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L'università
Visto che si parla tanto di università direi che potete tranquillamente leggervi questa pagina di giornale...
IlGiornale.it - Arretrati in pdf
E scrivete pure i vostri commenti.
Ci sono 2 articoli interessanti, il principale fa un esempio riguardo i prof in un'unviersità. Il secondo confronta un pò le cifre per gli atenei :)
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Vorrei una fonte meno schierata.
ps: visto che non sono pratica di quest'illustrissimo giornale.. mi da il link sbagliato,,
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non mi apre il pdf questo pc :roll:
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una università caro lake che è la MIA università
facile far i conti senza l'oste...
si parla di Fisica e Matematica ochéi... iniziamo da lì... 17 neolaureati contro 24 professori... 1po' impari come rapporto... ma non è colpa nostra, degli studenti, perché è di noi che si parla se la gestione dell'Università dell'Insubria è in mano a dei coglioni che mangiano più soldi di quelli che prendono dallo Stato... persone che fanno schifo... persone che vanno in Senato Accademico ubriache...
parliamo di Chimica e Scienze Ambientali... stiamo dando i numeri... io studente di chimica non posso fare questa università perché ci son pochi iscritti? è colpa mia? nostra? di qualcuno? se la gente si getta come iene su una preda iscrivendosi ai soliti corsi tipo Giurisprudenza o Ingegneria che devo fare? cosa dobbiamo fare? se siamo un paese in cui matematici fisici e chimici son come mosche bianche non dovete venire a dirci che siamo noi il problema...
sai perché ho scelto chimica a Como? te lo spiego: a Milano le classi son da centinaia di iscritti, a lezione regna il caos e si capisce poco... ho scelto Como perché la facoltà era nuova e a lezione il mio rapporto coi docenti, con tutto il rispetto, è molto bello: si parla tranquillamente, si risolvono i problemi assieme, non sono un puntino nell'universo... m chiamano per nome, m conoscono... sarà forse per molti un male... per me no... fanculo che io e altri due facciamo il corso di catalisi... è un corso importante per affrontare il mondo che sta fuori... perché siamo pochi uno si dovrebbe prender il diritto di cancellarlo? ma come si permette? cosa ne sa un non-chimico di cosa sia importante o meno? e poi il trend degli iscritti a Chimica è in aumento... perché far danni? eliminando qua e là...
io protesto prima che contro lo Stato o meglio il Ministero dell'università contro la gestione della MIA università... quella da te citata così per sport nell'articolo preso da Il Giornare... sarà anche un'ottima giornalista ma... m chiedo... è mai stata a parlare con noi studenti? con noi di Chimica non m pare... sai come è... io c vivo in università...
vorrei anche io far luce su questa situazione... son 5 anni che attendiamo ciò che il Rettore Dionigi Renzo ha promesso... ma la ditta di costruzioni è fallita ben 2 volte... si parlava anche di affidar i lavori a dei giapponesi... attendo con ansia laboratori seri... nuovi strumenti...
è facile parlare quando non s è coinvolti... eggià...
va beh... ho parlato troppo... m son sfogato...
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Meglio se per giurisprudenza non ci sono docenti, così ci saranno un po' meno iscritti.
L'Italia sforna un numero spropositato di laureati in giurisprudenza, e questo si riflette sulle lungaggini del sistema giudiziario..
Io comunque di articoli ne vedo solo uno, quello con le bandierineXD
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lake dice che son due perché di lato c'è piccolo articolo dove s parla dell'Università dell'Insubria di Como mentre l'articolo principale parla del fatto che i docenti italiani son più ricchi di quelli USA...
ci son troppi laureati in discipline in cui abbiamo milleMILA laureati... invece nelle facoltà che servono son sempre meno... chissà perchè??
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Originariamente inviata da
eLWooD bLuEs
lake dice che son due perché di lato c'è piccolo articolo dove s parla dell'Università dell'Insubria di Como mentre l'articolo principale parla del fatto che i docenti italiani son più ricchi di quelli USA...
ci son troppi laureati in discipline in cui abbiamo milleMILA laureati... invece nelle facoltà che servono son sempre meno... chissà perchè??
Questo è vero.
Il futuro risiede nelle materie scientifiche, ma non la solita ingegneria PER DIANA!
