meno male che era la lega ad aver aiutato il silvio ad andare su...
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meno male che era la lega ad aver aiutato il silvio ad andare su...
In questa storia c'è qualcosa che mi puzza.
Accordo politico tra maggioranza ed opposizione per presentare un ddl di iniziativa parlamentare per spostare la consultazione referendaria al 21 giugno prossimo. E' quanto emerso dalla Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama riunitasi stamani. La leggina verrà presentata alla Camera e dovrebbe essere approvata in sede deliberante, cioè senza passaggio in Aula.
Non è escluso che il ddl parta dalla Camera, ed è possibile anche che venga discusso in sede deliberante in commissione, senza nemmeno approdare in aula, per accelerare i tempi. "Avevamo chiesto l'accorpamento al voto del 7 giugno - ha detto il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro - Oramai però è troppo tardi per quella data, essendo scaduti i termini di legge". Per questo il Pd punta sul 21: "Siamo disponibili a un esame rapido del testo, che dovrebbe consistere in due righe appena, e si potrebbe anche andare in deliberante se le verifiche tecniche confermerebbero tale possibilità". L'iter non dovrebbe incontrare intoppi: "Non vedo atteggiamenti di opposizione ad esso - ha spiegato il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri -, non emergono ostruzionismi o contrapposizioni".
Alle 12 è invece convocata la capigruppo della Camera. Alla presentazione di un ddl, anziché di un decreto, si è arrivati dopo le convergenze tra Pdl e Pd sia sulla data in cui spostare la consultazione, sia sul "metodo" con cui farlo. Nel Partito democratico, dopo la direzione nazionale del partito chiamata ieri a ratificare la proposta del segretario Franceschini di sostenere il "sì'" ai quesiti, sono emerse anche posizioni differenti. Molti sono stati infatti gli esponenti che hanno esposto e si preparano a sostenere le ragioni del "no".
Ma solo io trovo una vergogna il fatto che da noi si facciano di continuoi solo ddl portandoli in aula per l'approvazione tutti senza essere discussi da quelli che paghiamo perchè li discutano?
che ne pensate di quest'uscita di bossi?Quote:
Referendum e dintorni stanno diventando il vero test politico per maggioranza e opposizione. Dopo l'annuncio di Silvio Berlusconi (voterò sì), Umberto Bossi è sceso in campo in prima persona per avvertire che la Lega sta "lavorando ad una legge elettorale da approvare in Parlamento con chi ci sta", e ha affidato a Calderoli e Maroni il delicato compito. Il 'senatur' ha ribadito il suo no alle urne e ha strizzato l'occhio ad un impegno comune con il Pd per migliorare le norme elettorali invitando i democratici a cambiare rotta sul referendum: "Ma come fa la sinistra a votare sì? Berlusconi potrebbe vincere le elezioni per sempre".
Roberto Calderoli ha dato manforte al suo capo contro il leader del Pdl:"le controffensive sono già pronte", ma la Lega dice di non credere che il premier voglia davvero incassare il sì e usare il premio di maggioranza per annientare il senatur. "Non gli conviene - dice il ministro - andare ad elezioni anticipate perché nella maggioranza saremmo travolti tutti, ci sarebbe una rivolta". Anche Calderoli lancia un monito all'avversario Dario Franceschini avvertendolo che appoggiando il referendum sta diventando il "complice" potenziale del piano berlusconiano: "il suo è masochismo puro, una cosa da trattamento sanitario obbligatorio". Se nel centrodestra i quesiti già mettono zizzania, anche in casa democratica è ben tangibile qualche malumore per la scelta del segretario ritenuta un po' avventata. Giorgio Merlo chiede chiarezza perché "il sì ai quesiti referendari non può trasformarsi in un potere assoluto di Berlusconi".
Anche Enrico Letta è uscito alla scoperta:"Se il premier confermerà che non vuole cambiare la legge elettorale dopo un'eventuale vittoria del sì, allora dovremo rivedere la nostra posizione". Ma il dubbio dell'ex sottosegretario è stato presto dissipato dalle parole di Fabrizio Cicchitto:"E' destituita di fondamento la pretesa del centrosinistra di cambiare ulteriormente in Parlamento la legge elettorale se ci fosse la maggioranza dei sì, perché questo sarebbe il sogno di una notte di mezza estate". Oppure il sogno di mezza legislatura dello stesso premier? Dopo il via libera per necessità di Antonio di Pietro ai quesiti referendari, l'Idv conferma con Leoluca Orlando la sua linea:"é un grimaldello contro il 'porcellum' che è una pessima legge elettorale.
Dopo il referendum il Parlamento deve intervenire per introdurre le preferenze e rendere effettivo il principio della rappresentanza popolare". Sul Fronte opposto il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone è con il suo leader:"il successo del sì porterebbe alla semplificazione del quadro politico e all'inizio di una Terza Repubblica più vicina ai cittadini". Con l'avvicinarsi del 21 giugno, data di apertura delle urne referendarie, le polemiche rischiano di infiammarsi. I pompieri sono già in azione. Ignazio La russa, coordinatore del Pdl chiede a tutti di "parlare di norme elettorali solo dopo le europee per non fare confusione". Italo Bocchino invita a non creare tensioni nella maggioranza. Per il ministro dell'attuazione del programma Gianfranco Rotondi il Pdl non deve "cadere nel trabocchetto di chi vuole farlo litigare con la Lega".
io, stranamente, sono d'accordo con lui.
Eheh...
Bossi sta spianando la strada.
Ha intenzione di portare la Lega alla maggioranza presto o tardi.