Ore 15,30 – martedì 17.05.2005
Arriva un cliente (un cliente che solitamente viene qui, non uno qualsiasi…)
Per la prima volta chiede una serie di ceppi freno della Punto.
Il magazziniere gli dice:Vuoi i Delphi o i Marelli?
Lui risponde: Fammeli sentire tutti e due..
Nessuno ha fatto caso al verbo ‘sentire’, pensavamo che avesse sbagliato, forse voleva dire ‘vedere’,
forse voleva rendersi conto della differenza: si sa i meccanici, solitamente hanno il calibro negli occhi,
un amperometro nella lingua, un misuratore di pressione/tensione delle cinghie nelle dita della mano destra ed un termometro nelle dita della mano sinistra.
Non che ce l’abbiano in tasca e lo usino, è proprio incorporato nel loro corpo; i segnali vengono trasmessi direttamente al cervello che elabora e sentenzia..
Ma questa digressione non fa parte del racconto.
Il magazziniere porge le due scatole al meccanico.
Il meccanico con delicatezza che solitamente contraddistingue la categoria, devasta una confezione.
Il magazziniere velocemente, si impossessa dell’altra scatola e la apre utilizzando un cutter.
Una vola aperte le confezioni, il meccanico prende in mano due ceppi, verificato che siano dello stesso lato
(come caspita faccia lo sa solo lui, ma lui è un meccanico..).
Utilizzando la vista a raggi X li esamina in cerca di eventuali microscopiche imperfezioni che notoriamente sfuggono
a tutte le macchine computerizzate o a controllo numerico che servono per costruire tutti i prodotti.
Poi utilizza uno strumento che, fino ad oggi, non pensavo avessero incorporato: il misuratore di durezza.
Con estrema naturalezza e professionalità il meccanico morsica prima un ceppo e poi l’altro.
Quindi la sentenza: Dammi i Delphi, sono più rigidi, la macchina dietro è leggera e con i ceppi morbidi “inchioda”