E’ stato siglato a Roma un accordo tra Federgolf e le principali associazioni ambientaliste (fra cui Legambiente, WWF, FAI): il protocollo d’intesa prevede una serie di azioni e provvedimenti comuni volti a promuovere la diffusione dell’ecogolf, favorendo – attraverso il potenziamento di uno sport considerato sempre più green - la riqualificazione delle periferie delle città e della cintura urbana.
L’accordo firmato dalla Federazione Italiana Golf (FIG) non è una sorpresa, quanto la conseguenza di scelte ponderate, che legano la FIG alle politiche green perseguite la federazione internazionale GEO (Golf Environment Organization). Si tratta di politiche che prevedono il coinvolgimento attivo dei club di golfisti a tutela del paesaggio e dell’aspetto idrologico del territorio, l’eliminazione dell’uso di fertilizzanti e fitofarmaci e la tutela della biodiverstà.
In questo senso, la FIG aveva già mostrato in passato un orientamento attento e ricettivo delle disposizioni della GEO attraverso il progetto “Impegnati nel Verde”, monitorando i vari club golfistici e premiando quelli maggiormente impegnati nel campo della sostenibilità ambientale. E la risposta da parte dei clubs è stata più che positiva: il Golf Club La Pinetina e il Golf Club di Udine, ad esempio, hanno già conseguito la certificazione GEO e altri 19 club hanno recentemente avviato le pratiche per ottenerla.
Il panorama golfistico italiano, quindi, si mostra sensibile da tempo al tema dell’ecosostenibilità e alla particolare mission che il golf – sport caratterizzato da un rapporto diretto con il territorio che lo circonda – può svolgere in questo senso. L’accordo siglato tra Federgolf e associazioni ambientaliste rappresenta un passo importante, in assoluta continuità rispetto alle politiche passate.
Un ulteriore aspetto positivo dell’accordo è l’impatto delle future politiche ecosostenibili sulla riqualificazione delle periferie. Anche da questo punto di vista è evidente il respiro internazionale del protocollo: il tema della riqualificazione green della cintura urbana, rappresenta infatti una problematica fortemente dibattuta nei paesi d’oltralpe. Ricordiamo, ad esempio, il “Plan Biodiversité” parigino, che entro il 2020 punta a “rinverdire” non solo le aree urbane, ma anche la banlieue della capitale francese.
Considerato in questa prospettiva, l’accordo siglato da Federgolf e dalle principali associazioni ambientaliste italiane, fornisce una risposta nuova e originale al problema della riqualificazione delle città, conferendo allo sport un’accezione non solamente e puramente ludica o competitiva, ma anche civica.
Fonte: Buonenotizie.it
Non male no?