Originariamente inviata da
=Nemesis=
ho fatto un colloquio per entrare in una società di mediazione creditizia (mediatori tra i clienti di una nota società immobiliare e le banche).
Mi han detto che dopo un periodo di tirocinio dovrei aprire una partita Iva e diverrei consulente creditizio.
C'è un fisso di 750 e una quota provvigionale
Mi è stato detto che un consulente sveglio arriva a guadagnare in media
una cifra piuttosto alta, ma non posso permettermi entusiasmi.
Ecco cos'ho trovato in rete:
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Un possessore di partita IVA ad esempio ha l'obbligo: 1) di pagare i 2/3 del lordo di previdenza anziché 1/3 come è previsto per i cosiddetti cococo (contratti di collaborazione coordinata e continuativa); 2) di pagare per intero l’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) altrimenti a carico del committente; 3) di affidarsi necessariamente ad un commercialista per la gestione della contabilità. Non ha senso dunque aprire la Partita IVA se non ci sono guadagni tali da giustificare i costi da sostenere.
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Contando questi ed altri eventuali esborsi, la cifra si assottiglierebbe di molto, anche se francamente non so quantificare con precisione.
C'è qualcuno di voi che è informato su queste faccende e che potrebbe erudirmi?
è comunque un lavoro di 9 ore giornaliere, + il sabato (7 ore e mezza), che però offre buone possibilità di carriera.