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Sanatoria... con sorpresa!

  1. #1
    Sempre più FdT mformatteo
    Uomo 36 anni da Imperia
    Iscrizione: 14/12/2009
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    Predefinito Sanatoria... con sorpresa!

    toh, va' che mattacchioni che abbiamo al governo..

    la ricordate la Sanatoria per gli immigrati?

    TRIESTE - Come criminali comuni, magnaccia o spacciatori di droga. Gli immigrati che hanno fatto domanda di sanatoria ma in passato non hanno rispettato un decreto di espulsione vanno rispediti a casa.Non ovunque, ma così, come gira agli uffici stranieri delle questure. Qua e là, alla chetichella, partendo dalla provincia, che nessuno mangi la foglia in anticipo. Uno sì e l'altro no, in modo che tutti restino col fiato sospeso. Funziona così la sanatoria Maroni: inflessibile in alcune province, a maglie larghe altrove. Una dicotomia interpretativa che colora la carta d'Italia come le chiazze del morbillo.

    Durezza a Trieste, Rimini, Perugia. Clemenza a Milano, Venezia, Bologna e in altre province. Incertezza ovunque, di conseguenza. La voce si è sparsa e gli immigrati si scoprono a bagnomaria, con un contratto regolare in mano ma senza sapere ancora se saranno espulsi o no. In gran parte africani, gli stessi che la mafia ha preso a fucilate a Rosarno. I più visibili, quelli espulsi più di frequente, dunque più ricattabili e di conseguenza a costo più basso sul mercato del lavoro. L'incertezza del diritto in Italia la vedi sulla pelle degli stranieri.

    La storia si gioca negli ultimi sette mesi, da quando parte la sanatoria Maroni. A monte, la contraddizione insita nella precedente legge Bossi-Fini, che all'articolo 14 individua nella mancata ottemperanza all'espulsione l'unico reato veniale del codice per il quale è previsto l'arresto obbligatorio. Come dire: non hai fatto niente, ma ti ficco dentro lo stesso. Di fronte a questa incertezza del diritto, molte organizzazioni vogliono vederci chiaro. I condannati per mancata obbedienza al decreto di espulsione possono fare domanda, sì o no?


    La Confartigianato di Rimini per esempio, città che in seguito vedrà espulsioni, pone il quesito al Viminale. Ottiene circostanziata risposta ufficiale via mail in 48 ore: la richiesta si può fare. Data: 23 settembre 2009. Anche il buon senso dice che non può essere altrimenti. Che cosa si deve sanare se non una precedente illegalità? Che senso avrebbe impedire la legalizzazione di coloro che sono stati illegali? Insomma: lasciate che le pecorelle vengano a noi con fiducia.

    Tutto sembra mettersi bene. Il ministero raccomanda alle prefetture, che devono istruire le domande, di lavorare con larghezza. Ovunque si instaura un clima di efficienza ecumenica. Traduttori, mediatori culturali, rispetto. L'Italia sembra improvvisamente un altro Paese. Ma attenzione: la raccomandazione del Viminale non avviene per iscritto ma con telefonate dirette a ogni prefetto d'Italia. L'elettore medio non deve sapere che questo governo tratta gli immigrati come persone.



    Ma i prefetti non si formalizzano e la macchina s'avvia. Scatta l'emersione. Decine di migliaia di stranieri escono dalle catacombe, trovano datori di lavoro per un contratto, spesso minimale ma sufficiente. Pagano l'Inps e le varie tasse di regolarizzazione. Firmano montagne di carte. Fanno lo stesso i cittadini italiani che li hanno assunti. Ma l'ultima parola spetta alla questura, che deve controllare la fedina degli stranieri.

    E qui il clima cambia di colpo. Alcune questure convocano gli immigrati, comunicano il respingimento della domanda e, contestualmente, il decreto di espulsione. Il pollo è lì, si è autoconsegnato con i documenti in mano, e viene caricato su un aereo. La sua colpa è appunto quella individuata dalla Bossi-Fini: avere ignorato la condanna all'espulsione. Il tutto gli viene spiegato senza preavviso prefettizio e senza dar tempo al malcapitato di consultare un legale. Via subito. Il caso di Trieste.

    La voce gira, e gli immigrati si organizzano, cercano patrocinio legale. Alcuni consegnano i passaporti ai loro datori di lavoro, non si sa mai. Tutti fiutano il trappolone, temono che la larghezza iniziale sia stata propedeutica alla chiusura successiva. E intanto partono nuove domande al Viminale. Il giornale di Trieste, per esempio, segnala la cosa al ministro, il quale risponde, ma con un appunto anonimo, cioè senza firma, compilato dalla stessa questura.

    C'è scritto: la condanna per mancata obbedienza all'espulsione è da considerarsi reato grave, tant'è vero che comporta arresto obbligatorio. La cacciata dall'Italia è dunque legittima. L'esatto contrario di quanto sostenuto ufficialmente il 23 settembre. Ora nemmeno al ministero ci capiscono più niente. Gli uffici cui fanno capo le prefettura ignorano quanto pensano e fanno al piano di sopra gli uffici delle questure. Il marasma è tale che le stesse questure chiedono istruzioni, vedi Pavia e Alessandria. E il ministro risponde con appunti senza firma perché non può sostenere un nonsenso e contraddirsi.

