Visualizzazione stampabile
-
Ho letto gli ultimi post ma non avevo risposto perchè la mia esperienza poteva essere diversa; ma ora mi pare che la tua relatrice la pensi come la mia:
lei mi aveva detto che qualsiasi osservazione io riporti dev'essere accompagnata dalla fonte (di solito il libro), quindi non dev'esserci nulla di propriamente "mio".
Anche quando scrivevo affermazioni scaturite dalla mia osservazione diretta (avevo fatto delle interviste a persone del campo), inserivo una nota specificando che l'informazione veniva appunto dal colloquio con quelle persone.
La mia relatrice ti avrebbe risposto che non sta a te, studente della triennale, stabilire chi ha ragione fra X e Y:
dato il problema Alfa, tu riporti che l'analisi di X è blablabla, mentre Y propone l'approccio blublublu.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Layne S.
La mia relatrice ti avrebbe risposto che non sta a te, studente della triennale, stabilire chi ha ragione fra X e Y:
dato il problema Alfa, tu riporti che l'analisi di X è blablabla, mentre Y propone l'approccio blublublu.
dal momento che, forse sbagliando, ho scelto un argomento che mi ha veramente coinvolta molto emotivamente, faccio seriamente fatica a mostrarmi così neutrale. sicuramente però, se è quello che ci si aspetta dalla mia tesi, vedrò di bilanciare le due opinioni il più possibile.. :/
-
Sì, ti capisco, è giusto che ognuno traggae le proprie conclusioni dagli studi fatti ;)
Però la tesi non è un articolo di opinione, è un saggio compilativo, quindi tutto quello che dici dev'essere motivato...da qualcun altro più autorevole :D.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Layne S.
Sì, ti capisco, è giusto che ognuno traggae le proprie conclusioni dagli studi fatti ;)
Però la tesi non è un articolo di opinione, è un saggio compilativo, quindi tutto quello che dici dev'essere motivato...da qualcun altro più autorevole :D.
ma guarda io sto citando e riferendomi nelle note per qualsiasi parola che scrivo... solo che effettivamente, rileggendo i pochi paragrafi scritti finora, mi rendo conto di aver citato 10 riguardo alla posizione di X e di aver appena accennato la posizione di Y :lol:
-
Quote:
Originariamente inviata da
Layne S.
Ho letto gli ultimi post ma non avevo risposto perchè la mia esperienza poteva essere diversa; ma ora mi pare che la tua relatrice la pensi come la mia:
lei mi aveva detto che qualsiasi osservazione io riporti dev'essere accompagnata dalla fonte (di solito il libro), quindi non dev'esserci nulla di propriamente "mio".
Anche quando scrivevo affermazioni scaturite dalla mia osservazione diretta (avevo fatto delle interviste a persone del campo), inserivo una nota specificando che l'informazione veniva appunto dal colloquio con quelle persone.
La mia relatrice ti avrebbe risposto che non sta a te, studente della triennale, stabilire chi ha ragione fra X e Y:
dato il problema Alfa, tu riporti che l'analisi di X è blablabla, mentre Y propone l'approccio blublublu.
La mia relatrice sosteneva proprio il contrario :D altrimenti diventa mera compilazione, che tristezza! La tesi deve essere "per definizione" volta a dimostrare qualcosa, certo non a mo' di tema delle superiori.
-
Quote:
Originariamente inviata da
_HaRmOnY_
ok, finora non ho mai parlato in prima persona, nè ho mai espresso apertamente come la penso.. però la prof mi ha scritto, dopo che le ho mandato qualche paragrafo, che sono troppo di parte nella mia argomentazione e che devo dare spazio anche alla controparte benchè la ritenga sbagliata.
ma... cioè, se io penso che X ha ragione e Y ha torto, come faccio nella mia tesi a far passare che Y un pò di ragione ce l'ha????
Non ti sta chiedendo di "dare un po' di ragione" a entrambe, ma di esporre entrambe le visioni. In una tesi c'è sempre la controparte.
-
Quote:
Originariamente inviata da
_HaRmOnY_
ok, finora non ho mai parlato in prima persona, nè ho mai espresso apertamente come la penso.. però la prof mi ha scritto, dopo che le ho mandato qualche paragrafo, che sono troppo di parte nella mia argomentazione e che devo dare spazio anche alla controparte benchè la ritenga sbagliata.
ma... cioè, se io penso che X ha ragione e Y ha torto, come faccio nella mia tesi a far passare che Y un pò di ragione ce l'ha????
Ma non devi far passare che Y un po' di ragione ce l'ha :D
Nel senso, io in una parte cospicua della mia tesi mi occupo di un passo molto controverso della nostra letteratura, in cui, ovviamente, dovrò scrivere "alcuni commentatori pensano che significhi questo, questo e quest'altro" sebbene io non sia per niente d'accordo (e non lo sia neppure il mio relatore!). Una fonte può essere utilizzata anche in "negativo".
