- di Telesio Malaspina -
Il governo italiano non versa la sua parte a Global Fund, l'organizzazione mondiale che combatte Aids e tubercolosi in Africa. E a Ginevra scrivono una lettera imbarazzata a Berlusconi. Che al G8 aveva un promesso un sacco di soldi ma poi si è "scordato" tutto
Global Fund è una grande partnership internazionale collegata all'Oms (l'Organizzazione mondiale per la sanità dell'Onu) a cui aderiscono sia istituzioni pubbliche sia benefattori privati che combatte da anni alcune gravi malattie nei paesi in via di sviluppo, soprattutto in Africa: prima di tutto l'Aids, ma anche la tubercolosi e la malaria. Ha sede a Ginevra e ha tra l'altro come principale "ambasciatrice" d'immagine un'italiana, la moglie del presidente francese Carla Bruni.
Proprio la scorsa settimana madame Sarkozy - molto attiva per questa organizzazione - ha presentato la nuova campagna "Born Hiv free" per sensibilizzare l'opinione pubblica sul progetto che prevede di azzerare entro il 2015 il numero di bambini nati con l'Aids. Oggi sono infatti più di mille ogni giorno quelli che nascono sieropositivi. Fino a poco tempo fa l'Italia era uno dei principale finanziatori di Global Fund, con un totale di 1,3 miliardi di dollari versati nel periodo 2001-2010, terzo contribuente. dopo gli Stati Uniti (5,5 miliardi) e la Francia (2,4 miliardi).
Ma dal 2009 l'Italia non paga più la sua quota.
Il motivo? Ignoto. Fatto sta che due mesi fa il direttore del Global Fund, Michel Kazatchkine, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al premier italiano per ottenere il contributo. Tuttavia al quartier generale di Ginevra fanno sapere, un po' imbarazzati, che nonostante l'intervento ufficiale dei vertici dei vertici di Global Fund da Roma non si è saputo nulla: zero risposte e zero quattrini.
Proprio in questi giorni il Giappone, dove la crisi economica non morde meno che in Italia - ha alzato volontariamente la sua quota di impegno del 27 per cento, che già viaggiava sui 200 miliardi di dollari l'anno. L'Italia invece è un associato "moroso".
A Ginevra si ricorda anche che, proprio al G8 dell'Aquila in un impeto di straordinaria generosità e davanti alla platea mondiale, annunciò di voler garantire un ulteriore contributo una tantum di 30 milioni di dollari. Non è arrivato nemmeno un euro.
«Silvio, paga la quota» | L'espresso