Concorrenza: le coop nel mirino Ue
Per verificare esistenza aiuti di Stato
Vuole dall'Italia spiegazioni sui vantaggi fiscali di cui beneficiano le grandi cooperative, Neelie Kroes, commissario Ue alla concorrenza. Lo ha riferito il suo portavoce, spiegando che è stata inviata una lettera al nostro Paese. La Ue intende verificare l'esistenza di aiuti di Stato illegali, contrari alle regole sulla libera concorrenza. Le norme contestate sarebbero quelle che permettono alle coop l'abbattimento del reddito imponibile.
L'obiettivo della Kroes è quello di eliminare i vantaggi delle coop, tranne di quelle di dimensioni ridotte, che rientrano nella categoria delle piccole e medie imprese.
Come ha specificato il portavoce del commissario, questa è solo una fase preliminare che serve a vagliare "attentamente gli obiettivi di efficienza e uguaglianza perseguiti dal modello cooperativo, alla luce di eventuali distorsioni della concorrenza".
L'Italia ha quindi la possibilità di controbattere la valutazione della Commissione "prima che vengano tratte le conclusioni". "L'esito del processo di valutazione è aperto" precisano da Bruxelles.
KROES: TUTELARE COOP E CONSUMATORI
"La nostra impostazione è improntata al giusto equilibrio tra tutela delle cooperative e interesse del consumatore: vogliamo evitare distorsioni della concorrenza sul mercato al dettaglio" ha dichiarato Neelie Kroes.
In particolare, ha ribadito, la Ue vuole "tutelare le riduzioni fiscali a vantaggio delle cooperative mutualistiche o che si giustificano in vista del perseguimento di obiettivi sociali nell'interesse comune ed escludere le agevolazioni fiscali ingiustificate a vantaggio delle grandi cooperative, concorrenti dirette delle imprese commerciali tradizionali".
FRONTI DI INDAGINE DELLA UE
In particolare, Bruxelles indaga su tre fronti: deduzione dal reddito imponibile degli utili accantonati alle riserve indivisibili; deduzione dei ristorni dal reddito imponibile delle cooperative e riduzione fiscale degli interessi versati dalle cooperative ai membri per depositi a breve termine. Il problema delle coop, ribadisce l'Unione, è che "malgrado la loro specificità, realizzano utili anche tramite attività con non membri e hanno un comportamento sul mercato analogo a quello delle imprese lucrative". Per questo "un trattamento preferenziale a beneficio delle cooperative" deve essere classificato come aiuto di Stato.
Nel mercato unico "occorre mantenere condizioni di equa concorrenza per tutti i tipi di imprese nella stessa situazione", ha spiegato la Kroes. Gli aiuti di Stato sarebbero compatibili solo se "i loro effetti negativi per la concorrenza e gli scambi" venissero controbilanciati da altri positivi "in termini di contributo delle cooperative alla realizzazione di obiettivi sociali".
DEDUZIONE FISCALE E' AIUTO DI STATO
Per le grandi cooperative e per le cooperative non mutualistiche, la deduzione è ritenuta "nella sua totalità aiuto di Stato, dal momento che la cooperativa assomiglia di più a un'impresa lucrativa e che i suoi membri non vi partecipano realmente".
Secondo le regole Ue è aiuto di Stato anche la riduzione fiscale sugli interessi versati ai membri per depositi a breve termine, poichè "non riguarda attività con i membri che partecipano alla cooperativa in quanto tale".
"Nel fornire prestiti ad interesse alla cooperativa, i membri agiscono in qualità di terzi prestatori e non condividono con questa i rischi economici" sottolinea ancora la Ue. Non "parrebbe invece costituire aiuto" la deduzione dal reddito imponibile dei ristorni distribuiti dalla cooperativa ai membri, poichè questi sono generati unicamente dagli scambi tra i membri.
DISCUSSIONE APERTA CON ITALIA
La lettera, conclude la Ue, per ora ha solo l'obiettivo di "intavolare una discussione". Per questo anche "le osservazioni di terzi interessati, come delle associazioni di cooperative, possono contribuirvi utilmente". "Sono fiduciosa che continuando a cooperare in modo proficuo con le autorità italiane risolveremo la questione in tempi brevi" ha detto la stessa Kroes.