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Corsi e certificazioni di inglese

  1. #11
    British ninja Layne S.
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 6/9/2010
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    Quote Originariamente inviata da Rosemary Visualizza il messaggio
    1) Anche lo IELTS vale due anni, Layne? Che ladri! O_O

    2) Comunque se è per essere ammesso al PhD (o in un certo ambito di lavoro) il fatto che scada di lì a due anni gli cambia poco,

    3) così come il punteggio richiesto o preferito dovrebbe farselo specificare se non è presente sul bando del PhD

    4) Deve sapere su che livello orientarsi, così si allena e studia con un certo obietivo in mente. Io col TOELF ho fatto così e mi è servito. (Tra l'altro per allenarmi, a parte il libro, io non ho fatto un corso ma ho utilizzato Youtube: si è rivelato utilissimo!)

    5) Alla fine se non si è laureati in lingue, una certificazione nel curriculum fa comodo.
    Poi è vero quello che dici, se hai un GRADE B al FCE ma non spiccichi parola, possono fotterti anche i 5 minuti al telefono.



    6)E di solito per un PhD richiedono minimo un C1, che io sappia.
    1) Non è una questione di ladrocinio (o meno), la logica è la stessa del TOEFL suppongo: oggi tu, generico studente d'inglese, hai un livello X, magari perché sei appena uscito dall'uni, o appena tornato dall'Erasmus in UK. Fra 2 anni potresti non averlo più.

    2) Cambia parecchio invece: quello che sto consigliando è semplicemente di farlo all'occorrenza.
    Hai deciso di iscriverti all'uni in UK/Irlanda a settembre di quest'anno? Fai subito lo IELTS, ovviamente.
    Devi ancora decidere quando e se ti iscriverai? Aspetta di avere le idee chiare, perché se decidi di iscriverti a settembre 2018 il tuo IELTS fatto ora sarà scaduto.
    Per la questione del lavoro: per la seconda volta, non esistono lavori in UK o Irlanda che richiedono una certificazione, al massimo può essere apprezzata quando viene vista sul CV del candidato, ma nessuno ti scarterà per non averla, né ti chiederà mai di farla.

    3) Non esistono bandi per il PhD, ed il punteggio è sempre specificato chiaramente fra le informazioni per l'ammissione, sul sito di ciascuna uni; visto che le uni anglofone sono molto richieste dagli studenti stranieri.

    4) Siamo d'accordo sul fatto che debba sapere il livello, gliel'ho consigliato anche io. Se tu hai fatto il TOEFL senza averne bisogno, ma "solo" per motivarti a studiare e metterti alla prova, niente da dire, hai fatto bene. Ma una persona che sta per trasferirsi e vuole studiare e lavorare ha bisogno di qualcosa di più preciso.

    5) Dipende per cosa - forse per qualcosina in Italia, visto che giustamente molte aziende hanno bisogno di impiegati che sappiano l'inglese, ma non è una skill che possono testare molto facilmente. Vedere una certificazione può essere una garanzia per loro.

    In UK/Irlanda, l'inglese lo danno per scontato, e se non ce l'hai ad un livello sufficiente gli bastano cinque minuti di conversazione per capirlo. Ti ripeto, nessuno baserà la scelta di un candidato al posto di un altro perché ha una certificazione e l'altro no.

    6) Per la seconda volta anche questo, ogni uni ha i suoi requisiti. Credo che la mia richieda 6.5 (ma potrebbe anche essere 7), che tecnicamente è un B2. Anche qui, in accademia sono più flessibili (dopo tutto, siamo tutti stranieri), ma ci mettono pochissimo a vedere se sai parlare/scrivere oppure no.

    Fra l'altro, penso che la maggior parte delle persone sottovaluti i livelli CEFR: B2 significa saper parlare l'inglese molto bene e in maniera spontanea, saper produrre testi scritti corretti, articolati e coerenti; e sapersi esprimere anche con la terminologia specifica del proprio campo di studio. Io conosco poche persone in Italia che rispondono a queste caratteristiche, inclusi i miei "colleghi" laureati in lingue. Io stessa penso di essere C1 solo adesso (3 anni in UK), quando sono arrivata, pur forte del mio 7.5 all'IELTS (tecnicamente C1) secondo me ero al livello B2.



