PENSIONI ULTIME NOTIZIE 6 LUGLIO 2016) – Tagliare le pensioni d’oro è stato legittimo: questa la decisione della Corte Costituzionale, motivata dal fatto che è giusto, in condizione di crisi economica “grave e contingente”, andare a limare gli assegni Inps più alti.
Vanno così a farsi benedire i ricorsi di chi si era visto ridurre la pensione dal governo Letta con il contributo di solidarietà per le pensioni d’oro. Sarà interessante ora leggere la sentenza per analizzare i dettagli di una decisione che farà giurisprudenza: a quanto pare le pensioni d’oro non sono intoccabili, non sono diritti acquisiti, ma possono essere ridotte in situazioni eccezionali e nulla esclude che non sarà fatto di nuovo.
Ha vinto l’idea di “solidarietà intergenerazionale” sostenuta dai legali a difesa dello Stato. Ma chi era stato interessato dai tagli? Si è trattato degli assegni da 14 a 30 volte il minimo Inps, con quota progressiva del 6% per le somme dai 91.343 euro ai 130.358 euro (lordi), del 12% da 130.358 euro a 195.538 euro, del 18% dai 195.538 euro in su.
Pensioni ultime notizie (6 luglio 2016): Consulta stronca ricorsi, giusto diminuire assegni Inps durante situazione “grave e contingente”
Tutto stabilito dalla legge di Stabilità 2014 di Enrico Letta. I pensionati “Paperoni” non si sono rassegnati e hanno impugnato la misura governativa con ben 6 differenti ordinanze, che hanno visto protagonisti ex dirigenti assorti, ex professori universitari, ex ufficiali, ex magistrati e così via.
Niente da fare: la Corte Costituzionale ha sentenziato che, se si tratta di salvare il sistema pensionistico e di tutelare i lavoratori più giovani, è giusto e sacrosanto che chi ha di più sia disposto a qualche piccolo sacrificio. Come abbiamo scritto più volte nelle nostre ultime notizie sulle pensioni, siamo più che d’accordo a misure in stile “Robin Hood” (l’ideale sarebbe fissare un ragionevole tetto massimo per i trattamenti pensionistici pubblici), ma in questo caso la domanda è legittima: questi soldi risparmiati (160 milioni, secondo il Giornale) che fine hanno fatto?
Sono stati davvero utilizzati per aumentare le pensioni minime o per il lavoro giovanile? Noi qualche dubbio ce l’abbiamo e ci permettiamo di suggerire a chi governerà dopo Renzi (quindi dopo il prossimo ottobre…) di usare forbici più grandi (con 160 milioni ci fai poco) e soprattutto di indirizzare le risorse ricavate dai tagli alle pensioni d’oro al rilancio occupazionale e all’incremento degli assegni Inps sotto i mille euro. In modo chiaro e trasparente.
Le ultimissime sulle pensioni fanno notare che in precedenza la Corte costituzionale aveva bocciato simili provvedimenti, in virtù del famigerato principio dei “diritti acquisiti“.
ps. i vitalizi dei politici ex parlamentari non sono stati ovviamente toccati (aggiornamento ore 15.50).