Questa mattina mi sono svegliato e. Non spesso, ma a volte mi capita, di svegliarmi e. Poi passa.
In un casuale mix di rassegna stampa di Radio Radicale, Tg5, doccia, colazione, vestizione – la giornata prende il largo. “Partirà, la nave partirà …”. “Fin che la barca va, lasciala amdare …”. Sull’onda di queste massime di vita quotidiana, affronto il mondo, io che nave e barca non sono – se mai, un umile pedalò.
Pedalò … ecco, sono un passato remoto. Remato, no; navigato, nemmeno. Passato, sì - di moda, no, perché non lo sono mai stato.
Passato, sì; anche col rosso - ma anche passante. Non di valico, però.
Nato. Passato. Trapassato: una vita in tre participi. Passati. Poderosa sintesi tra il clorofilliano e l’einsteniano.
Mi fermo al semaforo – rosso, non passo–non posso: chiamo il lavavetri perché mi pulisca gli occhiali –
per la dignità,
per non fargli la carità.
Gli sussurro: “Sai tu di essere una trinità di participi passati?”. Mi guarda, non so se mi veda, mi sorride, mi alita aglio macerato dalla notte dei tempi: “No grazie, non mi drogo”.
L’articolazione della risposta mi si incricca, avverto una tensione cerebro-labiale – ma dietro di me la vita spinge, in forma di clackson suonati come trombe del giudizio. E pazienza fossi al volante.
Passante e volante: idea di vita fluente. Presente.
La vita è un continuo appello, perché bisogna sempre essere presenti a se stessi. Per evitare di trasformarsi in passato.
Tipico destino da pomodoro.
Pomodori, sardine, uomini: uguale destino: finire inscatolati, una volta morti.
Non mi allontano dal pensiero della morte, ‘stamattina; sarà per via del pedalò, che è lento.
Pedalai. ‘Pedalasti’: un’altra categoria da mettere al bando, da escludere dal sacerdozio, insieme ai pederasti?
Un ingegnere del Bangladesh può fare il lavavetri; un ingegnere italiano, il ministro della giustizia; un cantante, il tribuno politico. Un gay non può fare il prete.
Dati di fatto.
Il sole si è velato.
Non ne posso più di participi: voglio un cappuccino. Niente benedettini: mi rimandano al papa.
E rimpiango i tempi quando si rimandava a settembre.
Come vorrei essermi soltanto alzato e.