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    Guarderò l'Academic, ma tanto per il PhD è tutto rimandato all'anno prossimo. In tutto il periodo in cui vivrò in Irlanda spero di impararlo abbastanza bene da passare qualsiasi test, considerando anche che non parto da 0 ma da una buona base.
    Se il piano è questo, è un'ottima idea, in quel caso non avrai probabilmente bisogno di un corso (se ti impegni a fare del tuo meglio con l'inglese della vita di tutti i giorni, e a fare esercizi nel tuo tempo libero).
    Quote Originariamente inviata da Loller156 Visualizza il messaggio
    Sicuramente prenderò altri manuali. Ne ho già due ma sono generici, non quelli specifici per i vari test, nonostante ci sia scritto che ti preparano sia per IELTS che per il TOEFL.
    Dici che mi costerebbe meno farlo in Italia? Devo controllare i prezzi..
    *Coff coff* Emule *Coff* Libgen *Coff*

    Per i prezzi: in realtà stavo pensando all'UK, e in particolare alla sterlina pre-referendum per la Brexit
    In Irlanda potrebbe non costarti più che in Italia in effetti, prova a cercare qualche sito di scuole di inglese che offrono il test e vedi.
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  2. #12
    Overdose da FdT Fiona
    Donna 36 anni
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    1) Non è una questione di ladrocinio (o meno), la logica è la stessa del TOEFL suppongo: oggi tu, generico studente d'inglese, hai un livello X, magari perché sei appena uscito dall'uni, o appena tornato dall'Erasmus in UK. Fra 2 anni potresti non averlo più.

    La mia era una battuta, considerando i prezzi delle certificazioni medie.
    Ma sono dell'idea che potrebbero allargare la valenza a 3 anni, 2 son troppo pochi.

    2) Per la questione del lavoro: per la seconda volta, non esistono lavori in UK o Irlanda che richiedono una certificazione, al massimo può essere apprezzata quando viene vista sul CV del candidato, ma nessuno ti scarterà per non averla, né ti chiederà mai di farla.


    Ho mai detto questo? Ma ti rilassi? :\
    Ho detto che nel mondo del lavoro averla fa comodo, non che se ce l'hai ti prendono sicuramente. :\

    3) Non esistono bandi per il PhD, ed il punteggio è sempre specificato chiaramente fra le informazioni per l'ammissione, sul sito di ciascuna uni; visto che le uni anglofone sono molto richieste dagli studenti stranieri.


    Non esistono i bandi a cui siamo abituati noi italiani, è vero.
    Io sono iscritta a una newsletter dove puntualmente da ottobre a gennaio arrivano "bandi" di PhD nel Regno Unito. Mi riferivo a quello^^

    4) Siamo d'accordo sul fatto che debba sapere il livello, gliel'ho consigliato anche io. Se tu hai fatto il TOEFL senza averne bisogno, ma "solo" per motivarti a studiare e metterti alla prova, niente da dire, hai fatto bene. Ma una persona che sta per trasferirsi e vuole studiare e lavorare ha bisogno di qualcosa di più preciso.

    Io ho sostenuto il TOEFL per un concorso di studio/lavoro negli States (a cui sono arrivata 2°, *bestemmia*). Non c'era un livello preciso richiesto; un ragazzo che conosco lo hanno preso con 78/120; io ho fatto 92/120 ma non sono arrivata al primo posto. Io, non sapendo che il livello di lingua non bastasse a "sfondare", mi allenavo tenendo di conto di superare quel 78.

    5) Dipende per cosa - forse per qualcosina in Italia, visto che giustamente molte aziende hanno bisogno di impiegati che sappiano l'inglese, ma non è una skill che possono testare molto facilmente. Vedere una certificazione può essere una garanzia per loro.


    In UK/Irlanda, l'inglese lo danno per scontato, e se non ce l'hai ad un livello sufficiente gli bastano cinque minuti di conversazione per capirlo. Ti ripeto, nessuno baserà la scelta di un candidato al posto di un altro perché ha una certificazione e l'altro no.

    Già risposto.

    6) Per la seconda volta anche questo, ogni uni ha i suoi requisiti. Credo che la mia richieda 6.5 (ma potrebbe anche essere 7), che tecnicamente è un B2. Anche qui, in accademia sono più flessibili (dopo tutto, siamo tutti stranieri), ma ci mettono pochissimo a vedere se sai parlare/scrivere oppure no.

    Anche questo l'abbiamo già detto. Ognuno fa un po' come vuole in base alle esigenze.

    Fra l'altro, penso che la maggior parte delle persone sottovaluti i livelli CEFR: B2 significa saper parlare l'inglese molto bene e in maniera spontanea, saper produrre testi scritti corretti, articolati e coerenti; e sapersi esprimere anche con la terminologia specifica del proprio campo di studio. Io conosco poche persone in Italia che rispondono a queste caratteristiche, inclusi i miei "colleghi" laureati in lingue. Io stessa penso di essere C1 solo adesso (3 anni in UK), quando sono arrivata, pur forte del mio 7.5 all'IELTS (tecnicamente C1) secondo me ero al livello B2.


