ad arte lunedi prossimo c'è il test..la prof ci dà delle immagini, e noi le dobbiamo dipingere sullo stile di van gogh...
qualcuno mi potrebbe aiutare descrivendomi lo stile, i colori ecc.. che usava van gogh???
grazie in anticipo a ttt
ad arte lunedi prossimo c'è il test..la prof ci dà delle immagini, e noi le dobbiamo dipingere sullo stile di van gogh...
qualcuno mi potrebbe aiutare descrivendomi lo stile, i colori ecc.. che usava van gogh???
grazie in anticipo a ttt
se fai arte avrai un libro...
erm..no
dovrebbe essere uno stile antico...storico.... da quel che ho trovato! boh
Biografia
Van Gogh nasce a Groot-Zundert, un villaggio olandese, il 30 marzo 1853 da Theodorus van Gogh, pastore protestante, e da Anna Cornelia: primo di sei fratelli, dopo la morte del primogenito della famiglia, che portava il suo stesso nome, e che morì alla nascita esattamente un anno prima di lui; Vincent ricorderà sempre la tomba dietro casa, su cui trovava iscritto il suo stesso nome. Vincent ha un' infanzia turbata, anche a causa dell'apprensione dei genitori, e la sua vita è un cammino di insuccessi esistenziali e sociali. Nel 1857 nasce il fratello Theodorus, chiamato Theo, che avrà una grande importanza nella sua vita.
In giro per l'Europa
Natura morta con girasoliDal 1861 al 1868 frequenta la scuola del paese; poi un collegio di Zevenvergen dove impara il francese, l'inglese e il tedesco e apprende l'arte del disegno. Nel 1869 inizia a lavorare in una bottega d'arte all'Aja fondata da suo zio Vincent; passa il tempo libero leggendo molto e visitando musei, inizia una corrispondenza con il fratello Theo (lettere che molto serviranno a una ricostruzione della sua vicenda umana) e trascorre le vacanze dai genitori al paese natale. Gli anni che seguono segnano per Van Gogh un continuo viaggio da una filiale all'altra della bottega d'arte dello zio, trasferimenti che lo porteranno a Bruxelles, Londra e Parigi.
Predicatore fra i minatori
Nel 1876 si licenzia definitivamente e parte per un paese vicino a Londra, Ramsgate: qui lavora come insegnante supplente ricevendo in cambio solo vitto e alloggio. Diviene anche aiuto predicatore e tiene un primo sermone: vorrebbe dedicare la sua vita alla religione, ma durante una visita ai genitori, questi restano colpiti dalle condizioni precarie del figlio e non vogliono che riparta per Londra.
Lo zio Vincent gli trova così un altro lavoro come commesso in una libreria di Dordrecht. Vive da solo e frequenta la chiesa locale traducendo passi della Bibbia; convince il padre a lasciarlo frequentare una scuola per predicatore ma, non essendo ritenuto idoneo all'insegnamento, deve interrompere gli studi diventati per lui troppo pesanti.
Nonostante tutto, nel 1879 lavora come predicatore laico nelle miniere di carbone a Wasmes, nel Borinage, dove realizza i primi schizzi raffiguranti minatori all'opera. Vive in estrema povertà ed è turbato dalle condizioni in cui si trovano i minatori, che aiuta per come può; questo però infastidisce i suoi superiori che lo licenziano, ritenendolo ancora una volta inadatto e privo di talento.
Van Gogh prosegue la sua vocazione senza ricevere compenso: vive in grandi ristrettezze ma continua a leggere molto e a disegnare; in questo periodo avranno inizio le sue crisi che gli segneranno il futuro.
Il fratello Theo lo critica per come conduce la sua vita e Vincent interrompe i rapporti con lui per poi riprenderli solo un anno dopo.
Autolesionista per amore
La camera da letto (ad Arles)Theo lo aiuta tuttavia finanziariamente e lo incita a proseguire nella pittura: Vincent va quindi a Bruxelles e frequenta la scuola d'arte, dove fa conoscenza con diversi pittori diventando nel (1880) amico del pittore olandese Anton van Rappard. In questo periodo realizza copie di opere di Jean-François Millet.
Nel 1881 si innamora della cugina Kate, vedova da poco tempo e con un figlio, senza però esserne corrisposto. Ad una sua richiesta di matrimonio lei lo rifiuta non ricevendolo in casa. Disperato, Van Gogh si brucia una mano con la fiamma di una lampada, cercando di dimostrare l'intensità del suo amore. Rifiutando ancora una volta un aiuto economico dai genitori, Van Gogh riparte per l'Aja dove prende lezioni dal pittore Anton Mauve; anche con lui però i rapporti si deteriorano, perché Vincent non vuole lavorare con il gesso.
Ritorno a casa
In questo periodo, Vincent conosce una prostituta e lavandaia alcolizzata, Sien Hoornik (che sarà anche sua modella) e va a vivere con lei e col figlio, cercando di redimerne le sorti. La sua salute inizia a creargli qualche problema, e infatti in questo periodo si ammala di gonorrea. Il loro rapporto è segnato, come sempre sarà, dalle intemperanze emotive del giovane Vincent, il cui furore nei confronti della vita, rimarrà sempre in bilico tra la follia e l'amore più puro. Di questa prima passione ci rimane il bellissimo disegno, "Sorrow".
