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Originariamente inviata da
Lyla
Fare da madrina e fare da testimone di nozze sono due cose completamente diverse.
Perché nel secondo caso è una "testimonianza civile" diciamo. Cioè, tu sei lì di fatto per testimoniare che i due tizi si sono sposati senza costrizioni bla bla bla...
Per il battesimo è diverso, perché è un impegno di fede.
Ma quello che mi chiedo io è: se uno non crede (a tal punto che pensa di farsi sbattezzare) non si sente terribilmente incoerente a battezzare un'altra creaturina?
Bhe sai... Di solito i genitori sono due...
QUanto alla differenza tra battesimo/matrimonio.. L'ho detto che è un po' diverso...
EDIT : Se ti riferivi invece a Sirena Partenope, bho. Credo che alla fine sia una cosa simbolica.
Chi battezza dovrebbe aiutare i genitori nella crescita spirituale dei bambini.
Cosa che potrebbe esistere anche nel 'mondo laico'.
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Originariamente inviata da
Lyla
Non è esattamente così, per il significato che il Battesimo ha per chi crede. :)
Detto ciò, mi sembra giusto che se uno si sente così a disagio ad avere questo terribile e inutile fardello, possa avere la possibilità di toglierlo.
Così come si ha la possibilità di buttare nella spazzatura un regalo se non ti piace.
Ma non ho ancora avuto modo di parlare con un prete di quello che di fatto succede...
Non è una questione di disagio.
E' una questione di coerenza e di politica.
E paragonare un sacramento a un regalo mi sembra veramente inappropriato.
Te lo dico da atea miscredente.
Un SACRAMENTO dovrebbe essere SACRO, almeno per chi ci crede.
Ma tanto questi sacramentucoli, vengono vissuti più che altro come
feste per fare banchetti e bomboniere e sfoggiare gli abiti più belli.
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Ma quello che mi chiedo io è: se uno non crede (a tal punto che pensa di farsi sbattezzare) non si sente terribilmente incoerente a battezzare un'altra creaturina?
Ti rispondo senza problemi ;) Se rileggi attentamente il mio post, ho precisato che ho fatto da madrina quando non ero ancora sicura di voler abbandonare la religione, nel senso che avevo dei dubbi ma continuavo a definirmi cattolica. Ora non è così.
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Originariamente inviata da
Sirena Partenope
Beh, credo che la cosa sia LIEVEMENTE diversa... Un nome ti può non piacere (a me personalmente il mio fa schifo XD me lo diedero perchè mia nonna si chiama così), ma è una cosa a cui ti abitui, non ci fai caso più di tanto... Il fare o non far parte di una comunità religiosa è una vera e propria scelta di vita e, in quanto tale, può essere presa soltanto dalla persona stessa. O meglio, così DOVREBBE essere, a mio modesto parere.
mà, da 1 certo pdv è + grave il nome, xkè se ti danno 1 nome assurdo (qui nn sto dicendo nomi normali, cioè tipo Giovanni può piacerti o no ma nn è ke diventa 1 roba ke ti dicn "ma cm c@@@o ti kiami?") te lo tieni e stop
se quando sei grande nn vuoi far parte della comunità cristiana, ke tu sia stato battezzato o no, nn ci vai e il problema è risolto
cioè sn ank'io x il dire ke 1 decide x sè (e infatti ho detto ke x me si dovrebbe fare magari tipo gli anabattisti) xò nn ci vedo sto gran problema
scusate il post 1 pò kmetrico
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che sfiga, a piacenza non c'è niente dell'UAAR (che città di m***a) cmq almeno posso falro per mio conto, ma mi sarebbe piaciuto partecipare a una di queste manifestazioni......cmq x orsetto gommoso: battezzare non è una cosa che i geenitori fanno per il tuo bene (come punirti se hai fatto qulacosa che non dovevi, oppure dirti di studiare ecc...ecc...) è semplicemente un prepotenza "morale" fatta su un'essere inerme, e poi se te,per esempio ti chiamassi luca (è un esempio), non dovresti attenerti a nessuna regola diversa, credere in qualcosa o far parte di qualche comunità solo perchè ti chiami luca, il fatto che tu hai un nome non cambia quello in cui pensi........a differenza del battesimo (non la cerimonia in sè, ma se sei battezzato si presume che tu sia o diventa crisitano cattolico, e di conseguenza vieni educato come cattolico). Infine è una question di principio, IO decido a che cosa crede e in che comunità fare parte e non mi deve essere imposta o influenzata la mia liberà di pensiero....
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Originariamente inviata da
OrsettoGommoso2
mà, da 1 certo pdv è + grave il nome, xkè se ti danno 1 nome assurdo (qui nn sto dicendo nomi normali, cioè tipo Giovanni può piacerti o no ma nn è ke diventa 1 roba ke ti dicn "ma cm c@@@o ti kiami?") te lo tieni e stop
se quando sei grande nn vuoi far parte della comunità cristiana, ke tu sia stato battezzato o no, nn ci vai e il problema è risolto
cioè sn ank'io x il dire ke 1 decide x sè (e infatti ho detto ke x me si dovrebbe fare magari tipo gli anabattisti) xò nn ci vedo sto gran problema
scusate il post 1 pò kmetrico
No. Il problema c'è eccome.