    E' uno dei motivi per cui trovo ridicole le certificazioni Cambridge.
    Non sono assolutamente in grado di stabilire il livello di lingua di una persona...
    Già il TOEFL è diverso, è stressante a livelli indecenti ma se non sai la lingua sei fregato.

  3. #13
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    Ragazze, baste litigare per me. Vi prego!

  4. #14
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    In realtà per lavorare negli ospedali inglesi serve lo ielts con punteggio minimo di 7,5 in tutte le parti...quindi effettivamente per qualche lavoro è richiesto. Ma penso perché la professione del medico necessita di un ottima conoscenza della lingua. Comunque tutto dipende da cosa vuoi fare tu e da cosa richiedono nella tua università.
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  5. #15
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    Quote Originariamente inviata da Jamila Visualizza il messaggio
    In realtà per lavorare negli ospedali inglesi serve lo ielts con punteggio minimo di 7,5 in tutte le parti...quindi effettivamente per qualche lavoro è richiesto. Ma penso perché la professione del medico necessita di un ottima conoscenza della lingua. Comunque tutto dipende da cosa vuoi fare tu e da cosa richiedono nella tua università.
    Beh, il linguaggio medico è settoriale, ha un suo lessico specifico. È molto diverso.
    Credo anche io che la questione dei titoli sia davvero relativa alle proprie necessità. Per il mio lavoro l'inglese è indispensabile eppure io non sono né laureata in lingue né ho certificazioni (in Italia, ovviamente). Mi hanno comunque fatto un test di inglese di due ore prima ancora di fare il primo colloquio.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  6. #16
    Overdose da FdT Fiona
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    @Loller156 te se non sbaglio studi Scienze motorie... Non pensavo ci fossero PhD legati a quello

  7. #17
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    Quote Originariamente inviata da Rosemary Visualizza il messaggio
    @Loller156 te se non sbaglio studi Scienze motorie... Non pensavo ci fossero PhD legati a quello
    In Italia posso accedere ai PhD di Scienze Biomediche, e quindi andare sotto la facoltà di medicina a fare fisiologia/biomeccanica dello sport. Molto "curriculare" per fare il professore, ma poco applicativo se non per fare il ricercatore in centri sportivi.

    All'estero invece è un altro mondo. Circa due settimane fa è scaduto un bando della IRFU (Federazione irlandese di rugby) per un PhD a Limerick pagato 18000 euro l'anno, per 3 anni. Ti davano completa autonomia per fare una ricerca sulla prevenzione degli infortuni nel rugby, e ti pagavano anche bene.

    Praticamente era il mio sogno, ma purtroppo non ci stavo con i tempi e con i requisiti (soprattutto linguistici).

    In Italia è una facoltà un po' del cazzo, ma all'estero è valutata diversamente. Basti pensare che ci sono 4/5 indirizzi triennali e 7/8 magistrali, mentre in Italia esiste una singola triennale e 3 magistrali (se consideriamo quella manageriale, che è di tipo economico gestionale).

    Un altro mondo

  8. #18
    Overdose da FdT Fiona
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    In Italia posso accedere ai PhD di Scienze Biomediche, e quindi andare sotto la facoltà di medicina a fare fisiologia/biomeccanica dello sport. Molto "curriculare" per fare il professore, ma poco applicativo se non per fare il ricercatore in centri sportivi.

    All'estero invece è un altro mondo. Circa due settimane fa è scaduto un bando della IRFU (Federazione irlandese di rugby) per un PhD a Limerick pagato 18000 euro l'anno, per 3 anni. Ti davano completa autonomia per fare una ricerca sulla prevenzione degli infortuni nel rugby, e ti pagavano anche bene.

    Praticamente era il mio sogno, ma purtroppo non ci stavo con i tempi e con i requisiti (soprattutto linguistici).

    In Italia è una facoltà un po' del cazzo, ma all'estero è valutata diversamente. Basti pensare che ci sono 4/5 indirizzi triennali e 7/8 magistrali, mentre in Italia esiste una singola triennale e 3 magistrali (se consideriamo quella manageriale, che è di tipo economico gestionale).

    Un altro mondo
    Bellissimo!
    Valuta bene e lascia questa penisola triste e sconsolata!
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  9. #19
    Vivo su FdT Loller156
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    Ho già valutato, parto a fine settembre. Spero di trovarmi bene e soprattutto che la mia ragazza si trovi bene, così la convinco a rimanere là!

  10. #20
    Overdose da FdT Fiona
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    Ho già valutato, parto a fine settembre. Spero di trovarmi bene e soprattutto che la mia ragazza si trovi bene, così la convinco a rimanere là!

    In Irlanda?
    Chissà, magari un giorno ci beccheremo
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