Originariamente inviata da
Vincenzo84
VARICELLA
La varicella è causata dal virus varicella zoster, si trasmette per via aerea ed
è altamente contagiosa.
Si presenta con febbre moderata, cefalea e malessere seguiti da esantema
inizialmente caratterizzato da piccole macchie rosse rilevate e in seguito da
vescicole che persistono per 3-4 giorni per poi trasformarsi in croste.
Le vescicole si manifestano a ondate successive e tendono a essere più
numerose sulle parti coperte del corpo e sulle aree di irritazione; si
manifestano anche su nuca, ascelle, membrana mucosa della bocca,
congiuntiva, alte vie respiratorie, vagina.
COMPLICANZE
Le complicanze della varicella possono essere:
- Sovrainfezione batterica delle vescicole
- Polmonite (complicanza più frequente in adulti, in cui si verifica nel 20%
dei casi)
- Trombocitopenia
- Sindrome di Reye
- Meningoencefalite (0,1-0,2% dei casi con una mortalità del 5-25% ed esiti
permanenti nel 15% dei casi)
- Atassia cerebellare acuta ad evoluzione favorevole
- Encefalite (1,7/100000 in età pediatrica, 15/100000 negli adulti)
La letalità della varicella è di 2/100.000 casi in età pediatrica (30/100.000
negli adulti).
Nei soggetti immunodepressi si possono sviluppare forme disseminate,
emorragiche, con interessamento viscerale, letali nel 5-10% dei casi.
In Italia si verificano epidemie praticamente ogni anno, soprattutto nel
periodo inverno-primaverile, con decine di migliaia di casi di malattia (60-
120 mila notifiche/anno).
I neonati che sviluppano la varicella entro 5-10 giorni dalla nascita o quelli
nati da madri che hanno sviluppato la malattia da 5 giorni prima a 2 giorni
dopo il parto sono ad aumentato rischio di sviluppo di forme di varicella
generalizzata grave, con letalità fino al 30%.
Se l'infezione viene contratta durante il I o II semestre di gravidanza
(soprattutto tra la 13a e la 20a settimana di gestazione) si sviluppa
embriofetopatia nel 2-3% dei casi caratterizzata da sindrome della varicella
congenita con atrofia e cicatrizzazione della cute degli arti, manifestazioni a
carico del Sistema Nervoso Centrale, lesioni oculari.
Inoltre i bambini esposti al virus della varicella in utero possono più
facilmente sviluppare Herpes Zoster nei primi anni di vita .
HERPES ZOSTER
Il virus della varicella persiste in forma latente dopo l'infezione primaria a
livello dei gangli radicolodorsali. La riattivazione del virus, più frequente in
soggetti anziani (massima incidenza, 5-10‰ in soggetti di 60-80 anni) o in
soggetti immunocompromessi, può provocare l'Herpes Zoster, caratterizzato
da dolore dermatomerico seguito, dopo 48-72 ore, da lesioni vescicolari
distribuite a grappolo che persistono per 7-10 giorni, anche se possono
42
essere necessarie 2-4 settimane per la normalizzazione della cute). L'Herpes
Zoster può essere complicato da:
- Neurite acuta (50% dei soggetti con età>50 anni)
- Nevralgia posterpetica
- Interessamento del Sistema Nervoso Centrale (meningoencefalite con
cefalea, febbre, fotofobia e vomito)
VACCINO
Costituito da virus vivo attenuato
Via di somministrazione: sottocutanea
Efficacia: 95%-100% delle forme gravi; 70-85% delle forme lievi
Durata immunità: > 7 anni
CALENDARIO PER L’ITALIA E INDICAZIONI ALLA VACCINAZIONE
Nei soggetti di età inferiore a 12 anni è somministrata un’unica dose a
partire dal 12° mese di vita; nei soggetti di età superiore o uguale a 12 anni
sono somministrate 2 dosi a distanza di almeno 4 settimane.
Il vaccino non deve essere somministrato nei primi 12 mesi di vita per la
possibile inibizione da parte degli anticorpi materni.
La vaccinazione è raccomandata per i soggetti che, avendo particolari
problemi di salute, risultano più a rischio di contrarre la varicella e di
andare incontro a complicanze: affetti da leucemia, immunodepressi
candidati a trapianto o trapiantati, nei quali il decorso clinico della varicella
risulta particolarmente pesante e spesso letale.
La vaccinazione è inoltre raccomandata per gli adulti a rischio: soggetti
suscettibili a contatto con bambini piccoli; immonodepressi; esposti per
ragioni professionali; conviventi suscettibili di soggetti immunodepressi
A partire dal 2007 offerta attiva gratuita di una dose nel corso del 12° anno
di vita ai suscettibili.
REAZIONI AVVERSE
Nei soggetti di età compresa fra i 12 mesi e i 12 anni si possono verificare
reazioni:
Locali
Ø Arrossamento, eritema, prurito, ematoma: 19,3%
Ø Rash varicelliforme localizzato al sito di inoculazione (in media 2 lesioni
8-19 giorni dopo la vaccinazione): 3-5%
Generali
Ø Febbre, rash varicelliforme generalizzato (in media 5 lesioni 5-26 giorni
dopo la vaccinazione): 3%
Nei soggetti di età superiore ai 13 anni si possono verificare reazioni:
Locali
Ø Nel 24,4% dei casi dopo la I dose e nel 32,5% dei casi dopo la II,
Ø Rash localizzato 6-20 giorni dopo la I dose nel 3% dei casi e 0-6 giorni
dopo la II nell’1%
43
Generali
Ø Rash generalizzato 7-21 giorni dopo la I dose nel 5,5% dei casi e 0-23
dopo la II nello 0,9% dei casi
CONTROINDICAZIONI
La presenza in famiglia di una donna in stato di gravidanza non
controindica la vaccinazione di un bambino perché la contagiosità di un
vaccinato è bassissima e perché oltre il 90% degli adulti è già immune. Gli
esperti consigliano comunque di rimandare la vaccinazione del bambino
al terzo trimestre di gravidanza o, meglio, dopo il parto
Ø Non è ancora stato accertato se il virus vaccinale sia escreto nel latte e sia
infettante per il neonato. Se la madre suscettibile è esposta ad un forte
rischio di contagio nel periodo dell’allattamento, deve essere comunque
presa in considerazione la vaccinazione.
Ø Nelle schede tecniche è consigliato un intervallo di 3 mesi prima di
intraprendere la gravidanza, ma le più recenti indicazioni (Pink Book, 9°
edizione, 2006) consigliano un intervallo di 1 mese