    "Noi applichiamo la legge" dichiara il questore di Trieste, il quale peraltro aggiunge subito dopo che il reato in questione "può rientrare" tra quelli ostativi alla concessione della sanatoria. "Può rientrare", si badi bene: non "rientra". Dunque quell'interpretazione è, per sua stessa ammissione, facoltativa. Ed è quanto avviene, per l'appunto, in giro per l'Italia. Chi vuol mostrare i muscoli col ministro espelle; gli altri no. E le prefetture, laddove subalterne alle questure, si adeguano all'anarchia interpretativa. Sulla quale sarebbe ora che il ministro si pronunciasse in prima persona, in nome dello stato di diritto.

    L'ultima beffa agli immigrati spunta la sanatoria trappola - Repubblica.it

    non capisco.. evidentemente uno che fa domanda per la sanatoria, vuol dire che non ha una situazione regolare (sennò che caxxo fa a fare la domanda?).. ma se non sei stato regolare e fai domanda, ti cacciano fuori, ovviamente sempre secondo il LORO buonsenso e discrezione

    mi chiedo perchè una cosa del genere non l'abbiano pensata per i vari condoni.. chissà perchè a chi chiedeva un condono edilizio non gli facevano buttare giù la casa perchè abusiva.. ma per gli immigrati irregolari che chiedono la sanatoria, li cacciano fuori..

    vabbè oh, mi raccomando, l'importante è che gli elettori del centrodestra possono votare Formigoni e Polverini ^^

    il resto passa in secondo piano ^_^

  2. #2
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
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    Predefinito

    Chiedere una sanatoria perchè magari è scaduto il permesso o il contratto o c'è stato qualche inghippo è una cosa, aver commesso dei reati ed essere già stati condannati ed espulsi dal paese magari è un pochino diverso..
    L'unica cosa non sensata (sempre che sia così) è la possibilità di interpretare in modo diverso da zona a zona.

  3. #3
    Sempre più FdT mformatteo
    Uomo 36 anni da Imperia
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    Scatta l'emersione. Decine di migliaia di stranieri escono dalle catacombe, trovano datori di lavoro per un contratto, spesso minimale ma sufficiente. Pagano l'Inps e le varie tasse di regolarizzazione. Firmano montagne di carte. Fanno lo stesso i cittadini italiani che li hanno assunti. Ma l'ultima parola spetta alla questura, che deve controllare la fedina degli stranieri.

    E qui il clima cambia di colpo. Alcune questure convocano gli immigrati, comunicano il respingimento della domanda e, contestualmente, il decreto di espulsione. Il pollo è lì, si è autoconsegnato con i documenti in mano, e viene caricato su un aereo. La sua colpa è appunto quella individuata dalla Bossi-Fini: avere ignorato la condanna all'espulsione. Il tutto gli viene spiegato senza preavviso prefettizio e senza dar tempo al malcapitato di consultare un legale. Via subito. Il caso di Trieste.
    cioè scusa.. non ti sembra una cosa da mafiosi questa?

    non ti sembra che magari, ma magari eh, qualche inutile diritto processuale venga calpestato?

    giusto così.. poi vabbè, ok che sono immigrati sporchi e cattivi che ci rubano il lavoro, ma un'espulsione in questi modi, senza nessuna possibilità di ricorso o difesa, a me sinceramente non piace..

    soprattutto se l'espulsione in questione è data ad libitum, così come viene.. se abiti a trieste ce l'hai nel culo, se sei di milano magari ti va meglio..

    bisogna poi anche vedere i motivi della precedente espulsione.. in base al nuovissimo reato di clandestinità? quindi loro, solo per il fatto di essere in Italia, sono già da espellere perchè non in regola.. gli fai una sanatoria, loro fanno domanda per mettersi in regola e te che fai? gli espelli perchè prima non si sono fatti espellere..

    WTF??

  4. #4
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Se c'è la possibilità di controllare che questi uomini che cercano regolarizzazione hanno "soltanto" commesso il reato di clandestinità ma per il resto hanno cercato di condurre una vita onesta e di regolarizzarsi appena possibile, allora mi può stare anche bene che non vengano espulsi.

    Ma occorono SERI controlli sulla condotta di vita di queste persone. Se si scopre che hai precedenti penali, via a calci in culo.....ne abbiamo già abbastanza dei nostri.

  5. #5
    Eurasia
    Ospite

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    Sostanzialmente lo scopo della sanatoria era far emergere l'assistenza privata di cura - detto all'italiana le "Badanti". Perchè le badanti ci servono, perchè i centri residenziali strabordano, perchè i servizi domiciliari non hanno una copertura e intensità sufficiente.
    Tutte le altre tipologie di lavoratori irregolari sono considerati poco utili al sistema, quindi sarebbe stato inevitabile scadere in una contraddizione di questo tipo. Laddove peraltro la sanatoria si è rivelata comunque un insuccesso (Aspettative oltre le 600/700mila, domande pervenute 275mila), perchè il guadagno sarebbe stato cospicuo per gli stranieri ma non altrettanto per i datori di lavoro. Sulla Bossi-Fini non mi esprimo, è quanto di più ridicolo sia mai stato messo in atto. Bisognerebbe attuare delle selezioni intelligenti all'ingresso, non rimandare tutto a pratiche di caporalato bandite "ufficialmente" dai tempi dei miei nonni.

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