Ok, a uno può piacere ed essere portato, ma è assurdo che il 70% di neo-iscritti con cui ho parlato abbia scelto Ingegneria <.<
Non credo che abbiamo bisogno di così tanta gente.
Comnque il discorso che facevi prima è vero.
Io che sono alle superiori a volte mi capita di pensare come sarà l'università, senza il contatto col professore ecc.
Però o si evitano di sprecare soldi o l'unica soluzione è tagliare e mandare tutti a Milano da te u.u
A meno che tu non abbia 1 altra soluzione da esporre...
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guarda che io non sono a Milano... son a Como :roll: nell'Università citata nell'articolo...
c'è troppa incompatibilità con i programmi di Milano... son due Università diverse seppur si studi sempre Chimica...
so benissimo anche io che ci son troppi sprechi nella scuola e nell'università... ma non credo sia giusto segare facoltà fatte da studenti che si fanno il culo sia per quanto riguarda gli studi sia per altro come trovar alloggi, arrivare in università o simili...
vorrei aver la soluzione :roll:
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Ma scusate un attimo, questa è una emerita cazzata:
il corso di laurea in Fisica conta più insegnanti che iscritti tra ordinari, associati e ricercatori
Forse dovrebbero spiegare a questo giornalista che all'università non esiste solo la didattica, ma anche la ricerca. Non tutti i fisici che lavorano all'università insegnano :|. Pur di andar contro si sparano cazzate del genere? Siamo caduti cosi in basso?
Questo per convincere i citrulli di turno che i tagli sono giustificati??? Se l'università dell'insubria ha delle carenze va aiutato e regolamentato o azzoppato ancora di piu?
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Altra gran cazzata
Dal 20% più povero proviene solo l’8% degli studenti (dati Bankitalia). Negli Stati Uniti, dal ceto sociale meno abbiente proviene il13%degli universitari. «L'università italiana dunque - conclude amaramente Perotti- è un Robin Hood a rovescio: le tasse di tutti, inclusi imenoabbienti, finanziano gli studi gratuiti dei più ricchi».
In realtà esistono le fasce di reddito che permettono ai non benestanti di iscriversi all'università senza pagare nulla o quasi, mentre negli stati uniti l'università non è per tutti, ogni studente "povero" che vi accede si fa dei debiti che poi deve ripagare (ricorrendo all'arruolamento nell'esercito). La manipolazione dell'informazione si sa che regna ne "il giornale".
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Vabbè allora se per voi è giusto mantenere attivo un corso con 17 persone e 17 docenti... :roll:
Se tutti si iscrivono ad una facoltà non si può far niente...si potenzierà quella facoltà. O facciamo tutti i corsi a numero chiuso? Poi non si dà a tutti la possibilità di studiare mi direte...
E' inutile che stiamo qui a menarcela... questi sono soldi buttati nel cesso.
Se quel corso ha così poche persone si unirà con quello di Milano. O con quello di qualche altra università.
Poi voi stessi dite che ci sono persone non hanno voglia di fare nulla... però quello è il mondo della scuola che voi tanto difendete.
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Originariamente inviata da
twix ™
Vorrei una fonte meno schierata.
ps: visto che non sono pratica di quest'illustrissimo giornale.. mi da il link sbagliato,,
E se citavo Liberazione? :roll:
Queste non sono opinioni su un qualcosa del governo, o cmq di politico.
C'è la spiegazione di come funziona un'università e un rapporto statistico con tanto di fonte. Non credo che la parte centri tanto.
E cmq se aspetti da leggere notizie così su Liberazione o sul Manifesto facciamo tempo a morire tutti visto che loro difendono queste *******te.
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Originariamente inviata da
BlackHole
Altra gran cazzata
Dal 20% più povero proviene solo l’8% degli studenti (dati Bankitalia). Negli Stati Uniti, dal ceto sociale meno abbiente proviene il13%degli universitari. «L'università italiana dunque - conclude amaramente Perotti- è un Robin Hood a rovescio: le tasse di tutti, inclusi imenoabbienti, finanziano gli studi gratuiti dei più ricchi».
In realtà esistono le fasce di reddito che permettono ai non benestanti di iscriversi all'università senza pagare nulla o quasi, mentre negli stati uniti l'università non è per tutti, ogni studente "povero" che vi accede si fa dei debiti che poi deve ripagare (ricorrendo all'arruolamento nell'esercito). La manipolazione dell'informazione si sa che regna ne "il giornale".
