Nelle notti insonni della scorsa estate ho elaborato un libro, in fase di ultimazione.
Visto che credo pertinente a questa sezione e per creare un topic più elaborato, posto un piccolo stralcio di ciò che ho scritto
8. la Princi-Persa
Mamma, mamma, dove sei?- la piccola Sophie criava come la vecchietta al funerale del coniuge scomparso.
Sophie è diventata davvero una brava bambina, è da almeno quattro ore che non parla e non piange – pensava nel frattempo la madre.
La bimba, che nel tentativo di inseguire una libellula in un prato si era allontanata dalla madre, ora si trovava sola, e non era in grado di tornare sulla strada di casa.
In una stradina buia e tempestosa incontrò un altro bambino, di nome Pollicino. Costui raccontò alla bimba di aver seminato ad ogni passo una briciola di pane per ricordarsi quale fosse il percorso per ritornare dal padre. La piccola tutta felice disse: quindi erano tue! Non ti dispiace vero se ne ho mangiate un po’? Sai, ero piuttosto affamata!
Da un boschetto limitrofo, senza essere invitato, sbucò un feroce lupo.
Ma che orecchie grandi che hai!- cominciò Sophie.
E’ per mangiarti meglio bambina mia!- affermò il lupo.
Non sono tua figlia brutto lupastro! La mia mamma è a casa che mi aspetta, ma io non so come tornare- rispose la Princi-Persa.
Ahahah- dopo aver ghignato il randagio se ne andò saltellando come le caprette di Heidi.
A corte, nel frattempo, si resero conto che Sophie era scomparsa. Le migliori squadre di ricerca vennero arruolate, furono avvisati carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco e i Ghostbuster nel caso ve ne fosse stato bisogno. Dopo disperate ore di ricerche, la bambina fu trovata seduta, ai piedi del tronco di un albero; c’era un solo problema: non era la bambina giusta!
I genitori della piccola Princi-Persa, allora, mobilitarono flotte armate di caccia bombardieri e fecero la loro comparsa sulle maggiori trasmissioni di informazione nazionale, per sensibilizzare tutti alla ricerca della bambina.
Attraverso sofisticatissimi radar, in un parchetto limitrofo, fu localizzato un bambino di sesso non identificato: pensando si trattasse di Sophie, un plotone di uomini fu mandato in ricognizione sul posto; la spedizione si
risolse con un nulla di fatto: si trattava di Pollicino che, sfiduciato, dava in pasto ai piccioni le restanti bricioline.
La bimba, grazie alla sorte benigna, riuscì poi a ritrovare la retta via e, giunta a corte, se ne andò a letto, affaticata se non stremata. I genitori, che avevano preso il primo aereo per Beirut, pensando che loro figlia fosse lì, tirarono un sospiro di sollievo.
Tutto è bene quel che finisce bene, se non fosse che da dieci giorni non si hanno notizie dei genitori della piccola Sophie. La stampa si è mobilitata, l’esercito ha scaldato i motori ai carriarmati e l’ammiraglio Nelson ha preparato i piani di guerra.
I telegiornali tuonano: sciopero dei piloti d’aereo a Beirut. Aereoporto in tilt.
A corte si sparge una voce: saranno stati presi in ostaggio dai curdi!
Sophie pensa: chissà se Pollicino c’ha bisogno di compagnia!
Abbiamo perso anche il buon senso!