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Cota indagato sulla dubbia regolarità della sua elezione

  1. #1
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
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    Predefinito Cota indagato sulla dubbia regolarità della sua elezione

    Il governatore del Piemonte urla al "golpe giudiziario" e indice una fiaccolata contro i magistrati. Perché stanno indagando sulla dubbia regolarità della sua elezione

    Il Cavaliere ha fatto scuola e adesso anche i leghisti lo imitano. E che leghisti: il neo governatore del Piemonte Roberto Cota ha indetto una fiaccolata che dovrebbe svolgersi la settimana prossima per le vie di Torino «per riaffermare la volontà dei piemontesi» contro le possibili decisioni del Tar sulla regolarità delle scorse elezioni, perché la magistratura «ricordi che esercita i propri poteri in nome del popolo» e quindi «non può provare acommissariare il diritto al voto dei piemontesi con qualche cavillo da azzeccagarbugli», come dice il capogruppo del Pdl Claudia Porchietto.

    Ma che cosa sta succedendo in Piemonte e perché il centrodestra è così nervoso?

    Tutto ruota attorno a tale Michele Giovine, che nonostante il cognome si è presentato alle ultime regionali a capo di una lista di Pensionati in appoggio allo stesso Cota. Questo Giovine ora è indagato dalla Procura della Repubblica di Torino con l'accusa di aver raccolto firme false per autenticare la sua lista: Secondo indiscrezioni uscite dalla Procura (ma non ufficialmente confermate) quelli su diGiovine sarebbero più che sospetti: una perizia calligrafica avrebbe appurato che lo stesso Giovine avrebbe apposto personalmente tutte o quasi le firme che autenticavano la lista. Molte delle persone i cui nomi appaiono nella lista avrebbero inoltre negato di essere state loro a mettere quelle firme, aumentando gli indizi su Giovine.



    Ora, si dà il caso che la lista dei Pensionati di Giovine ha ottenuto il 28 e 29 marzo scorso quasi 27 mila voti: molti di più di quelli (circa 10 mila) che alla fine hanno separato Roberto Cota dalla candidata del centrosinistra Mercedes Bresso. In altre parole, Cota avrebbe vinto le elezioni grazie a un partitino che (se le accuse venissero confermate) non avrebbe potuto presentarsi.

    Tuttavia l'indagine penale contro Giovine (che nel frattempo fa felicemente il consigliere regionale) ha, ovviamente, tempi piuttosto lunghi. Più rapido dovrebbe essere il lavoro del Tar, il Tribunale amministrativo regionale del Piemonte chiamato a esprimersi sulla regolarità delle elezioni sulla base di un ricorso presentato dai verdi, dall'Udc e da un'altra lista di Pensionati concorrente di quella di Giovine (inizialmente aveva fatto ricorso anche la Bresso, che però poi ha ritirato tutto in cambio di una poltrona alla guida del Comitato delle Regioni della Ue). Il Tar dovrebbe decidere fra un paio di settimane, ma poi - quale che sia la sentenza - si andrebbe con ogni probabilità in appello davanti al Consiglio di Stato. Insomma, un caos indescrivibile. Anche perché l'altro giorno in un'intervista all'edizione locale di "Repubblica" il docente di diritto amministrativo Vittorio Barosio ha spiegato che, in caso di annullamento del voto, tutti gli atti fin qui compiuti dalla giunta potrebbero essere considerati non validi. In queste condizioni, ovviamente, Cota è molto nervoso: l'annullamento delle elezioni, ha messo le mani avanti il governatore, «sarebbe un golpe giudiziario». E ha aggiunto, riferendosi a Barosio: «Il ricorso al Tar è semplicemente vergognoso, lo capisce anche un bambino. Non c'è bisogno di professoroni».

    Sarà. Ma nel frattempo, in attesa della fiaccolata, Cota ha deciso di non dimettersi da deputato, anche se la legge gli imporrebbe di lasciare l'incarico a Roma in quanto governatore. Evidentemente teme che la presidenza regionale gli venga davvero sottratta, e quindi non vuole rischiare di perdere anche l'incarico a Montecitorio ritrovandosi poi come un normale cittadino. Roma sarà anche ladrona, ma le poltrone fanno sempre comodo.


    http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2128946
    golpe giudiziario

  2. #2
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
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    corre voce che James Bond abbia deciso di mettere nel cassetto la sua celeberrima "licenza di uccidere", per farsi dare un ben più potente "mandato del popolo"

  3. #3
    Eurasia
    Ospite

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    Tralasciando l'articolo esilerante, mi auguro per lui che non sia vero.

