LIBERAZIONE, 6/4/06
LETTERA
PRECARIETA'
VISTA DAGLI USA E DALL'EUROPA
Caro direttore,secondo la World Value Survey, un auterovole sondaggio condotto recentemente in una quarantina di Paesi, emerge che il 60% degli americani ritiene che la povertà sia dovuta alla pigrizia, mentre solo il 26% degli europei condivide tale assunto. Al contrario il 60% degli europei reputa che i poveri siano intrappolati dal sistema e non possano farcela da soli, contro il 30% degli americani che la pensa allo stesso modo. America ed Europa presentano matrici culturali diverse: nella prima anche i poveri credono - entro certi limiti - nella mobilità sociale, nella seconda l'intervento dello Stato in loro soccorso è visto come indispensabile e moralmente necessario.Questi dati ci consentono di formulare alcune riflessioni a proposito della flessibilità: la destra e certa sinistra liberista, ignorando i differenti contesti culturali, hanno "copiato" e "incollato" la famigerata flessibilità (tramutatasi presto in precarietà) anche in Europa, provocando, come è naturale che sia, destabilizzazione e disorientamento. Le proteste sempre più incisive e capillari delle masse lavoratrici rappresentano il segno tangibile della sconfitta e del rigetto di queste ardite operazioni di politica economica.
Da tutto ciò si può trarre una lezione: le peculiarità politiche e culturali di ciascun Paese non vanno sottostimate, giacché fatalmente eserciterebbero una resistenza tenace verso qualsivoglia opzione economica calata dall'alto e imposta coattivamente.
Marco Machiorletti - Valli di Lanzo (TO)