...prima ero nel letto e pioveva, non avevo voglia di alzarmi ma neanche di dormire, così ripensavo a cosa mi aspetta all'università, e nel frattempo ripensavo alle superiori, il casino che facevo in classe, al modo in cui rispondevo ai professori, al modo in cui piazzavo le battute più inopportune nei momenti più inopportuni, quelle battute che fanno ridere metà classe e fanno quasi piangere 1-2 persone, ripensavo allo sballo delle 11 e 05, o a quello del cambio dell'ora quando poi c'era matematica e il prof. arrivava con 20 minuti di ritardo, sempre, ripensavo a quanta nebbia c'era nei bagni, ripensavo al fatto che quand'ero al biennio uscivo dal bagno perchè mi dava fastidio l'odore e poi al triennio ero io che provocavo la nebbia nei bagni, ripensavo agli scioperi, ai parchetti fuori da scuola, alle assenze tattiche, alle entrate alla seconda ora per saltarsi verifiche e interrogazioni, all'autogestione, alle ore di educazione fisica, a tutta la gente che conoscevo a scuola che mi salutava sempre prima che di essere salutata da me, alle volte che tornavo dalla discoteca alle 6 di mattina e il giorno dopo ero sul banco con gli occhi ribaltati, al mio splendido banco, in fondo a sinistra, di fianco alla finestra, circondato dagli elementi peggiori della classe, quel banco da quale puntualmente mi spostavo in occasione delle verifiche di matematica e fisica, per copiare da qualche secchione, ripensavo alle feste della scuola dove al biennio non conoscevo nessuno in quinta venivano gli altri a conoscere me (bhè oddio, forse ora esagero)... in fondo in fondo il liceo di mancherà tantissimo... già.