Originariamente inviata da
Quelo
Boh! Forse quella famiglia viveva in Kansas, in mezzo alle pannocchie...
Il mio amico stava a Los Angeles, a Venice Beach. Viveva in un residence mastodontico, piscina, solarium, palestra e tutti i confort, pagando per 68 mq di appartamento una volta e mezzo il mio (
alto) stipendio. Il residence era circondato da un altissimo muro di cinta, con in cima il filo spinato, telecamere e una specie di sceriffo che faceva continuamente il giro. Mi sembrava di essere tornato a naja, con le ronde armate di guardia e l'ufficiale di picchetto. Queste soluzioni vanno a ruba, perché se t'azzardi a vivere in una di quelle villette bianche che stavano di fronte almeno una volta all'anno ti svegli nel cuore della notte con un Sombreros (immigrato messicano clandestino) che ti punta la pistola nell'incrocio degli occhi. L'imperativo è: chi si ferma è perduto. Chi gli prende un colpo peggio ancora. Quando un italiano viene messo sotto da una macchina, la prima cosa che fa è sentire se s'è rotto la testa: l'americano cerca se c'ha dietro la carta di credito. Mi ricordo questo discorso: "Vedi Quelo, ti faccio vedere una tipica pietanza Americana..." (aprì il freezer, tirò fuori qualcosa surgelato, lo schiaffò dentro il micronde...) "Ora contiamo insieme fino a trenta... Ecco pronta una specialità locale. Quando sono arrivato qui ho provato a conservare le nostre abitudini ma ho finito per abiurare dopo poco. Se qui dici a qualche collega che tua madre fa dei sughi che stanno a bollire per mezza giornata ti guardano di traverso, come se gli avessi detto che bolli un cristiano per mezza giornata..."
E poi sono degli amiconi. Quando il mio amico provava a dire: "Certo che qui è davvero pericoloso, con tutta questa gente armata che gira e s'ammazza per nulla. Oppure con l'ansia di non avere i soldi per l'ospedale se ti succede qualcosa..."
Risposta:
"Don't you like America?.... Go home!"