Sì, le fascie di reddtio con reddito annuo lordo sotto i 9.000 euro con 45 figli a carico. Uno prende di + con la disoccupazione :roll:
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Originariamente inviata da
lakeofire
Sì, le fascie di reddtio con reddito annuo lordo sotto i 9.000 euro con 45 figli a carico. Uno prende di + con la disoccupazione :roll:
Non è cosi semplicistico:
Fasce reddituali
le opportunità di avere degli sconti ci sono e io conosco un sacco di gente che con casa e una vita piu che decente paga solo una piccola percentuale delle tasse, l'articolo ha toppato di brutto.
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lake scusa se m permetto di sapere come sta la situazione meglio di te che disti centinaia di km e non studi nella mia università :roll: e che hai letto sul giornale un articolo scritto da una che all'Insubria non c sarà mai stata :roll:
come ha ben detto blackhole non tutti quelli che son impegnati a fisica insegnano :|
così come non tutti i ricercatori e professori associati insegnano...
e poi caro il mio lake la mia università non c'entra un c a z z o con Milano... che per la cronaca è Università degli Studi (Statale)... quindi non si accorpa...
che si fa? la smembriamo? mandiamo a fanculo tutto?
sai vero che per fare un ateneo s investono soldi? e a chi li ha investiti il tuo governo che dirà? ai docenti che s spaccano il culo per venire da lontano tutti i santi giorni?
mandiamo a fare in culo anche tutte le ricerche in atto? sai vero che nella facoltà di Fisica dell'Insubria insegna gente che annovera premi internazionali e riconoscimenti quasi ai livelli del Nobel?
va beh... che v devo dire?!
mandiamo a casa tutti... chiudiamo l'Insubria a Como... tanto a Varese non cambia niente... più soldi per loro e per Busto Arsizio... fa niente che s è pagata retta... tanto i soldi di questi tempi li si caga :roll:
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Originariamente inviata da
eLWooD bLuEs
come ha ben detto blackhole non tutti quelli che son impegnati a fisica insegnano :|
così come non tutti i ricercatori e professori associati insegnano...
Ma questo è nella normalità in tutte le università: nel dipartimento di matematica dell'università che frequento ci sono piu di una ventina di uffici, dei quali solo una decina sono presieduti da docenti e ricercatori ordinari che insegnano mentre tutti gli altri sono dedicati ai ricercatori, all'amministrazione di facoltà e quant'altro. Facile sparare a zero senza conoscere vero? Ecco chi ci governa e chi tenta di giustificare le mosse del governo...
Comunque sia anche se fossero in piu di dieci a insegnare a Fisica, c'è da dire che sarebbero ancora pochi per una facoltà cosi complessa e articolata...ma comunque chi insegna di solito fa anche ricerca.
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Originariamente inviata da
lower
Questo è vero.
Il futuro risiede nelle materie scientifiche, ma non la solita ingegneria PER DIANA!
Ok, a uno può piacere ed essere portato, ma è assurdo che il 70% di neo-iscritti con cui ho parlato abbia scelto Ingegneria <.<
Non credo che abbiamo bisogno di così tanta gente.
Comnque il discorso che facevi prima è vero.
Io che sono alle superiori a volte mi capita di pensare come sarà l'università, senza il contatto col professore ecc.
Però o si evitano di sprecare soldi o l'unica soluzione è tagliare e mandare tutti a Milano da te u.u
A meno che tu non abbia 1 altra soluzione da esporre...
magari, e dico magari facessero tutti ingegneria.
Purtroppo le facoltà che attraggono più gente (e sfornano più disoccupati e precari), sono: "scienze X".
E alla X sostituiscici qualsiasi cosa ti viene in mente.
Poi altri che non hanno voglia di studiare, si distribuiscono, tra giurisprudenza ed economia. E qui ne risentono quelli che invece hanno davvero voglia di studiare e sono interessati a quello che viene spiegato, e da questo la conseguenza è un sovraffollamento con annesso calo della qualità complessiva.
Ci fossero meno universitari cazzuti, allora sì che andremmo veramente bene. Tagli o non tagli. Il numero chiuso, in fin dei conti, per certi aspetti, non è un'idea poi tanto malsana.
