sarà bene cambiare fruttivendolo.. e chi vuole capire capisce
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sarà bene cambiare fruttivendolo.. e chi vuole capire capisce
FINI SUL VOTO DEI CAPIGRUPPO: PROPOSTA CADRA'
ROMA - "Ho proposto, visto che non ci sono tempi certi per avere le leggi, che si riconosca nel solo voto del capogruppo il voto di tutto quanto il gruppo che rappresenta; ovviamente chi è contrario può venire in aula per esprimere il suo no o per astenersi". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi, intervenendo all'assemblea nazionale del Pdl.
"Capisco - prosegue - che dopo 70 o 80 votazioni una persona che non è tuttologa possa anche deprimersi, ecco perché io propongo uno snellimento e cioé che molti voti si facciano nelle commissioni mentre il voto finale in aula. Con questo sistema ovviamente non ci sono sorprese".
"La proposta era già stata avanzata ed era caduta nel vuoto. Accadrà anche stavolta...", risponde il presidente della Camera alla proposta del presidente del Consiglio.
La proposta è "indicativa dell'idea che Berlusconi ha del confronto parlamentare", sottolinea il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi, secondo il quale il premier ritiene "inutili" le Camere e "le vuole ridurre al ruolo di notai".
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_905577449.html
hahahahaha:lol::lol::P:):D..........ma si tanto il parlamento a cosa serve???!!!!!!:lol::lol:
:evil::cry::evil::roll::?
gli insegna bene l'amico Putin.
Il problema è che poi i tizi che ha messo in Parlamento gli vanno dietro.
Vedere Rotondi oggi a Ballarò.
Qui parla anche della Francia :roll:Quote:
Prove di democrazia accelerata, in Parlamento il voto solo ai capigruppo
Velocizzare il sistema parlamentare. Comprimere il dibattito nelle aule, semplificare le pastoie delle paludi dei palazzi romani come avviene in altri paesi, Francia in primis. Non bisogna perdere tempo in lungaggini burocratiche, ostruzionismo, leggi che passano da un ramo all'altro del Parlamento, emendamenti fiume. E allora la proposta lanciata dal premier Silvio Berlusconi entra a gamba tesa sulle prerogative del Parlamento. "A votare le leggi non siano i singoli parlamentari, ma direttamente i capigruppo".
Il concetto non è nuovo, in senso assoluto, però arriva mentre si sta materializzando l'iter della proposta anti-pianisti sposata dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che imporrà il voto con le impronte digitali.Non a caso Fini ha accolto con freddezza l'idea: "Cadrà nel vuoto", ha detto il leader di Alleanza Nazionale.
"I regolamenti parlamentari non sono adeguati alle necessità di avere tempi certi e brevi per le nostre, leggi, ho quindi proposto che si riconosca nel voto del capogruppo il voto di tutto il gruppo di rappresentanza. Ovviamente chi è contrario può venire in aula per esprimere il suo no o per astenersi", sostiene il capo del Governo.
Di "pulsioni autoritarie mimetizzate" parla il partito democratico. Dario Franceschini ironizza: "Vuole vuotare lui solo dal suo ufficio...", mentre Pierferdinando Casini, sostiene che nella concezione del Cavaliere "esistono solo il leader e il popolo", e questa trovata "rischia di rappresentare un alibi, fa parte di un disegno di depotenziamento del Parlamento".
Del resto, con l'attuale legge elettorale che non prevede le preferenze, la classe politica nomina già i parlamentari designati, con un'investitura direttamente dalle segreterie di partito. E, per ipotesi se oggi votassero solo i capigruppo, considerando che il Parlamento è composto da cinque gruppi politici, allora veramente si potrebbero approvare leggi a catena.
Sicuramente sarebbe meglio una velocizzazione...