la meritocrazia in Italia è utopia.
Io sono felice di studiare quello che mi piace, sono felice dell'ambiente poco competitivo che ho trovato nella mia facoltà. E se non dovessi trovar lavoro, farò la mantenuta.
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Parliamo di dati oggettivi concernenti i neolaureati:
I disoccupati sono in aumento, i precari pure, gli stipendi medi in ribasso, ecc...
Pur essendo questo il quadro generale, la situazione occupazionale dei neolaureati dei vari gruppi disciplinari non è malaccio.
Il problema reale è che questi dati sono in peggioramento da anni, i fatidici 8 miliardi di euro tolti all'istruzione sono un cremine per l'evoluzione.
Vi è la necessità di fare tabula rasa e ripartire con nuove riforme, che di certo non sono quelle che sta portando in campo il governo attuale.
http://img17.imageshack.us/img17/9099/disoc.png
Come vedete sono clichè veri e propri dire che solo 2-3 corsi di laurea sono utili, che quasi nessun laureato trova lavoro, ecc...
Cleveland, parli TU che hai come avatar un disoccupato senza fissa dimora che ha fatto soldi grazie a un gratta e vinci comprato con soldi rubati? :lol:
vedendo il grafico. nel mio caso sono al pari di un medico.
sono una via di mezzo. faccio un lavoro che non è ciò che mi piace, però mi paga le bollette, affitto e spesa. sto cercando di laurearmi per piacere proprio, per fare qualcosa che mi piace, anche se so che non cambierà di gran che le mie possibilità lavorative, ma ho trovato un II lavoro da traduttrice freelance,la mia passione, ciò che mi piace ma che mnon è il mio lavoro principale. io sono per una via di mezzo... al giorno d'oggi non abbiamo molte possibilità purtroppo, ma se ci piace qualcosa, cerchiamolo attraverso altre strade.... buona fortuna!
Il mio Avatar prende in esame solo il nome del tizio...non condivido lo stile di vita:lol:...ma purtroppo ci son pochi personaggi che si chiamano Earl...
Vero, per questo esistono altri lavori utili per la società che non sia farsi mantenere per poter fare ciò che ci piace...
I fessi abbondano, ma le banconote scarseggiano...e al giorno d'oggi van di moda le ragazze belle con dote al seguito...
Se fossimo al tempo di Baudelaire ci si potrebbe pensare..ma è finita l'epoca dei maledetti.. ora la società non è più disposta a mantenere il prossimo...:roll:.
L'Irlanda è fallita, il portogallo quasi e la Grecia è in piena crisi respiratoria!! La Germania sta pensando di uscire dall'euro per non sobbarcarsi i debiti altrui, gli USA non riescono a uscire dalla crisi e l'intero terzo mondo è in rivolta perchè si è stufato di veder morire i propri figli di fame...No, non c'è spazio per per la cultura da mantenere e soprattutto non c'è più spazio per mantenere gli acculturati, bisogna produrre o si soccomberà...!!!
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Un tale, tanto tempo fa, disse (forse sbagliando o forse no) :"Quando tutti sapranno scrivere un libro, quando tutti sapranno criticare un quadro, quando tutti sapranno fare di calcolo, quando tutti sapranno progettare intere città e quando tutti si saranno dimenticati come si pianta il frumento o come si impasta il cemento, bè allora mangeremo libri e i fogli di progetto ci ripareranno dalla neve.."
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Guarda, io mi sto impegnando a non rispondere male :)
Ma io ci sto buttando il sangue in una facoltà umanistica e il tuo discorso mi sta innervosendo :)
Il tuo discorso avrebbe un senso se gli uomini vivessero solo per mangiare. Ma le cose non stanno così. Sono felice di votarmi all'inutile.
Dirò di più. Le bestie vivono solo per mangiare e riprodursi. Le macchine agiscono solo per l'utile. Ciò che ci rende uomini è solamente la capacità di votarci all'inutile. Ed il giorno che scorderemo questa facoltà, l'umanità sarà finita, perché non sarà più che un agglomerato di sistemi operativi volti ad incrementare la produzione.
