Crisi, Microsoft taglia 5.000 posti
dopo la flessione dell'utile dell'11%
NEW YORK - Il colosso Usa del software Microsoft annuncia un taglio fino a 5 mila posti di lavoro nei prossimi 18 mesi. La decisione, spiegano a Redmond, è stata adottata per rispondere al rallentamento dell'economia, al calo della spesa per tecnologie e dopo la flessione dell'11% dell'utile netto del secondo trimestre fiscale che resta comunque a quota 4,17 miliardi di dollari. Sulla scia di questa notizia e dei deludenti risultati del secondo trimestre il titolo a Wall Street perde oltre l'8,9%.
I tagli del personale sono concentrati nel settore ricerca e sviluppo, nel marketing, nelle vendite, nella finanza e nelle risorse umane. Dei 5 mila licenziamenti annunciati 1.400 partiranno subito. La decisione, spiega una nota del gruppo, è stata presa "alla luce dell'ulteriore deterioramento della situazione economica globale".
Verranno eliminate posizioni lavorative a tempo pieno, a contratto e anche fra i venditori, per ridurre i costi operativi annuali del 5-7%, pari a risparmi che vanno da 1,37 a 1,92 miliardi di dollari. A fine settembre Microsoft contava 94.286 dipendenti, in aumento del 55% rispetto a giugno 2005.
Ieri anche il gigante dei microprocessori Intel aveva annunciato la chiusura di cinque stabilimenti, che comporterà tagli e ricollocamenti per 5.000-6.000 dipendenti.
(22 gennaio 2009)