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Originariamente inviata da
TheLord
magari, e dico magari facessero tutti ingegneria.
Purtroppo le facoltà che attraggono più gente (e sfornano più disoccupati e precari), sono: "scienze X".
E alla X sostituiscici qualsiasi cosa ti viene in mente.
Poi altri che non hanno voglia di studiare, si distribuiscono, tra giurisprudenza ed economia. E qui ne risentono quelli che invece hanno davvero voglia di studiare e sono interessati a quello che viene spiegato, e da questo la conseguenza è un sovraffollamento con annesso calo della qualità complessiva.
Ci fossero meno universitari cazzuti, allora sì che andremmo veramente bene. Tagli o non tagli. Il numero chiuso, in fin dei conti, per certi aspetti, non è un'idea poi tanto malsana.
Scienze fisiche? Scienze matematiche? Scienze chimiche?
Guarda che alle facoltà di ingegneria ci sono migliaia di iscritti ogni anno; sono sempre in tantissimi
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chi non ha i paraocchi(di sinistra o di destra non importa) queste cose le sa da tempo :) con questo non voglio dire che non ci siano motivi per protestare, ma non sono questi, sono altri
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Scuola: in 40mila in piazza a Firenze A Bologna irruzione nel rettorato
Ancora cortei contro la riforma Gelmini. Nel capoluogo felsineo gli studenti bloccano anche la stazione
Si tratta della più grande manifestazione degli ultimi anni nel capoluogo toscano. «L'università pubblica non si tocca, la difenderemo con la lotta» questo uno dei tanti slogan urlati dai manifestanti. Non sono mancati gli insulti al ministro della pubblica Istruzione Mariastella Gelmini.
BOLOGNA - Proteste e cortei anche a Bologna dove alcune centinaia di studenti della locale università, dopo aver sfilato in corteo, hanno raggiunto la sede del Rettorato e vi hanno fatto irruzione. Dopo aver gridato slogan come «vergogna, vergogna» davanti all'entrata ed essersi assembrati davanti al portone di via Zamboni 33, sede del rettorato, sono entrati rumoreggiando con tamburi e fischietti e impugnando anche fumogeni. L'iniziativa del corteo è avvenuta mentre nel cortile interno di palazzo Poggi un altro gruppo di 200-300 studenti stava incontrando pacificamente il Rettore, il quale era sceso per ascoltare le loro ragioni e rispondere alle domande sui tagli dei fondi previsti dalla riforma della scuola.
I ragazzi dei collettivi universitari hanno bloccato poi la stazione di Bologna. Dopo essere scesi in corteo per via Indipendenza, gli studenti sono entrati nella Stazione centrale e hanno occupato i primi due binari. Al grido di «Noi la crisi non la paghiamo», circa un migliaio di ragazzi stazionano sui binari con striscioni, fumogeni e petardi impedendo fisicamente il passaggio dei treni.
ROMA - Giornata di mobilitazione anche a Roma. Il bollettino quotidiano diramato dall'Unione degli studenti (UDS) traccia un primo bilancio della giornata. «Arrivano in continuazione - si legge - le notizie dalle scuole in mobilitazione. Continua l'occupazione al liceo Majorana, dove hanno dormito gli studenti nella notte». Secondo l'Uds, «davanti molte scuole gli studenti si sono riuniti in assemblea, come al Vittoria Colonna». Mobilitazioni anche davanti gli istituti dei castelli romani». Al Marco Polo di Monterotondo è invece iniziata «l'autogestione a seguito del corteo cittadino di lunedì e di un'assemblea studentesca territoriale che ha visto oltre 300 studenti della città riuniti davanti al comune fino all'una di notte. L'assemblea ha inoltre indetto un corteo cittadino per il giorno 27». Sempre in giornata «si svolgeranno assemblee ai licei Augusto, Orazio, Marco Polo di Roma e in molte altre scuole». «Ci faremo sentire in questi giorni - dichiara Stefano Vitale, coordinatore dell'Unione degli studenti di Roma - per ribadire il nostro no al decreto Gelmini, alle classi separate per gli studenti stranieri, all'abbassamento dell'obbligo scolastico e al taglio dei fondi. Bloccando oggi le nostre scuole vogliamo mostrare le reali intenzioni di questo governo: chiudere la scuola pubblica!».
