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tracce prima prova?

  1. #21
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
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    Quote Originariamente inviata da °Sunrise° Visualizza il messaggio
    sarà andato benissimo
    no. anzi.
    la presidentessa ha voluto che consegnassimo venti minuti prima, e due domande le ho lasciate in brutta senza rileggere.

    una poesia mai vista.
    ma montale mi è sembrato il più bello.


    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  2. # ADS
     

  3. #22
    Vic
    Overdose da FdT Vic
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    Oddio che tracce
    Vedo che di Moravia,tanto atteso,non ce n'è neanche l'ombra.

  4. #23
    Rum e Cocaina Sally
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    Giovanni Pacchiano: «Gaffe
    del Ministero, la poesia di Montale
    è dedicata a un uomo»


    Baris Kniaseff. Chi sarà mai costui? Meglio non rivolgere questa domanda al ministero della Pubblica Istruzione. Si perché agli esperti del dicastero guidato da Maristella Gelmini dev'essere sfuggito che è proprio a questo semisconosciuto coreografo, che Eugenio Montale ha voluto dedicare la sua poesia "Ripenso al tuo sorriso". Versi finiti sulle tracce per il tema d'italiano alla maturità.

    Una svista trascurabile, se non fosse che ai maturandi è stato chiesto di individuare nella poesia "il ruolo salvifico della figura femminile". E poi "Il ricordo della donna – si legge nella traccia – è condensato nel suo viso e nel sorriso nel quale si manifesta "libera, la sua anima". E infine. "Nell'ultima strofa ricorrono espressioni relative "alla pensata effige della donna". «Donna? Ma quale donna? Bastava semplicemente leggere le note della poesia per capire che i versi sono dedicati a un uomo» osserva Giovanni Pacchiano, curatore della rubrica "NarriItalia" del supplemento domenicale del «Sole 24 Ore», per anni professore di italiano e latino al Liceo Parini di Milano. Magari al Ministero non hanno un'edizione commentata di "Ossi di Seppia", da cui la poesia di Montale è tratta, facciamo notare. «Anche in questo caso, sarebbe bastato leggere il quinto verso». "Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano" scrive il poeta. «Quel "o lontano" è chiaramente un vocativo maschile - sottolinea l'ex professore – altro che ruolo salvifico della figura femminile!».

    Ma non è finita qui, perché l'errore del Ministero è doppio. «Qualunque mediocre cultore di Montale sa che il tema della "figura salvifica della donna" compare molto dopo nella carriera del poeta. Precisamente nel "mottetti", testi brevi di intonazione popolare, contenuti ne "le Occasioni". La raccolta è uscita anni dopo "Ossi di Seppia" del 1925, in cui è contenuta "Ripenso al tuo sorriso", la poesia che i maturandi dovevano commentare». Uno scivolone su tutti i fronti quindi. «Sì, perché se si assegna un tema, occorre che gli studenti abbiano informazioni esatte. Sarei proprio curioso di leggere uno di quei temi. Vorrei proprio scoprire dove l'hanno scovato "la pensata effige della donna" in quei versi dedicati a un uomo». Per la cronaca Baris Kniaseff è un coreografo, presumibilmente russo, di cui Montale parla anche in un suo articolo, uscito nel 1955 sul "Corriere dell'Informazione", dal titolo "La fiera di Soročincy di Musorgskij e racconto d'inverno di Rossellini". Baris Kniaseff, che il poeta conobbe anni prima, viene citato come coreografo de "La fiera di Soročincy".


  5. #24
    FdT svezzato
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  6. #25
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da bacidaroma Visualizza il messaggio
    Oddio che tracce
    Vedo che di Moravia,tanto atteso,non ce n'è neanche l'ombra.
    guarda io ieri pomeriggio avevo sognato montale...

    ma me lo aspettavo in qualche saggio breve.
    poi siccome io voglio un bene dell'anima a montale ho fatto l'analisi del testo che era difficilissima.

    ma l'ho fatta solo io?
    in classe mia l'abbiamo fatta quasi tutti
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  7. #26
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da Puff Visualizza il messaggio
    Giovanni Pacchiano: «Gaffe
    del Ministero, la poesia di Montale
    è dedicata a un uomo»


    Baris Kniaseff. Chi sarà mai costui? Meglio non rivolgere questa domanda al ministero della Pubblica Istruzione. Si perché agli esperti del dicastero guidato da Maristella Gelmini dev'essere sfuggito che è proprio a questo semisconosciuto coreografo, che Eugenio Montale ha voluto dedicare la sua poesia "Ripenso al tuo sorriso". Versi finiti sulle tracce per il tema d'italiano alla maturità.

    Una svista trascurabile, se non fosse che ai maturandi è stato chiesto di individuare nella poesia "il ruolo salvifico della figura femminile". E poi "Il ricordo della donna – si legge nella traccia – è condensato nel suo viso e nel sorriso nel quale si manifesta "libera, la sua anima". E infine. "Nell'ultima strofa ricorrono espressioni relative "alla pensata effige della donna". «Donna? Ma quale donna? Bastava semplicemente leggere le note della poesia per capire che i versi sono dedicati a un uomo» osserva Giovanni Pacchiano, curatore della rubrica "NarriItalia" del supplemento domenicale del «Sole 24 Ore», per anni professore di italiano e latino al Liceo Parini di Milano. Magari al Ministero non hanno un'edizione commentata di "Ossi di Seppia", da cui la poesia di Montale è tratta, facciamo notare. «Anche in questo caso, sarebbe bastato leggere il quinto verso». "Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano" scrive il poeta. «Quel "o lontano" è chiaramente un vocativo maschile - sottolinea l'ex professore – altro che ruolo salvifico della figura femminile!».

