Le 'città di Mussolini' insieme senza nostalgia
I sindaci delle città costruite durante il fascismo la prossima settimana firmeranno un protocollo d'intesa. Obiettivo: fare fronte comune per investire nel patrimonio architettonico e promuovere iniziative turistiche
Predappio (Forlì), 22 settembre 2008 -
Unite nella memoria del Ventennio, l’epoca della loro nascita. Insieme soprattutto perché la storia può essere occasione di rilancio e valorizzazione. Sono le Città di Fondazione, costruite durante il fascismo, che la prossima settimana suggellano un’intesa concepita, non a caso, a Predappio. A Latina il 26 settembre i sindaci di 22 città italiane (da Arborea a Tresigallo) firmeranno il protocollo con cui si impegnano a fare fronte comune per investire nel patrimonio storico e architettonico. Ideare progetti, trovare fondi, promuovere iniziative culturali e turistiche: ecco cosa farà la rete delle città che dalle 6 iniziali sono diventate 22.
"Tutto è nato due anni fa, in occasione della mostra allestita a Predappio di Uberto Bonetti, pittore futurista, dedicata alle città di fondazione — dice Giorgio Frassineti, assessore al patrimonio — . Invitai i sindaci di Latina, Torviscosa e Tresigallo e ragionammo sui modi più opportuni per far leva sull’eredità storica". L’iniziativa bipartisan (le amministrazioni sono sia di centrodestra che di centrosinistra) è piaciuta, è sorta un’associazione e ora si passa alla fase operativa con il protocollo d’intesa. Predappio ha già presentatoun corposo progetto alla presidenza del consiglio con l’obiettivo di recuperare i monumenti del Ventennio, dalla Caproni alla caserma Bonsignore. Ma con questa mossa si confida soprattutto di far decollare l’idea più ambiziosa: realizzare nella fatiscente Casa del Fascio, in piazza Sant’Antonio, il Centro di documentazione dell’architettura razionalista, i cui più titolati esponenti diedero l’impronta urbanistica al Ventennio.
All'inizio degli anni Venti, l’attuale Predappio si chiamava Dovia, contrada dove c’era la casa natale di Mussolini; la sede municipale era a Predappio Alta (all’epoca solo Predappio). L’incarico di edificare una città attorno alla casa natale del duce fu affidato a un giovane architetto, Florestano Di Fausto, che in seguito progettò anche il Grand Hotel delle Rose a Rodi, l’isola del Dodecaneso. Il nucleo sorse fra le due piazze: quella intitolata a Garibaldi, ai piedi della dimora della famiglia Mussolini, e piazza Sant’Antonio, attorno alla quale furono innalzati tutti gli edifici principali: la chiesa, la casa del fascio, il municipio, l’ospedale e la caserma. Sui disegni di Di Fausto il timbro "Approvo" fu apposto dallo stesso Mussolini. La prima pietra fu posta il 30 agosto 1925 e nel 1927 a Predappio Nuova furono riuniti i due comuni di Predappio e Fiumana. La prossima settimana a Latina la delegazione formata dal sindaco Giuliano Brocchi, dall’assessore Giorgio Frassineti e dal consigliere comunale Raffaele Bonavita (Pdl-An) cercherà di far valere le ragioni storiche per aggiudicarsi la presidenza dell’associazione. La sede, probabilmente, sarà invece Latina.