La Confederazione delle Libere Terre Padane (CO.LI.TE.PA.) prosperava ormai da quasi un secolo. Qua sorgevano: Bossezia, Borghezia, Galanezia; là: Castelllistan, Calderolistan, Gentilinistan, Maronistan; più oltre: Speronizia, Farassinizia, Cessizia ... e migliaia di altre microrepubbliche minori.
La capitale, per motivi fiscali, era stata collocata a San Marino, mutato per i colitepatici in San Maroni (inizialmente si era puntato sul Lichtenstein, ma nessuno sapeva dove fosse).
Unità monetaria: il bòssolo, suddiviso in 100 pirlini.
Unità di misura lineare: il Miglio - marino, per la capitale, terrestre per il resto del territorio.
Unità di peso: il Marone, suddiviso in 1.000 maroncini.
La Colitepa si era resa indipendente dopo una lunga guerra condotta contro i cattocomunisti del Quirivaticano, che non volevano rinunciare al Nord, prevedendo un tracollo della Nazionale senza i giocatori di Milan, Inter e Juventus. Vincere la guerra fu uno scherzo per i colitepatici: quelli del centrosud combattevano solo 7h12' al giorno per 5 giorni e, superate le 36 ore settimanali, timbravano e andavano al mare. I nordici, invece. combattevano anche 12/14 ore al giorno per 6 giorni, senza assicurazione né contributi. E la domenica, per mantenersi in forma, guerreggiavano fra di loro negli stadi: memorabili gli scontri fra atalantini e bresciani.
Vinta la guerra, si guardarono in faccia e dissero: "E alura?".
"Pota", risposero alcuni.
"Mona" echeggiarono altri.
"Belìn", si udì dalla riviera.
"Soccmel" si gridò dal sud della Colitepa (i terroni, ci saranno sempre, finchè non si abolirà il Sud dalle carte geografiche).
Non sapevano che fare: discendevano da antiche tribù guerriere: Celti, Galli, Ostrogoti, Visigoti, Goti, Redingoti, Omozigoti - altro non sapevano fare che guerreggiare e lavorare. Decisero di ridurre il lavoro a 5 giorni settimanali, mentre sabato e domenica si sareebbero fatti virilmente guerra, secondo un calendario prestabilito.
Ogni quattro anni si sarebbero riuniti tutti nell'Oltrepò Pavese, (ribattezzato Oltrepò Farassino in spregio a quel comunista di Cesare) per i Grandi Giochi colitepatici: un insieme di festa, agone sportivo, dimostrazione di potenza. Le discipline erano le più svariate, ma tutte improntate ad una sana virilità e legate alla cultura tradizionale dei popoli colitepatici.
Citiamo le principali:
100, 200, 400 mM (millesimi di Miglio) piani, corsi non sulla terra rossa ma nel letame;
110 mM a ostacoli; sempre nel letame e saltando ostacoli composti da 5 negher legati uno sopra l'altro;
la massacrante maratona, corsa sempre nel letame, bevendo solo bonarda dell'Oltrepò Farassino;
il salto triplo nel letame;
il salto in alto sopra strati di negher aggiunti uno per volta mano a mano che si superava il limite precedente;
il lancio della boassa (*), diviso in due discipline distinte:
1. fresca
2. stagionata;
il lancio del negher, diviso in categorie seccondo il peso del negher;
il tiro con l'arco classico, con bersaglio vivo e mobile: animali o extracomunitari, a seconda delle specialità;
triathlon: spalare un quintale di letame sulla carretta, trascinarla o spingerla per un miglio e concimare un miglio quadrato di terreno. Vinceva chi finiva per primo. Come premio, ricopriva per 4 anni la carica di ministro dell'agricoltura (quello della cultura veniva selezionato con i campionati di cruciverba);
gare di rutto e scoreggia, divise in due discipline: intensità (misurata in deciboss) e frequenza;
ciulata delle negre: si doveva portare all'orgasmo mediante coito il maggior numero di negre in mezza giornata (vietato guardare film porno durante la gara);
gare di muratori: vinceva chi tirava su il muro più alto in mezza giornata, a mani nude.
Le gare di nuoto si svolgevano in un pozzo nero formato olimpico; idem per i tuffi e la pallanuoto.
La disciplina più caratteristica era però il 'godimùla': in un'ora si dovevano far godere quante più mule possibile usando il manico di un badile. Imbattibili gli alpini bergamaschi.
Nella Colitepa non esistevano più libri dal tempo del 'Grande Freddo': con temperature a -30° non si sapeva più che bruciare per riscaldarsi. Non volendo distruggere del tutto i pochi boschi sopravvissuti, il Parlamento confederale aveva deliberato di ricorrere ai libri come combustibile. Erano stati bruciati tutti.
Prima di dar fuoco alle raccolte dei discorsi di Bossi, un gruppo selezionato di druidi li aveva mandati a memoria. E da quel giorno il Verbo del Maestro viene insegnato ai ragazzi dai discendenti di quei sacerdoti, in apposite scuole dette 'materasse'.
Pare che i colitepatici non abbiano risentito molto dell'assenza della carta stampata: infatti, hanno sviluppato una grande cultura orale, come già Clinton ai suoi tempi.
Anche se per loro gli Orali sono sempre rimasti i monti che li hanno preservati dai bolscevichi.
* è la pupù delle mucche