Sono 93 in tutto i simboli per le europee depositati al Viminale entro la 'dead line' delle 16 di oggi. Al piano terra del ministero dell'Interno, davanti all'ufficio in cui si depositano i contrassegni per le elezioni del 6 e 7 giugno, Mirella Cece fa un po' gli onori di casa. Sono trent'anni che, senza saltare un appuntamento elettorale, lei puntamente presenta il simbolo del 'Sacro romano impero liberale cattolico'. Una veterana, insomma, che indirizza i neofiti alla loro prima volta al ministero dell'Interno per il deposito dei simboli in mezzo all'intrico di grilli, gabbiani, falci e martello, garofani, quercie, ed anche preservativi gratis del dottor Cirillo.
Di tutto di più, insomma, sul cartellone su cui vengono affissi i simboli man mano che vengono presentati. Ci sono quelli noti, dei partiti che siedono in Parlamento, e quelli che lo erano. Infatti, se c'è il simbolo del Partito democratico, ci sono anche quelli dei partiti fondatori ovvero la quercia dei Ds e la Margherita dei Dl ed anche il simbolo dell'Asinello, quello dei Democratici fondati da Arturo Parisi.
C'è, ovviamente, il neonato Popolo delle Libertà e ci sono anche i contrassegni di Forza Italia e Alleanza nazionale. Non è 'pubblicita' ingannevole' ma un modo per tutelare il 'copyright', evitare insomma atti di pirateria. Prontamente interviene la 'veterana' Cece: "I simboli vanno presentati per proteggerli".
Al di là di Pd e Pdl, c'è poi un'orda di richiami a Lega, sinistra e centro. I simboli che si rieccheggiano il Carroccio sono numerosi: c'è la Lega per l'autonomia lombarda, la Lega alleanza lombarda, la Lega Nord-Bossi, la Liga veneta, Indipendenza veneta ed anche una lista dei Grilli parlanti-Lega nord-No euro. Geograficamente più circoscritto rispetto alla Lega, e' il Partito del Nord Est nato nel 2004 e presente con il suo simbolo per la prima volta alle europee. Il suo fondatore, l'imprenditore Giorgio Panto, è scomparso tragicamente nel 2006 in un incidente mentre guidava il suo elicottero sulla Laguna di Venezia.
La sinistra è richiamata in numerosi simboli: ci sono Sinistra e Libertà, Sinistra critica, il Partito comunista dei lavoratori e quindi Rifondazione comunista, Sinistra democratica e così via. Anche i socialisti e il garofano sono presenti in tre simboli.
Non mancano poi i contrassegni legati ai centristi (uno ha anche il nome di Pier Ferdinando Casini sul logo) e alla Democrazia Cristiana. Colpisce uno in particolare: il Terzo Polo di centro con uno scudo crociato. Bisogna vedere se sarà ammesso perché l'unico detentore dello storico simbolo è Giuseppe Pizza, attuale sottosegretario all'Università e ricerca.
Questa mattina al Viminale è stato poi depositato un nuovo simbolo che raccoglie La Destra di Storace, l'Mpa di Lombardo, i Pensionati di Fatuzzo e l'Alleanza di centro di Pionati. Si tratta di un contrassegno con sfondo arancione, con la scritta 'L'autonomia' e contenente i quattro simboli di Destra, Mpa, Pensionati e Alleanza di centro. Scopo del cartello elettorale è superare lo sbarramento del 4%.
Il caso di Mpa, La Destra, Adc e Pensionati non è l'unico. Per raggiungere la soglia, infatti, si sono formate altre due aggregazioni. Con lo stesso simbolo si presentano infatti Prc-Pdci-Socialismo 2000-Consumatori uniti.
Mentre Ps, Verdi, Sd, Mps di Vendola si sono uniti sotto le insegne di Sinistra e Libertà. Altri piccoli partiti hanno invece scelto di presentarsi soli come Udeur, Azione sociale con Alessandra Mussolini, Nuovo Psi, Italiani nel mondo De Gregorio e Pri: ma tutti questi partiti sono comunque nell'area del Pdl e il leader dell'Udeur, Clemente Mastella, sarà candidato con il Cavaliere.
Quindi, c'è la schiera di simboli bizzarri. Alcuni perfino osè. E su questo versante il dottor Cirillo la fa da padrone con cinque simboli che saltano all'occhio: Italia dei Malori, Italiani poca cosa...?, Donne insoddisfatte e incomprese, Preservativi gratis, Partito impotenti esistenziali. Il promotore si chiama Giuseppe Cirillo, salernitano di 45 anni, già assurto agli onori delle cronache.
Con il simbolo Preservativi gratis si è già presentato infatti a quattro elezioni, poi alle scorse politiche depositò anche il contrassegno degli Impotenti esistenziali. Il nome delle lista ha avuto fortuna: è diventato il titolo di un film, in cui Cirillo interpreta uno psicologo specializzato in sessuologia e recita con il regista Tinto Brass.
Più sobriamente si erge a difesa dell'arte la lista del Movimento dei giovani poeti d'azione, fondato nel 1994 da Alessandro D'Agostini. "Noi siamo un'avanguardia - spiega D'Agostini - come i dadaisti e siamo impegnati a portare l'attenazione sui temi dell'arte, della cultura e dello spettacolo che sono totalemente assenti dai programmi sia dalla maggioranza che dell'opposizione".
La lista dei simboli curiosi è lunga: c'è uno che riprende il motto della Rivoluzione francese ed è a metà tra il richiamo storico e le pulsioni anti-casta. Nel simbolo è riportata la frase 'Libertè egalitè' fratenitè' e quindi l'immagine di un salvadanaio con la frase 'Recupero del maltolto- chiudiamo le province, acqua bene comune, no amnistie'.
Sullo stesso genere c'è il contrassegno di 'Giustizia sociale-Mani pulite'. Inossidabile, infine, il Fronte dell'Uomo qualunque con l'immagione di un cittadino schiacciato da una pressa fedele a quello di movimento fondato da Guglielmo Giannini.
Un'ultima curiosità: nella corsa al deposito del simbolo, a tagliare per primi il nastro sono stati ieri mattina presto Liberaldemocratici riformisti di Daniele Melchiorre. In seconda posizione si è piazzato il logo del 'Sacro romano impero