Secondo uno studio presentato da ricercatori della Eindhoven University of Technology (Olanda) entro 6/8 anni potremo utilizzare un materiale di rivestimento straordinario, in grado di pulirsi e ripararsi da solo
Secondo uno studio presentato da ricercatori della Eindhoven University of Technology (Olanda) entro 6/8 anni potremo utilizzare un materiale di rivestimento straordinario, in grado di pulirsi e ripararsi da solo
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Dimenticate di dover lavare l'auto di continuo, di dover riparare piccoli graffi o anche semplicemente di rimuovere le impronte digitali da smartphone, tablet ed altri accessori tecnologici. Un innovativo progetto di ricerca, ad opera di studiosi del dipartimento di Ingegneria Chimica presso la Eindhoven University of Technology, punta infatti a commercializzare - nei prossimi anni - il più sorprendente dei rivestimenti funzionali, capace non solo di pulirsi autonomamente, ma anche di ripararsi. Attualmente alcuni avanzati materiali di questo tipo possiedono proprietà antibatteriche e di resistenza all'acqua grazie ad un peculiare strato superficiale (composto da gruppi molecolari che conferiscono siffatte caratteristiche), tuttavia essi sono facilmente ed irreversibilmente danneggiabili, dunque totalmente inutili dal punto di vista pratico e quotidiano. I ricercatori olandesi hanno trovato la soluzione al problema sviluppando un materiale stratificato in cui gli elementi sottostanti, a seguito ad esempio di un graffio, sono capaci di orientare nuovamente le molecole dello strato superficiale ed eliminare il danno. Inoltre questo materiale è dotato di caratteristiche autopulenti, sia idrorepellenti che analoghe a quelle delle superfici in biossido di titanio con proprietà fotocatalitiche, ovvero capaci di pulirsi con la semplice esposizione alla luce del sole. Le applicazioni per un siffatto materiale funzionale sono infinite: dal lavaggio dell'auto con un semplice e veloce getto d'acqua a lenti a contatto in grado di autoriparare i graffi, passando per pannelli solari sempre efficienti al 100% sino a verniciature per velivoli che non si sporcano, che in soldoni si traducono in minor consumo di carburante e maggiore efficacia aerodinamica. I dettagli su questo promettente progetto di ricerca, coordinato dall'ingegnere chimico Catarina Esteves, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Advanced Materials. Il nuovo materiale sarà in commercio fra 6/8 anni ed avrà prezzi paragonabili a quelli degli avanzati rivestimenti funzionali di oggi, ma con proprietà estremamente superiori
fonte net1news