NAPOLI - Un corteo di studenti universitari e delle scuole superiori ha attraversato le strade del centro di Napoli per protestare contro la riforma Gelmini. La manifestazione - alla quale hanno partecipato, secondo i promotori, un migliaio di persone - è stata voluta dai Collettivi studenteschi, da associazioni di dottorandi e ricercatori e dalle organizzazioni degli studenti medi. In testa al corteo uno striscione con la scritta: «Fuori Confindustria da scuole e università».
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mentre a milano il caro decleva si barrica e a parole sta con gli studenti ma con i fatti dorme che è un piacere.......
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Anche a studio aperto hanno fatto un servizio strumentalizzatore:
Il fatto dei 24 docenti per 17 studenti non sussiste perchè non si è fatta un'indagine accurata sul numero effettivo di studenti: si dovrebbero contare neoiscritti, iscritti agli anni successivi, iscritti alla specialistica e i fuori corso...17 sono un po pochini no??
Per me i paraocchi ce li ha chi crede a queste cretinate fatte ad hoc per fini strumentalizzatori, mentre con i tagli previsti e l'apertura verso le fondazioni logoreranno ancora di piu il sistema universitario.
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se sono cretinate querelino il giornale allora:lol:tornando alla scuola, essa ha certamente molti problemi, soprattutto quello di non avvicinare gli studenti al lavoro che poi dovranno svolgere, o comunque al mondo del lavoro in generale. e poi c'è anche il problema degli aspiranti professori, che se uno non conosce nessuno, o non è figlio di qualcuno, non ha speranza di entrarci
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Quote:
Originariamente inviata da
toscanissimo
se sono cretinate querelino il giornale allora:lol:tornando alla scuola, essa ha certamente molti problemi, soprattutto quello di non avvicinare gli studenti al lavoro che poi dovranno svolgere, o comunque al mondo del lavoro in generale. e poi c'è anche il problema degli aspiranti professori, che se uno non conosce nessuno, o non è figlio di qualcuno, non ha speranza di entrarci
Questi sono problemi che sono indubbiamente sotto gli occhi degli addetti ai lavori, quello che è intollerabile è il sensazionalismo che si sta facendo. Purtroppo le querele se le possono solo permettere politici, ricattatori e criminali in questo paese.
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Ecco, stamattina ho letto un bell'articolo.
Fonte, Repubblica.
Milano, la lezione di piazza Duomo
dove l'Onda reinventa la protesta
di CURZIO MALTESE
http://www.repubblica.it/2008/10/sez...0448_54560.jpg
MILANO - Nei capannelli di piazza del Duomo da sempre si dà appuntamento il luogo comune reazionario delle maggioranze silenziose milanesi. Nel mezzo degli anni Settanta, nella bufera delle lotte operaie e studentesche, qui lo slogan vincente era "ma andate a lavorare, barboni!". Figurarsi oggi, in fondo a un trentennio asfaltato da Craxi, Bossi e Berlusconi.
Ieri mattina, mentre i capannelli di anziani discutevano se aveva più ragione il Feltri a scrivere che la polizia doveva "manganellare gli studenti nelle parti molli", oppure il Cossiga a volerli "mandare tutti all'ospedale, senza pietà", si sono presentati i ragazzi dell'Onda milanese con i banchetti per tenere le lezioni in piazza. La prima, bellissima, del professor Roberto Escobar, filosofo della politica e raffinato recensore della pagina culturale del Sole 24 Ore, sul tema attualissimo: "Paure e controllo sociale". I capannelli si sono ritratti schifati. "Occhio, sono quelli là, i balordi del Leoncavallo".
Il Leoncavallo era un famoso centro sociale degli anni Settanta, rimasto da allora un mito più per la destra che per la sinistra. Nessuno ha trovato ancora il coraggio di comunicare ai pensionati di piazza del Duomo, ai consiglieri di An in giunta, a Berlusconi stesso e alle redazioni di Libero e Giornale che purtroppo il Leoncavallo, sentina di tutti i mali, covo di comunisti drogati, non esiste più da anni. L'hanno deportato a Greco ed è ridotto a un locale di reduci. I ventenni di oggi semmai si trovano al centro sociale Il Cantiere, in via Monterosa, o in quelli della Bicocca. Comunque Roberto Escobar non ha proprio l'aria dell'agitatore rosso, in più non parla in professorese e ha un bel senso dell'umorismo, quindi alla fine qualche benpensante si è staccato dal gruppo, con passo timido, verso l'adunata di sovversivi.
