Originariamente inviata da
Holly
Non lo so. A me la struttura non convince.
"Abbandono" appartiene a un campo semantico troppo vasto. Considera anche che abbandono non è per forza negativo. Abbandono è anche abbandono sessuale, e quindi piacere carnale, quindi positività.
Per prima cosa... tu esattamente per abbandono che intendi?
più che altro trovo un po' confusionari i collegamenti.
tipo:
3)insoddisfazione (parlo dei Poeti Elegiaci,e del loro senso di insoddisfazione derivante da un amore non ricambiato e altalenante. E parlo del malcontento popolare che porta al manifestarsi dei tumulti del '48,fino a giungere all'Unità di Italia.)
- poeta elegiaco è troppo generale. Se vuoi parlare di un amore non ricambiato, puoi trovare molto alto. Dall'Ortis, l'amore di Jacopo e Teresa (Teresa rimane con Odoardo, Jacopo abbandona Teresa e il mondo suicidandosi, io sono stanca e ho poche idee xD). Puoi anche parlare dell'amore non ricambiato per Aspasia (pseudonimo per Fanny Targioni Tozzetti) da parte di Leopardi (Ciclo dei Canti per Aspasia). Poi i poeti elegiaci sono... troppi! Ci sono elegie pre-romantiche, poeti elegiaci greci (Mosco, Bione), poeti elegiaci romani (Properzio). E in ogni caso l'amore non ricambiato lo trovi ovunque, ricollegarlo alla poesia elegiaca sarebbe un po' forzato. Anzi, potresti prendere il tema cimiteriale della poesia elegiaca pre-romantica e ricollegarlo al tema dell'abbandono come abbandono da parte di chi è morto, abbandono della vita.
Ma, a parte questo (non mi regolo xD), ci sarebbe qui un passaggio di tema bruschissimo. Non capisco come da un amore non ricambiato arrivi ai moti del '48 e cosa c'entrino con l'abbandono O.o
Io personalmente farei così (è sempre mezzanotte, e io conosco meglio il '900 xD)
"Trattato di Campoformio: Napoleone "abbandona" Venezia, Jacopo Ortis "abbandona" la vita"
(sì, suona male, ma ho sonno)
Per me, comunque, hai messo troppa carne sul fuoco.
Prendi una conseguenza dell'abbandono, restringi la sfera semantica. Altrimenti fai un pastrocchio.
I collegamenti sono troppo generici e confusionari. Trova una linea guida da seguire, altrimenti chi ti ascolta si perde.
Anche perché, esattamente, devi definire quello che intendi per "abbandono".