Suo zio gli fa una ordinazione per venti disegni di paesaggi: questo sarà il suo unico lavoro su ordinazione. Inizia a dipingere con i colori ad olio paesaggi e ritratti di popolani e il fratello Theo gli paga il materiale. Vorrebbe sposare Sien ma la famiglia lo dissuade e Vincent prende la dolorosa decisione di lasciarla dopo un anno di convivenza.
Dal 1883 al 1885 vive con i genitori nel paese di Nuenen e nell'arco di questi anni dipinge duecento quadri; cura amorevolmente la madre che si rompe una gamba e prende lezioni di musica e canto perché pensa che ci sia un legame fra colore e musica; allestisce un atelier in uno stabile accanto alla casa parrocchiale del padre che muore per un colpo apoplettico il 26 marzo 1885. Dipinge I mangiatori di patate.
Parigi e i pittori del "Petit Boulevard"
L'anno successivo Van Gogh si ammala gravemente per denutrizione e a causa del forte tabagismo; nel frattempo continua a prendere lezioni di pittura e a leggere. Un rigattiere gli acquista una serie di dipinti ma ne vende solo uno per pochi centesimi, bruciando gli altri.
A Parigi fa amicizia con Paul Gauguin, con il quale (1887) costituisce, insieme a Henri de Toulouse-Lautrec e ad Emile Bernard, il gruppo cosiddetto dei Pittori del Petite-Boulevard, per distinguersi da quello dei Pittori del Grand-Boulevard (Claude Monet, Alfred Sisley, Camille Pissarro, Edgar Degas, Georges-Pierre Seurat) che esponevano nella galleria di Theo.
I colori di Arles
Sunflowers - GirasoliL'anno successivo lascia Parigi trasferendosi ad Arles; qui trova una casa, e decide di dipingerne la facciata di giallo, per celebrare una ritrovata solarità, e dove sarà raggiunto da Gauguin. Nella città francese dipinge, fra gli altri, alcuni dei suoi principali capolavori, caratterizzati da luminosi colori carichi di vitalità, fra cui il Vaso con dodici girasoli (o i Girasoli, il celeberrimo Sunflowers), il Ponte di Langlois ad Arles con lavandaie, Esterno di caffè in place du Forum ad Arles, e la Casa gialla.
È durante la permanenza ad Arles che avviene uno degli episodi più controversi e drammatici della vita di Van Gogh. La notte del 23 dicembre il pittore, dopo un'aggressione ai danni di Gauguin (che fugge spaventato) si taglia la parte inferiore dell'orecchio sinistro, la incarta e la porta in un bordello per farne regalo ad una prostituta alla quale si era affezionato. Viene ricoverato in ospedale con la diagnosi di epilessia, alcolismo e schizofrenia. Dipinge il celebre Autoritratto con orecchio bendato.
Da quel momento, Van Gogh avrà sempre più frequentemente crisi di allucinazione e sarà a più riprese ricoverato, anche spontaneamente, per malattie mentali in un ospedale nei pressi di Saint-Rémy-de-Provence. A questo periodo risalgono i dipinti Iris e Alberi di cipresso. Dopo l'ultima crisi si stabilisce nel maggio 1890 ad Auvers-sur-Olse. Qui conosce il medico-pittore che lo ha in cura, Paul Gachet e che ritrarrà in un quadro famosissimo. I quadri di questo periodo risentono di una profonda e lucida despressione. La sua sensibilità enorme, lo porta a rimanere ferito per ogni sguardo e commento, che le persone sanno da sempre tributare agli eccentrici. Addirittura in una delle lettere parla della derisione e del dileggio dei bambini quando passavano davanti alla sua casa.
Colpo di rivoltella fatale
Il 27 luglio del 1890 si presenta alla coppia proprietaria della locanda in cui vive. Sta molto male e confessa di essersi sparato un colpo di rivoltella in un campo accanto al cimitero nei pressi di Auvers-sur-Oise mentre dipingeva la sua ultima opera. Morirà il 29 luglio e verrà sepolto il giorno dopo in quello stesso cimitero. Al funerale parteciperanno il fratello Theo, il dottor Gachet e molti amici artisti; la bara è ricoperta di girasoli. Pochi mesi dopo, il 25 gennaio 1891, muore anche il fratello Theo.
Genialità - follia
Quando si parla di Van Gogh, si parla anche della dicotomia genio-follia; indicando in quest'ultima il motore della pittura originale, unica dell'artista. Sono mille le ipotesi di malattia, tutte diagnosticate a posteriori: chi prende spunto dalla biografia, parla di un incrudelirsi della malattia venerea, o addirittura di una possibile ereditarietà dal padre di sifilide, oppure di schizofrenia, depressione,etc. Chi prende spunto dalla sua arte, vede nei suoi quadri spiraleggianti delle caratteristiche comuni a mille altri pazienti affetti da malattie degenerative del cervello, etc. Con i mezzi attuali, ogni supposizione è possibile, perciò nessuna è unica e veritiera. Ciò che è permesso dire, è che l'arte di Van Gogh è illuminante, e la sua figura, magra piccola e solitaria nella carne, si staglia in realtà gigantesca e poderosa nella storia dell'arte e dei sentimenti umani.
cmq stai meno a cercare un po su internet
Originariamente inviata da pukka n°1
dai su vuoi fare arte e non sai come dipingeva van gogh??!!
dovresti guardare delle oper x capire il suo stile...Originariamente inviata da Robbiee
io t posso dire soltanto ke amava l'uso del giallo.....
dicono sia il colore della pazzia...ora capisco xk si tagliò un orekkio!