C'è un'astuzia da guerriglieri mediatici degli studenti milanesi, pochi e accerchiati nella roccaforte del Cavaliere, che meriterebbe di essere studiata dall'opposizione, dalla sinistra. Se a Milano la sinistra non si fosse estinta da tempo. "Saremo imprevedibili", avevano promesso e hanno mantenuto. Il rapporto di studenti mobilitati, rispetto a Roma, è di uno a dieci. Per non parlare dei professori "fiancheggiatori", quatto gatti. Eppure riescono a far parlare di sé ogni giorno.
Si dividono pezzi di città sulle cartine, come l'altro giorno per il blocco del traffico, e danno l'impressione così di essere moltissimi. Nell'aula della Statale che fu il tempio dei liderini sessantottini, da Capanna a Cafiero, specialisti nel discettare sulle prospettive planetarie del capitalismo, assisto a un collettivo sul tema della comunicazione. Discorsi ruvidi ma affascinanti. Del tipo: "Occupazioni, slogan, cortei, tutta roba che puzza di vecchio. Dobbiamo inventarci ogni giorno una cazzata buona per i notiziari, fare come lui. Il Berlusca quando deve distrarre l'attenzione dal taglio del tempo pieno che fa? Scatena il dibattito sul grembiulino". E quindi vai con le trovate. Un giorno la lezione in piazza sfidando i capannelli, un altro il sit-in coi libri sulle linee del tram, un altro ancora i messaggi in bottiglia da distribuire ai passanti, poi la festa aperta a tutti ("un momento ludico ci vuole"). "Qualcuno ha un'altra idea?". Sembra una riunione creativa di pubblicitari.
Marco prende la parola: "Bisogna trovare il modo di non farsi criminalizzare. Di non farsi fottere come i lavoratori dell'Alitalia o i fannulloni dell'impiego pubblico o gli immigrati delinquenti. Se ci trovano un'etichetta, tipo che siamo comunisti o non vogliamo studiare, ce l'abbiamo nel c...". Per ora, in qualche modo, ce l'hanno fatta a sfuggire all'iscrizione nelle liste nere del nuovo maccartismo. A svicolare dalla caccia alle streghe che concentra ogni volta la rabbia di tanti contro una micro categoria in genere di poveri cristi.
Hanno vent'anni, non sanno nulla del '68, poca roba del '77, non s'interessano di politica e neanche all'antipolitica. Non è un trucco per non passare "da comunisti". Soltanto negli ultimi dodici anni, dal '96 al 2008, l'astensionismo al voto dei ventenni è raddoppiato, dal 9 al 18 per cento. Ma sono nati e cresciuti in pieno berlusconismo, nel cuore dell'impero, e hanno sviluppato gli anticorpi giusti. Oltre a una vera ossessione per la comunicazione. "È anche esperienza di vita", chiarisce Luca, 21 anni, Scienze Politiche "Per arrangiarci in fondo che facciamo? Lavoriamo al call center, facciamo i baristi, le consegne, qualcuno lavoricchia in pubblicità. Insomma tutto il giorno a contatto con il pubblico, la gente normale".
"E la prima regola per comunicare i contenuti di una lotta è non farsi etichettare dalla politica. Non saremo mai l'esercito di nessun partito", aggiunge una bella ragazza alta e mora, dal piglio lideristico. Età? 22 anni. Nome? Carlotta Cossutta. Parente? "Nipote". Una rivendicazione di autonomia politica dalla nipote dell'Armando Cossutta, il boss del Pci milanese, l'uomo di Mosca, il rifondatore del comunismo, fa un certo effetto. "Intendiamoci, ciascuno ha le sue idee. Ma qui si tratta di comunicare la sostanza. Oggi per esempio siamo qui a discutere del perché sui media ha avuto tanto spazio il piccolo scontro con la polizia dell'altro giorno e non gli argomenti contro la legge". Carlotta guida un gruppo di guerriglieri mediatici che ogni mattina fa monitoraggio su stampa, radio e tv, analizza, studia come "fare notizia".
