Originariamente inviata da
s@ve
Io non sono completamente d'accordo.
Il mio pensiero l'ho ripetuto più volte nei vari post simili che hanno trattato questo argomento.
L'aspetto positivo della notizia, e dell'ipotesi del riconoscimento delle coppie di fatto in genere, sta nell'apertura che si dimostrerebbe verso un nuovo concetto di famiglia, che sostituisca quello attuale ormai superato.
Però per contro c'è da obiettare che già esiste un istituto che si chiama matrimonio e che è solo un caso di omonimia con il sacramento religioso, ma che in realtà regola un'unione civile.
Si rischia quindi di creare un doppione del matrimonio civile già esistente.
Quello che io proporrei è invece quanto segue:
1) cambiare nome all'istituto matrimonio, che quello attuale mi pare piuttosto di cattivo gusto, essendo lo stesso di un sacramento di una determinata religione. Si potrebbe chiamare PACS
2) estendere l'unione civile già esistente, a tutt'oggi chiamata matrimonio e in futuro da chiamarsi PACS, anche a coppie o nuclei di persone che non siano necessariamente un maschio e una femmina, estendendo a tali nuclei tutti i diritti e tutti i doveri che attualmente sono di una coppia di coniugi riconosciuti.
3) lasciare la possibilità di restare uniti nella sostanza ma non riconosciuti istituzionalmente, a tutti coloro che vogliono vivere il proprio rapporto di aggregazione coniugale scevri da qualsiasi vincolo legale.