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Aprire una partita Iva

  1. #1
    ti confondo e ti piace Ligaro
    Uomo 39 anni da Torino
    Iscrizione: 29/12/2005
    Messaggi: 3,842
    Piaciuto: 144 volte

    Predefinito Aprire una partita Iva

    ho fatto un colloquio per entrare in una società di mediazione creditizia (mediatori tra i clienti di una nota società immobiliare e le banche).

    Mi han detto che dopo un periodo di tirocinio dovrei aprire una partita Iva e diverrei consulente creditizio.

    C'è un fisso di 750 e una quota provvigionale

    Mi è stato detto che un consulente sveglio arriva a guadagnare in media
    una cifra piuttosto alta, ma non posso permettermi entusiasmi.
    Ecco cos'ho trovato in rete:
    -----------------------------------------------------------------------
    Un possessore di partita IVA ad esempio ha l'obbligo: 1) di pagare i 2/3 del lordo di previdenza anziché 1/3 come è previsto per i cosiddetti cococo (contratti di collaborazione coordinata e continuativa); 2) di pagare per intero l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) altrimenti a carico del committente; 3) di affidarsi necessariamente ad un commercialista per la gestione della contabilità. Non ha senso dunque aprire la Partita IVA se non ci sono guadagni tali da giustificare i costi da sostenere.
    -----------------------------------------------------------------------

    Contando questi ed altri eventuali esborsi, la cifra si assottiglierebbe di molto, anche se francamente non so quantificare con precisione.

    C'è qualcuno di voi che è informato su queste faccende e che potrebbe erudirmi?



    è comunque un lavoro di 9 ore giornaliere, + il sabato (7 ore e mezza), che però offre buone possibilità di carriera.

  2. #2
    FdT quasi assuefatto
    Donna 39 anni da Catania
    Iscrizione: 20/10/2005
    Messaggi: 322
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito Re: Aprire una partita Iva

    Quote Originariamente inviata da =Nemesis=
    ho fatto un colloquio per entrare in una società di mediazione creditizia (mediatori tra i clienti di una nota società immobiliare e le banche).

    Mi han detto che dopo un periodo di tirocinio dovrei aprire una partita Iva e diverrei consulente creditizio.

    C'è un fisso di 750 e una quota provvigionale

    Mi è stato detto che un consulente sveglio arriva a guadagnare in media
    una cifra piuttosto alta, ma non posso permettermi entusiasmi.
    Ecco cos'ho trovato in rete:
    -----------------------------------------------------------------------
    Un possessore di partita IVA ad esempio ha l'obbligo: 1) di pagare i 2/3 del lordo di previdenza anziché 1/3 come è previsto per i cosiddetti cococo (contratti di collaborazione coordinata e continuativa); 2) di pagare per intero l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) altrimenti a carico del committente; 3) di affidarsi necessariamente ad un commercialista per la gestione della contabilità. Non ha senso dunque aprire la Partita IVA se non ci sono guadagni tali da giustificare i costi da sostenere.
    -----------------------------------------------------------------------

    Contando questi ed altri eventuali esborsi, la cifra si assottiglierebbe di molto, anche se francamente non so quantificare con precisione.

    C'è qualcuno di voi che è informato su queste faccende e che potrebbe erudirmi?

    è comunque un lavoro di 9 ore giornaliere, + il sabato (7 ore e mezza), che però offre buone possibilità di carriera.
    dunque, un mio amico ha un problema simile al tuo. Non basta solo l'apertura della partita IVA, perchè questa è legata all'iscrizione INPS ed all'INAIL. Non solo, per quanto riguarda il pagamento dell'IRAP, dipende da quanto guadagni e comunque da una serie di parametri richiesti all'interno di ciascuna attività. Il commercialista ci vuole già a partire dal primo passo. infine, per rispondere alla prima domanda, ti posso dire che non è precisamente i 2/3, praticamente aprndo la P.iva sei obbligato a fare ogni anno la dichiarazione dei redditi. diciamo che per il primo anno sei agevolato in quanto sei escluso dagli studi di settore (altro tipo di dichiarazione che tiene conto di vari parametri allo scopo di stabilire se con i mezzi che hai impiegato al fine della tua attività sono coerenti, se hai guadagnato di + o di meno ma sempre in base ai mezzi utilizzati). Ma comunque, chiusa la dichiarazione, se risulti a credito, bene, lo compenserai con altri tributi ove possibile, se risulti a debito, devi versare due rate di acconto: la prima per un importo pari al 40% della somma dovuta (questa a sua volta la si può scindere in 5 rate) da versare entro il 20 giugno o 20 luglio ma con una maggiorazione dello 0,40% (o nel caso si opti per le 5 rate entro il 20 luglio, 16 agosto, 16 settembre, 16 ottobre e 16 novembre), mentre il 30 novembre per la seconda rata che equivale al 60% della somma dovuta.
    PS: scusa il poema, sxo di essere stata chiara. nel caso, hai già trovato la tua commercialista.

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