Il leader della Lega: «Berlusconi parla di grandi riforme e numeri in eccesso: non è proprio così»
VILLA D'OGNA (BERGAMO) - Umberto Bossi è pessimista sulle sorti del Governo. «Noi siamo un po' nella palude romana», ha esordito il leader leghista durante il comizio alla «Berghem Frecc». «Mancano un po' i numeri e speriamo che Berlusconi li abbia trovati», ha aggiunto. «Siamo nella palude romana - ha insistito - non è facile venirne fuori».
IN TV - «Ho sentito Berlusconi alla tv, Berlusconi parla di grandi riforme e numeri in eccesso: non è proprio così, perché i numeri scarseggiano. Siamo nella palude romana, ma siamo ancora vivi e stiamo combattendo. Alla fine chi la dura la vince» ha proseguito Bossi.
FEDERALISMO - Bossi ha quindi spiegato ai militanti che sul federalismo non bisogna avere troppa fretta: «Se andassimo oggi a forzare in certe commissioni il federalismo verrebbe bocciato - ha detto - dobbiamo far passare il tempo perché ci sia un tacito assenso in modo da consentire l’ultimo passaggio in Consiglio dei ministri».
I GIORNALI - Poi Bossi commenta l’articolo del direttore di Libero Maurizio Belpietro su un presunto attentato in preparazione nei confronti del presidente della Camera: «Bisognerebbe che i giornali sparassero di meno, i giornali farebbero bene a vendere un po’ meno copie e a non fare troppo casino». A margine del comizio ha osservato che «i problemi che vanno contro Fini ce li sorbiamo in commissione. Se uno viene attaccato tutti i giorni non è favorevole. Anche se noi non c’entriamo assolutamente niente. È già difficile fare le cose - ha concluso - quando si va d’accordo».
MILIONI - «Ci sono milioni di persone al di sopra del Po che ne hanno piene le scatole e che sono disposte a battersi per ottenere la libertà», ha aggiunto Bossi. «Alla fine la Padania sarà libera: è un popolo che vuol essere libero e alla fine si libererà».
(Fonte Corriere della Sera)