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Parafrasi Poesia di Goethe

  1. #1
    Overdose da FdT *AllStar*
    Donna 30 anni
    Iscrizione: 30/8/2008
    Messaggi: 6,851
    Piaciuto: 8 volte

    Predefinito Parafrasi Poesia di Goethe

    Heeelp!
    Ho urgente bisogno di una mano per una parafrasi di questa poesia:

    Mi batteva il cuore; svelto, a cavallo!
    E via! Con l'impeto dell'eroe in battaglia.
    La sera cullava già la terra,
    e sui monti si posava la notte;
    se ne stava vestita di nebbia la quercia,
    gigantesca guardiana, là
    dove la tenebre dai cespugli
    con cento occhi neri guardava.




    Da un cumulo di nubi la luna
    sbucava assonnata tra le nebbie;
    i venti agitavano le ali sommesse,
    sibilavano orridi al mio orecchio;
    la notte generava migliaia di mostri,
    ma io mille volte più coraggio avevo;
    il mio spirito era un fuoco ardente,
    il mio cuore intero una brace.

    Ti vidi, e una mite gioia
    passò dal tuo dolce sguardo su di me;
    fu tutto per te il mio cuore,
    fu tuo ogni mio respiro.
    Una rosea primavera
    colorava l'adorabile volto,
    e tenerezza per me, o numi,
    m'attendevo, ma meriti non avevo.

    L'addio, invece, mesto e penoso.
    Dai tuoi occhi parlava il cuore;
    nei tuoi baci quanto amore,
    oh che delizia, e che dolore!
    Partisti, e io restai, guardando a terra,
    guardando te che andavi, con umido sguardo;
    eppure, che gioia essere amati,
    e amare, o numi, che gioia!

  2. #2
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

    Predefinito

    io posso provarci... ma non capisco perché farti parafrasare una poesia del genere. mi sembra una traduzione veramente elementare

    mi batteva il cuore. svelto! a cavallo! con la stessa forza dell'eroe in battaglia. era già sera sulla terra e sui monti era già calato il buio della notte. la quercia era avvolta della nebbia, quasi come una guardiana gigantesca lì dove guardava alle tenebre, nascosta fra i cespugli, come se avesse cent


    fra la nebbia e le nuvole nel cielo si vedono le prime luci della luna. i venti sembrano sbattere le ali, riproducendo una sorta di rumore che alle mie orecchie sembrava terribile. la notte sembra quasi la madre di mille mostri, e io ho mille volte più coraggio. il mio spirito sembrava fatto di fuoco e il mio cuore bruciava.

    appena ti ho vista il tuo sguardo mi ha tranquillizato. fa tuo il mio cuore, fa tuo ogni mio respiro. una primavera rosa colora il volto adorabile, e mio aspettavo, o dei, la tenerezza, tutta per me, sebbene non la meritassi.


    L'addio, invece, triste e pieno di pene. I tuoi occhi sembravanoquasi far parlare il tuo cuore. Sentivo l'amore nei tuoi baci. Erano al tempo stesso per me una gioia e un dolore. Tu sei partita e io son rimasto, mentre tenevo lo sguardo basso, guardavo te che te ne andavi, con le lacrime agli occhi. eppure, essere amati è una gioia, e amare, o dei, è una gioia.


    rileggila, perché l'ho fatta distrattamente in cinque minuti, senza rivederla. per il resto non capisco proprio quale fosse la difficoltà... non è mica un testo di dante o chissà cosa...

    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

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