    Ma non è finita qui, perché l'errore del Ministero è doppio. «Qualunque mediocre cultore di Montale sa che il tema della "figura salvifica della donna" compare molto dopo nella carriera del poeta. Precisamente nel "mottetti", testi brevi di intonazione popolare, contenuti ne "le Occasioni". La raccolta è uscita anni dopo "Ossi di Seppia" del 1925, in cui è contenuta "Ripenso al tuo sorriso", la poesia che i maturandi dovevano commentare». Uno scivolone su tutti i fronti quindi. «Sì, perché se si assegna un tema, occorre che gli studenti abbiano informazioni esatte. Sarei proprio curioso di leggere uno di quei temi. Vorrei proprio scoprire dove l'hanno scovato "la pensata effige della donna" in quei versi dedicati a un uomo». Per la cronaca Baris Kniaseff è un coreografo, presumibilmente russo, di cui Montale parla anche in un suo articolo, uscito nel 1955 sul "Corriere dell'Informazione", dal titolo "La fiera di Soročincy di Musorgskij e racconto d'inverno di Rossellini". Baris Kniaseff, che il poeta conobbe anni prima, viene citato come coreografo de "La fiera di Soročincy".


    *****, io ho girato tutto intorno alla figura salvifica della donna,

    per la cronaca, io o lontano, non riuscendomelo a spiegare, l'ho riferito a ricordo.
    Ultima modifica di Holly; 18/6/2008 alle 15:37
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  8. #27
    Alias Joy Turner Bonnie Tyler
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    Quote Originariamente inviata da Puff Visualizza il messaggio
    Giovanni Pacchiano: «Gaffe
    del Ministero, la poesia di Montale
    è dedicata a un uomo»

    Baris Kniaseff. Chi sarà mai costui? Meglio non rivolgere questa domanda al ministero della Pubblica Istruzione. Si perché agli esperti del dicastero guidato da Maristella Gelmini dev'essere sfuggito che è proprio a questo semisconosciuto coreografo, che Eugenio Montale ha voluto dedicare la sua poesia "Ripenso al tuo sorriso". Versi finiti sulle tracce per il tema d'italiano alla maturità.

    Una svista trascurabile, se non fosse che ai maturandi è stato chiesto di individuare nella poesia "il ruolo salvifico della figura femminile". E poi "Il ricordo della donna – si legge nella traccia – è condensato nel suo viso e nel sorriso nel quale si manifesta "libera, la sua anima". E infine. "Nell'ultima strofa ricorrono espressioni relative "alla pensata effige della donna". «Donna? Ma quale donna? Bastava semplicemente leggere le note della poesia per capire che i versi sono dedicati a un uomo» osserva Giovanni Pacchiano, curatore della rubrica "NarriItalia" del supplemento domenicale del «Sole 24 Ore», per anni professore di italiano e latino al Liceo Parini di Milano. Magari al Ministero non hanno un'edizione commentata di "Ossi di Seppia", da cui la poesia di Montale è tratta, facciamo notare. «Anche in questo caso, sarebbe bastato leggere il quinto verso». "Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano" scrive il poeta. «Quel "o lontano" è chiaramente un vocativo maschile - sottolinea l'ex professore – altro che ruolo salvifico della figura femminile!».

    Ma non è finita qui, perché l'errore del Ministero è doppio. «Qualunque mediocre cultore di Montale sa che il tema della "figura salvifica della donna" compare molto dopo nella carriera del poeta. Precisamente nel "mottetti", testi brevi di intonazione popolare, contenuti ne "le Occasioni". La raccolta è uscita anni dopo "Ossi di Seppia" del 1925, in cui è contenuta "Ripenso al tuo sorriso", la poesia che i maturandi dovevano commentare». Uno scivolone su tutti i fronti quindi. «Sì, perché se si assegna un tema, occorre che gli studenti abbiano informazioni esatte. Sarei proprio curioso di leggere uno di quei temi. Vorrei proprio scoprire dove l'hanno scovato "la pensata effige della donna" in quei versi dedicati a un uomo». Per la cronaca Baris Kniaseff è un coreografo, presumibilmente russo, di cui Montale parla anche in un suo articolo, uscito nel 1955 sul "Corriere dell'Informazione", dal titolo "La fiera di Soročincy di Musorgskij e racconto d'inverno di Rossellini". Baris Kniaseff, che il poeta conobbe anni prima, viene citato come coreografo de "La fiera di Soročincy".



    meno male che non l'ho proprio guardata sta traccia

  9. #28
    Euphoria
    Ospite

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    da me nessuno l'analisi del testo
    tutti sulla tipologia socio-economico

    mi sembrava troppo difficile quello su montale

  10. #29
    Be Yourself Whitney
    Donna 34 anni
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    saggio breve sul lavoro....socio-economico

  11. #30
    Moderatrice Holly
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    mi sono giocata l'esame, e vaffanculo a berlusconi, e tutto il ministero. ignoranti di merda.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

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