Alcuni dimostrano un vero talento. La protesta a Scienze Politiche nasce per esempio da una rivista, Acido Politico, la migliore rivista universitaria di questi anni, creata, diretta e scritta quasi per intero fino all'anno scorso da uno studente, Leo. Per esteso il nome è Leonard Berberi, albanese, nato a Durazzo, arrivato in Italia a dieci anni, senza parlare una parola d'italiano. Nessuno l'ha messo in una classe differenziata, si è diplomato e laureato col massimo dei voti ed è arrivato primo al test di ammissione del master di giornalismo della Statale. Nel movimento milanese sono molti i figli di immigrati e moltissimi gli studenti del Sud. Alla ministra Gelmini, che lamenta l'eccesso d'insegnanti meridionali al Nord, bisognerà un giorno comunicare la percentuale di studenti meridionali nella più prestigiosa università milanese, la Bocconi: 45 per cento.
Il marketing del movimento milanese in ogni caso funziona e l'Onda comincia a ingrossarsi. Dal mondo dei docenti arriva solidarietà. Il preside di Scienze Politiche, Daniele Checchi, per primo ha proclamato un giorno di blocco didattico in appoggio alla protesta. La preside di Psicologia alla Bicocca, Laura D'Odorico, ha aderito con entusiasmo: "Era ora che gli atenei si svegliassero dalla rassegnazione decennale a tagli brutali fatti passare come riforme".
Lo stesso rettore della Statale, Enrico Decleva, finora assai tiepido, se n'è uscito a sorpresa con un'intervista a Radio Popolare in cui ha ammesso: "Con questi ultimi tagli la Statale non potrà chiudere il bilancio del 2010". Non è neppure vero che l'Onda milanese non faccia politica, almeno nelle alleanze. A cominciare dalla più classica, cioè sfruttare le divisioni nel campo nemico.
A Milano, in Lombardia, nelle università il vero potere e il vero consenso non è neppure berlusconiano: si chiama Comunione e Liberazione. Ovvero Formigoni. Ovvero uno che da mesi è impegnato, da destra, nel fare opposizione a qualsiasi iniziativa del governo. Non sarà un caso se uno dei Formigoni boys, Francesco Cacchioli detto "Bencio", responsabile della lista ciellina a Scienze Politiche, che incontro per i corridoi della Statale, dice: "Questa roba qui non è una riforma, è una completa idiozia, una serie di colpi di mannaia senza dietro alcun disegno politico. Noi cattolici finora abbiamo contestato certi modi, i picchetti, i cortei, roba di sinistra. Ma diciamo la verità, nella sostanza non è che abbiano proprio torto".
(25 ottobre 2008)
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Vivo la situazione citata dall'articolo postato da lupo, è tutto vero. Questo decreto è riuscito a unire per la prima volta tutte le file ideologiche della mia università, non è cosa da poco.
Il Preside della mia università, Scienze Politiche di Milano, ha proclamato il blocco dell' attività didattica giorno 29 ottobre, ma non è stato scritto il motivo. In accordo con il consiglio di facoltà è stata organizzata la giornata dell' "Università aperta". In pratica verranno tenute in università delle lezioni dai professori in materia di riforma scolastica, federalismo e quantaltro dalle nove di mattina fino alle sette di sera, aperte a tutti e non solo agli studenti. E' un modo come un altro per dire che tutte le componenti universitarie ci sono, con la massima solidarietà reciproca e una voglia di trasmettere qualcosa ai propri studenti che vada oltre contestazioni al vento o manifestazioni irresponsabili alla stazione dei treni.
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grande Escobar... la morosa me ne parla sempre XD
nonostante abbia studiato a Como, in parte m sento vicino alla Statale di Milano... anche perché in parte il mio cuore è in via Venezian :roll:
concordo con le parole di Eurasia... queste cose hanno senso... fare lezione che abbiano grande impatto anche e soprattutto sui non addetti ai lavori... manifestare serio e giustificato... non cagnara fuori da Cadorna o cheneso...
venerdì 24 ero a Milano per acquistare un libro e son rimasto 1po' ad ascoltare cultura giapponese XD ma soprattutto i discorsi fatti dai ragazzi in pzza Duomo... il clima era acceso certamente ma nessuno era lì per combinare danni anzi... era tutto ben fatto... corteo ordinato, compatto, non dispersivo...
sarebbe bello s facesse qualcosa del genere anche a Como... oltre ad occupare il Giovio...
