'altro giorno: "ragazzi, ma perché sbadigliate tanto, sono così noioso? , non capisco, non ne vedo uno attivo, siete tutti assonnati "
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
anche il mio lo faceva! Partiva da "qualche volontario alla lavagna" tutti zitti, allora indicava una tipa "tu dai, volontaria! applauso per la volontaria!"
Se lei non si alzava, iniziava "adesso vediamo se esiste ancora qualche gentiluomo che salva la bella dall'orco cattivo"
Così però è bello, spiegava da dio e nonostante la materia soprattutto all inizio fosse pesante, ti passava benissimo e riuscivi anche a stare sempre attento visto che tra una cosa e l'altra faceva le battute.
Ah, a metà corso da noi consegnano dei questionari, anonimi, sulla qualità delle lezioni. Domande tipo "le aule sono adatte alla lezione? il carico di lavoro è adatto ai crediti?" ecc. Poi "consiglieresti questo corso? perchè?"
I questionari vanno metà al profe e metà alla segreteria (le domande sulle aule alla segreteria sul corso al prof). Facciamo una pausa di 5 minuti tra un'ora e l'altra, torniamo e c'è lui che muore dal ridere alla cattedra. Legge ad alta voce:
Consiglieresti questo corso? Si, a tutti.
Perchè? Il docente ha spiccate doti da cabarettista, queste lezioni sono meglio di zelig! "stasera lo dico a mia figlia, tesoro spegni la tv, tanto c'è papà!"
o ancora "Lo consiglierei perchè mi fa ridere" "non lo consiglierei perchè è saccente e ti fa sentire ignorante" risposta "ragazzi, io non mi sento ignorante di fronte a persone saccenti (anche se prediligo acculturate). NOn è che forse, voi, lo siete davvero?"
mi ricordo che l'anno dopo che avevo finito il corso volevo imbucarmi per ridere ancora un po'
Degenero totoale oggi, a Istituzioni di Linguistica.
Ecco l'ultima parte del discorso del docente.
C’è solo un caso in cui parlando di di di di suffissazione dobbiamo negare una parte di questi principi e in particolare il cambiamento di categoria e questo è dato dai suffissi così detti, oggi si chiamano valutativi, suffissi valutativi.
Il termine valutativo riassume in se, neutralizza le concezioni di dimunitivo, accrescitivo, peggiorativo, dispregiativo e cose di questo genere; insomma, quegli elementi che servono a modificare il significato di una parola in senso affettivo, i quali non cambiano la categoria della parola, pur essendo dei suffissi.
I suffissi, no, poniamo di avere due normalissimi in italiano ino e etto, che si possono applicare a nomi e aggettivi in primis, ma poi si possono applicare a verbi .
Ino ed etto sono due elementui suffissali che indicano piccolo e carino, grazioso, no?
Se derivano da un nome, resta un nome, se derivano da un sostantivo...mano, manina, no? Piccola mano, no? Braccio, braccino va bene?
Molti di questi sono soggetti a lessicalizzazione, cioè sono soggetti ad assumere una specifica lessicale che ne cancella l’originale valenza di carattere valutativo.
Si dice per esempio “andiamo a braccetto” no? Non si dice “andiamo a braccino”.
Eh, finestrino , finestrino del treno, adesso i finestrini del treno sono dei finestroni, tavolaccio, quello che una volta c’era nelle galere eeee, eccetera eccetera, no?
Però non toccano evidentemente il livello di strutturalismo di questo sistema.
Possono essere modificati i nomi, possono essere modificati aggettivi, possono essere modificati anche i verbi, no? Cantare, canticchiare, canterellare e saltare, saltellare e, e via dicendo.
Allora in questi casi non è modificata la categoria di base, cioè transcategorizzazione, tranne in qualche caso marginale e e e va bene e via dicendo.