  4. #4
    Scrivano Lucien
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    [cit.]

  5. #5
    FdT-dipendente
    Donna 33 anni da Caserta
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    Oddio

  6. #6
    obo
    .
    35 anni
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    Inizia a traballare la poltrona del leghista Roberto Cota che nel maggio scorso si era aggiudicato le elezioni regionali in Piemnote battendo sul filo di lana la governatrice uscente Mercedes Bresso. Poco dopo l’una di notte, i giudici del Tar hanno accolto due ricorsi contro altrettante liste del centrodestra: Consumatori e Al centro con Scaderebech. In sostanza la sentenza dei giudici servirà a verificare se l’intenzione dell’elettore fosse davvero quella di votare Cota. In questo senso l’esito del riconteggio appare incerto. Il nodo da sciogliere riguarda soprattutto la lista Al centro per Scaderebech, di un consigliere fuoriuscito dall’Udc e trasmigrato nel centrodestra. L’accusa al candidato è quella di aver sfruttato la sua appartenza al partito di Casini (in quella tornata alleato del centrosinistra) per non dover presentare le firme a sostegno della lista e di aver poi cambiato casacca. Nelle ultime regionali, questa lista ha incassato 12mila voti. Ora quello che vogliono capire i giudici è quante schede portano l’indicazione di Cota presidente. Da oggi, quindi, dovranno passare 30 giorni per il riconteggio dei voti. Lo stesso vale per la lista Consumatori che però è andata all’incasso di 3mila voti. In totale sono 15mila e a Cota basterà che 6mila voti portino l’indicazione esatta del suo nome per restare governatore del Piemonte.

    Il Tar, poi, ha respinto il ricorso del “Sole che ride” contro i “Verdi verdi”. L’accusa era quella di aver copiato il simbolo per confondere gli elettori. Infine gli avvocati dei ricorrenti dell’area del centrosinistra hanno 60 giorni di tempo per avviare la querela contro Michele Giovine, eletto a capo della lista “Pensionati per Cota”, sotto processo penale con l’accusa di aver presentato firme false.

    Il risultato finale è atteso per ferragosto. Se i conti non dovessero tornare per Cota, si aprono due possibilità: o il Piemonte torna al centrosinistra oppure si andrà a elezioni, con il candidato del Pd che non sarà più la Bresso, ma il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino

    Fonte: Il Tar ha deciso: in Piemonte si ricontano i voti e ora Cota trema | Il Fatto Quotidiano
    che belle cose..

  7. #7

    Uomo 35 anni da Milano
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    Qua ci vorrebbe una bella rivoluzione... altro che tar


  8. #8
    FdT svezzato
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    Quote Originariamente inviata da andrakon Visualizza il messaggio
    Qua ci vorrebbe una bella rivoluzione... altro che tar

    quoto, e comunque, arrivati a questo punto, non mi stupisco più di niente. Ormai l'Italia è irrecuperabile, a meno che non si sfrutti il suggerimento di andrakon, ma deve essere una cosa radicale!

    stavo dimenticando una cosa importante, questa rivoluzione deve essere accompagnata da un cambiamento radicale del pensiero, e questa parte è fondamentale per non ricadere negli stessi errori

  9. #9

    Uomo 35 anni da Milano
    Iscrizione: 13/7/2010
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    Quote Originariamente inviata da 03_ferra_03 Visualizza il messaggio
    quoto, e comunque, arrivati a questo punto, non mi stupisco più di niente. Ormai l'Italia è irrecuperabile, a meno che non si sfrutti il suggerimento di andrakon, ma deve essere una cosa radicale!

    stavo dimenticando una cosa importante, questa rivoluzione deve essere accompagnata da un cambiamento radicale del pensiero, e questa parte è fondamentale per non ricadere negli stessi errori
    Quanta saggezza!!

  10. #10
    FdT svezzato
    Uomo 35 anni da Milano
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    Quanta saggezza!!

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