Lo sappiamo che per te 5 righe equivalgono ad un post chilometrico.
E' per questo che forse non hai letto il resto dei messaggi.
E forse è per questo che non hai capito le motivazioni principali per cui
un ateo ( ma anche tanti cattolici LAICI) decidono di richiedere l'annullamento del battesimo.
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Veramente per precisione dobbiamo dire che il cristianesimo non è solo la religione più diffusa, è proprio la religione di Stato.
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Cattolicesimo
Non Cristianesimo
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Originariamente inviata da
RudeMood
Cattolicesimo
Non Cristianesimo
Mea culpa, ho sbagliato :o
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In realtà il principio della religione di stato non esiste più.
PS: per chi si è sbattezzato; mi potreste spiegare in parole povere il motivo concreto per cui l'han fatto?
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Originariamente inviata da
Wittmann
In realtà il principio della religione di stato non esiste più.
PS: per chi si è sbattezzato; mi potreste spiegare in parole povere il motivo concreto per cui l'han fatto?
Non so cosa intendi tu per 'Principio della religione di Stato'.
Ma come ho detto su lo Stato Italiano è legatissimo alla Chiesa Cattolica.
Bologna, 24 ott. - (Adnkronos) - In contemporanea alla raccolta firme per l'istituzione del Registro dei testamenti biologici, domani a Bologna sara' celebrata anche la Giornata nazionale dello sbattezzo, promossa dalla Uaar-Unione degli atei e degli agnostici razionalisti. Lo 'sbattezzo' consiste in una raccomandata con ricevuta di ritorno spedita alla parrocchia presso la quale si e' stati battezzati, per chiedere d'essere cancellati dai registri dei cattolici. A 'sbattezzarsi' ci sara' anche Maurizio Cecconi, portavoce della Rete Laica Bologna da tempo attivo per il rispetto dei diritti del mondo omosessuale.
"Prima che gli amici della Uaar (che sono tra i promotori della Rete Laica Bologna) mi chiarissero le idee, credevo si trattasse di un atto simbolico e niente piu'. Per questo non avevo mai compiuto questo passo. Mi dicevo: 'comunque non sono piu' cattolico, e' un'azione superflua'. Invece - spiega Cecconi - ho scoperto che l'essere battezzati e restare sui registri delle parrocchie comporta delle conseguenze sul piano giuridico e civile". Lo Stato italiano, infatti, in base al Concordato con la Chiesa Cattolica, riconosce gli effetti civili del battesimo.
"La sentenza dei 'concubini di Prato', del 25 ottobre 1958, tuttora valida, - ricorda Cecconi - ha stabilito che il ricorso di due giovani contro un altro cittadino che li aveva danneggiati, il vescovo, non poteva avere luogo perche' essi erano 'suoi sudditi, perche' battezzati'".
Libero News - BOLOGNA: DOMANI BANCHETTO PER 'GIORNATA NAZIONALE DELLO SBATTEZZO'
E mo' non so se oggi potrebbe verificarsi la stessa cosa....
L'ho già detto..
cmq copiaincolla non è faticoso..
Ci sono invece motivazioni ben più importanti per sbattezzarsi:
- per coerenza: se non si è più cattolici non v’è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
- per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
- per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, “invade” la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie o, più banalmente, al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di “condizionamento ambientale” e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro, rivendicando con orgoglio la propria identità di ateo o agnostico, è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
- per la voglia di far crescere il numero degli sbattezzati, contrapponendolo alla rivendicazione cattolica di rappresentare il 96% della popolazione italiana;
- perché si fa parte di gruppi “maltrattati” dalla Chiesa cattolica: gay, donne, conviventi, ricercatori…
- per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare un’estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la relativa sicurezza che i propri eredi non effettueranno una cerimonia funebre in contrasto con i propri orientamenti.
- per non essere considerati, dalla stessa legge italiana, «sudditi» delle gerarchie ecclesiastiche. Il Catechismo della Chiesa cattolica rammenta (nn. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere «obbediente» e «sottomesso» ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì «pubblici peccatori e concubini» una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano infatti a essere sottoposti all’autorità ecclesiastica. Ogni prelato può dunque tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?
- per un vantaggio economico: se si è battezzati e capita di dover lavorare, anche saltuariamente, in Paesi come la Germania o l’Austria, si finisce per essere tassati per la propria appartenenza alla Chiesa cattolica, e in modo assai salato (anche 60 euro al mese su uno stipendio di 2.000 euro…).
Sbattezzo | UAAR
EDIT:
http://milano.corriere.it/milano/not...13385379.shtml
Oddio :o