E' vero, la cultura non si mangia: ma l'uomo, se vuole restare tale, se vuole potersi dire umano, non è fatto solo per mangiare e guadagnarsi da mangiare. Ragion per cui negli Stati più evoluti ci dovrà sempre essere un posticino per noi :)
Uno o due anni fa forse sarei stato completamente d'accordo con Cleveland (e mi sa che Holly quei periodi se li ricorda benissimo :D), ma ora...bè, diciamo che su alcune cose ho un orientamento un po' diverso. Non che ora propugni una totale superiorità dell'umanistico a scapito del tecnico-scientifico, assolutamente, ma non sono più neanche un sostenitore accanito del contrario come invece ero tempo fa.
Studiando ma forse soprattutto crescendo e riflettendo un po' su quello che faccio, vedo, ascolto, leggo e percepisco, ho iniziato a comprendere ancora meglio l'importanza che può rivestire la cultura cosiddetta "umanistica" tanto nella vita di un individuo quanto nella vita dell'umanità in quanto specie in senso globale, per distinguerla da macchine o animali.
In questo concordo anche con @Lucian oltre che con @Holly
E considerando che ho frequentato un ITIS come scuola superiore e sono da poco laureato in Comunicazione, posso dire di aver "affrontato" entrambi i mondi se pure con i limiti che io stesso mi riconosco.
(L'unica opinione che in me non è cambiata è che sostengo la totale inutilità, OGGI, di insegnare nelle scuole la lingua latina e la lingua greca :182: Questo nessuno me lo toglie dalla testa :182:)
Wolv, ma non è una questione di superiorità.
Non c'è nessuna gara. Sono solo delle discipline necessaria, alcune in un campo e in un determinato modo, altre in un altro, e in un modo differente.
Io invece (ora litighiamo, già lo so XD) ti rispondo, come al solito, che è un aiuto (non un fattore indispensabile) da non sottovalutare per imparare a scrivere correttamente e a conoscere la nostra lingua. Oltre a essere un esercizio mentale non indifferente.
Finchè dici "esercizio mentale" ok, qui non sono affatto in disaccordo, e ritengo sia impossibile essere in disaccordo SU QUESTO :D
Guarda, se poi mi parli di "aiuto" posso essere d'accordo anche qui :045:
Il fattore che fa cambiare le cose è che stavolta dici "non un fattore indispensabile" mentre in passato (forse eravamo anche entrambi esacerbati per varie ragioni) mi era parso di capire che lo considerassi qualcosa di imprescindibile :D
Se invece la metti come l'hai messa ora, ci siamo :045:
Sulla prima parte del tuo post concordo invece davvero al 100%, in parte concordavo già in passato ma ora diciamo che ho nuove consapevolezze su certe cose, e quella percentuale di accordo che mancava ora l'ho raggiunta :D
Non superiorità ma collaborazione e sinergia, perchè entrambe aiutano tanto l'individuo quanto la specie a raggiungere la propria completezza :045:
Sai cosa... io penso che si possa recuperare in altri modi (soprattutto leggendo moltissimo). Ma sicuramente fare cinque anni di latino e greco ti risparmia tanta fatica e ti predispone a scrivere in una data maniera. Per quello sono estremamente d'accordo sul fatto che sia necessario insegnare quelle materie nei licei (anche perché altrimenti molti arriverebbero lì non sapendo scrivere, perché leggere o esercitarsi nella scrittura diverebbe opzionale, mentre in quel modo diventa un fattore obbligatorio; non so se è chiaro quel che voglio dire)
Sulla seconda parte sono perfettamente d'accordo anche io... non concepisco come possa esserci competitività. E' ovvio che alcune materie siano più difficili di altre, ma facile non è mai stato sinonimo di utile...
Mettiamola così: quello da te proposto è un modo, magari efficace, magari no, ma comunque un modo :D
Un altro, SECONDO ME ugualmente efficace e che non toglierebbe tempo ad altre materie importanti tanto umanistiche quanto tecnico-scientifiche, sarebbe ad esempio quello di rendere più "stringente" e davvero selettivo l'insegnamento della lingua italiana in sè per sè (oltre che dell'inglese, diventato ormai da anni molto importante) fin dalle scuole di livello inferiore, in maniera da scongiurare il rischio, purtroppo più che esistente, di arrivare alle superiori senza saper mettere due parole in croce e prendendo 4 ai temi d'italiano...