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sapete cosa dice il caro Feltri su Libero delle lezioni all'aperto? :|
che non sono lezioni di protesta, ma sono i veri alunni che non vogliono manifestare che, visto le aule chiuse, si ritrovano in questi posti.
cioè vabbè che libero non è un giornale, ma chi lo legge riceve quest'informazione distortissima :|
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Quote:
Originariamente inviata da
obo
sapete cosa dice il caro Feltri su Libero delle lezioni all'aperto? :|
che non sono lezioni di protesta, ma sono i veri alunni che non vogliono manifestare che, visto le aule chiuse, si ritrovano in questi posti.
cioè vabbè che libero non è un giornale, ma chi lo legge riceve quest'informazione distortissima :|
Il fatto è che questi giornali ci prendono per fessi che non sanno manco leggere...Non siamo in grado di intendere e di volere sulle loro leggi :roll:
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trovo giusto tenere aperti corsi se c'è uno studente solo magari cercando di risparmiare il più possibile le forse lavoro usando professori già presenti nell'ateneo.
Credo sia giusto perchè, per esperienza personale, questi corsi con poche persone sono corsi altamente specializzanti e molto richiesti nel mondo.
Io sono laureata in biotecnologie farmaceutiche, eravamo 4 nella mia specializzazione e già dopo la triennale ho avuto moltissime richieste di lavoro, anche dall'estero.
Ho notato che in televisione si faceva l'elenco di questi corsi con pochi studenti...beh, erano tutte specializzzioni mediche di grande richiesta sia nel panorama italiana che internazionale. Non vorrei essere costretta a leggere per l'ennesima volta, tra un paio di mesi, che ancano figure specializzate nel campo medico e che siamo costretti a prenderle dall'estero.
Se si tagliassero questi corsi e questi indirizzi di studio per me si perderebbe una grande risorsa di qualità, e rimarrebbero solo le solite facoltà di economia, giurisprudenza e simili che fanno praticamente tutti.... qua a Modena anche per moda o per non andare a lavorare.
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Quote:
Originariamente inviata da
obo
sapete cosa dice il caro Feltri su Libero delle lezioni all'aperto? :|
che non sono lezioni di protesta, ma sono i veri alunni che non vogliono manifestare che, visto le aule chiuse, si ritrovano in questi posti.
cioè vabbè che libero non è un giornale, ma chi lo legge riceve quest'informazione distortissima :|
Puoi postare l'articolo per cortesia?
Libero è un signor giornale. Molte molte brucia per ciò che dice.
Quote:
Originariamente inviata da
BlackHole
Il fatto è che questi giornali ci prendono per fessi che non sanno manco leggere...Non siamo in grado di intendere e di volere sulle loro leggi :roll:
Saprai leggre tu -.- Libero è un signor giornale.
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Controprotesta su Facebook: "Voglio studiare"
ROMA - Su Internet c'é chi protesta contro la protesta nelle università. Sulle pagine di Facebook sono apparsi commenti arrabbiati che denunciano l'impedimento ad esercitare il diritto allo studio. Una contro protesta che - secondo quanto si legge online - approderà questa settimana negli atenei in ordine sparso con volantinaggi e manifestazioni. In pochi giorni gruppi come "Io voglio studiare", "Occupate casa vostra", "Diciamo no al blocco delle lezioni", "Basta con le occupazioni" sono presi d'assalto su facebook da chi non vuole sospendere le lezioni, da chi è preoccupato a non riuscire a laurearsi in tempo e a dover pagare altre tasse. Ecco altri commenti: "E' un mio diritto continuare ad andare a scuola. Non condivido la protesta e non accetto che mi si imponga di non fare lezione"; "gli studenti italiani sono 9 milioni e sole poche migliaia protestano"; "credo sia un sopruso che pochi facinorosi impediscano agli studenti di seguire le lezioni". Ed ancora: "l'Università italiana fa schifo. Chi protesta vuole proteggere l'Università dei baroni". "La cosa più bella e vedere il nullafacente di 30 anni ultrafuoricorso......che protesta....ahahahahaha ma vai a studiare".
Fonte Ansa.it