-
Beh, Holly, ci sono due cose:
1) Non se se tu ti riferisca alla tesi che hai scritto per la triennale o a quella della magistrale, perchè a me la mia rel. aveva detto che c'è differenza (alla triennale sei "l'ultimo arrivato", alla magistrale hai cmq un livello un po' più alto per azzardare delle opinioni un po' più personali)
2) Il fatto di esporre tutte e due le visioni non significa dare a tutt'e due la stessa considerazione:
se io scrivo una tesi sulle teorie razziste di Mengele, scriverò ovviamente che lui sosteneva che le dimensioni del cranio e la distanza fra gli occhi provassero certamente che i tedeschi avevano un cervello più grande e blablabla. Il rigo dopo specificherò che gli illustri scienziati X, Y e Z gli hanno riso in faccia per svariati decenni per queste stronzate.
Ora, ho preso un argomento poco controverso (e l'ho pure semplificato malamente) per fare un esempio banale, ma ci siamo capiti: è vero che la tesi è... beh, appunto, una tesi su un argomento :lol: Ma per andare nella direzione che abbiamo scelto per dimostrare/difendere la nostra tesi, dobbiamo tenere fede ai testi che stiamo studiando.
Comunque, la tesi triennale di solito è del tutto, o quasi, compilativa: io ho fatto anche un po' di ricerca sul campo come avevo accennato, ma non ho esattamente scoperto qualcosa di nuovo nel mio argomento, per cui anche quando ho scritto delle cose "nuove" mi stavo rifacendo alle persone con cui avevo collaborato. Quello che rende l'opera mia è il modo in cui ho esposto il materiale proveniente dalla ricerca bibliografica, e naturalmente anche come ho interpretato e rielaborato le esperienze dirette che ho avuto.
-
Quote:
Originariamente inviata da
Layne S.
Beh, Holly, ci sono due cose:
1) Non se se tu ti riferisca alla tesi che hai scritto per la triennale o a quella della magistrale, perchè a me la mia rel. aveva detto che c'è differenza (alla triennale sei "l'ultimo arrivato", alla magistrale hai cmq un livello un po' più alto per azzardare delle opinioni un po' più personali)
2) Il fatto di esporre tutte e due le visioni non significa dare a tutt'e due la stessa considerazione:
se io scrivo una tesi sulle teorie razziste di Mengele, scriverò ovviamente che lui sosteneva che le dimensioni del cranio e la distanza fra gli occhi provassero certamente che i tedeschi avevano un cervello più grande e blablabla. Il rigo dopo specificherò che gli illustri scienziati X, Y e Z gli hanno riso in faccia per svariati decenni per queste stronzate.
Ora, ho preso un argomento poco controverso (e l'ho pure semplificato malamente) per fare un esempio banale, ma ci siamo capiti: è vero che la tesi è... beh, appunto, una tesi su un argomento :lol: Ma per andare nella direzione che abbiamo scelto per dimostrare/difendere la nostra tesi, dobbiamo tenere fede ai testi che stiamo studiando.
Comunque, la tesi triennale di solito è del tutto, o quasi, compilativa: io ho fatto anche un po' di ricerca sul campo come avevo accennato, ma non ho esattamente scoperto qualcosa di nuovo nel mio argomento, per cui anche quando ho scritto delle cose "nuove" mi stavo rifacendo alle persone con cui avevo collaborato. Quello che rende l'opera mia è il modo in cui ho esposto il materiale proveniente dalla ricerca bibliografica, e naturalmente anche come ho interpretato e rielaborato le esperienze dirette che ho avuto.
La mia tesi di magistrale al momento consiste in tantissime chiacchiere fatte con il mio relatore su cosa si potrebbe scrivere xD quindi praticamente non esiste XD
Da me tengono molto anche al lavoro di triennale. È sì vero che quello di magistrale è più cospicuo, ma un lavoro meramente compilativo non va bene nemmeno alla triennale. Il primo capitolo della mia tesi era per forza di cose compilativo, perché lì facevo una panoramica sull'argomento, ma poi fu stesso la mia relatrice a dirmi di lasciar emergere maggiormente la tesi vera e propria.
Il secondo punto mi pare scontato XD l'ho anche scritto! Magari nel caso di una tesi scientifica è più facile, perché c'è un dato oggettivo che ne contraddice un altro. Nel nostro un po' meno. Una fonte può essere presa in negativo o in positivo. Per quanto riguarda la triennale e una mia tesina di magistrale, mi è capitato di usare fonti per esprimere disaccordo.
-
è che tutta la mia tesi è proprio un "guarda come Y si è comportato di merda nei confronti di X", detta in parole povere. per questo faccio molta fatica a mostrare anche le ragioni che aveva Y per comportarsi così.