I problemi della nostra scuola sono tanti.
Si impara l'italiano ma si scrive troppo poco.
Si studiano il latino e il greco, ma non si dà modo agli studenti di capirne a fondo le strutture.
Per me l'inglese ha senso in un secondo momento. Trovo inutile toglier tempo all'italiano per insegnare a un bambino soltanto il lessico (perché solo questo è possibile fare, almeno nel corso dei primi due anni delle elementari).
Ma forse questo non è in topic XD
Giusto, è vero :183:
Dài, accontentiamoci di aver trovato comunque punti di incontro che uno o due anni fa sembravano irraggiungibili :040:
Non fraintendetemi, io non sono sostenitore solo dell'"utilistico" e denigratore dell'"inutile"...al contrario...nei miei post iniziali credo di aver sottolieato più volte la cosa...sto solo dicendo come, secodo me, l'epoca in cui viviamo e la futura prossima, abbiano stuprato tale cognizione della cultura...costringendo l'uomo a sapersela cavare come può come fa il gorilla nella giungla o lo scorpione nel deserto.. una sorta di imbestialimento della società!!! Io non dico che sia giusto, dico solo che sta avvenenendo e che dobbiamo prenderne atto per non autodistruggerci!!!
...
;)Lungi da me criticare le materie umanistiche e chi le studia...i più grandi imperi della storia si son basati su ciò e han sempre sovrastato i barbari per tale motivo...(uno fra tutti l'impero della chiesa)!!!;)
Anche io 2 o 3 anni fa ti sostenni in tale dibattito..ma anche io ho cambiato opinione;)
Cleveland, Pascoli ti fa un baffo!:|
Hai ragione da una parte, nel senso che sta andando tutto allo scatafascio e fingere che una volta laureati sarà tutto meraviglioso e cadranno dal cielo grandissime opportunità che attendono solo noi è falso, però da qui a dire 'studiamo quello che porta lavoro o non si mangia' ce ne passa.........
Io abito a Londra, a settembre dopo quasi due anni iniziero l'universita qua e studiero linguistica e francese. Le lingue sn la mia passione (lo spagnolo e l'italiano sn le mie madrelingue) e voglio coltivarle e lavorare di esse, nn so in che ambito, mi piacerebbe il turismo o la redazione.. si vedra, per ora e' un futuro lontano ma ti consiglio di fare quello ke ti piace, altrimenti ti sentirai sconfitta da te stessa. Se poi ti trovi cn una laurea in mano e nessun lavoro almeno sai ke hai ftt quello ke ti piace e se davvero ci tieni ti impegnerai per anni a trovare un lavoro adeguato.
E se facessimo un bel numero chiuso su tutte le facoltà, come in vigore in molti paesi europei? Lo Stato decide quanti filosofi, letterati, chimici, ingegneri ed avvocati gli abbisognano ogni anno e fa studiare quelli e solo quelli(*). Nessuno si prende una laurea solo per appenderla al muro e tutti si mettono subito a guadagnarsi il pane se non son buoni a studiare. Vi assicuro che questo sistema è tanto efficiente quanto equo.
(*)
Per evitare che si trasformi nella solita mafia nostrana, i professori li facciamo arrivare da fuori, magari ce li manda l'ONU...
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Ho una cugina psicologa perennemente frustrata dalla precarietà del proprio lavoro e dalla pochezza dello stipendio. Se pero' gli chiedi se era a conoscenza delle difficolta' che l'avrebbero aspettata una volta laureatasi si inca$$a come una belva...
Il numero chiuso su tutte le facolta', con un esame di ingresso a prova di truffa come avviene all'estero, e' l'unico strumento che assicura un posto di lavoro a tutti i laureati, perche' chi entra e' molto in gamba e non va fuori corso e perche' sa di avere un posto che lo aspetta appena terminato. Solo cosi' lo studio diventa un ascensore sociale. Cosi' come e' ora in ospedale ci entra solo il figlio del primario, notaio ci diventa il figlio del notaio, etc. etc. Ma e' inutile sognare, noi parliamo sempre di leggi e regole quando queste riguardano qualche d'un altro. Quando coinvolgono noi in prima persona, cominciamo subito a dimenarci e avanzare dei distinguo...
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