Esatto.. Target diversi.
Pensate alle ultime collezioni di Gucci uomo. Leggete ora questo breve testo riferito all'ultima collezione di Tom Ford per Gucci (2004). Noterete una certa differenza da allora, considerando che John Ray aveva praticamente seguito in tutto e per tutto il suo predecessore. Poi, da due anni c'è Frida. Netto il cambiamento.
L’uomo è un playboy, dice Tom Ford alla sua ultima collezione maschile con Gucci. Un edonista, uno per cui il piacere è tutto: bicchiere di whisky in mano, sigaretta, le ballerine da lap dance, poco vestite, come contorno. Uno ricco, che al primo posto mette il lusso: quello esclusivo, da casta privilegiata per portafoglio e per stile. Uno Steve McQueen, un Jean-Paul Belmondo. Pantaloni a sigaretta e giacche avvitate. Cashmere, velluti di seta, visone: o questo o niente, più in giù di così non si abbassa. Tanti abiti da sera, come se la vita mondana fosse l’unica occupazione. Di giorno, gemelli dolcevita e pullover sotto la giacca, con la sciarpa di seta infilata nello scollo a V del maglioncino. Pelliccia di visone, cappotto blu stretto, giubbotto bianco di panno di cashmere. Occhiali da sole dalla montatura importante, anni ’60. Sarà anche pret-à-porter, ma questi abiti di Gucci potranno permetterseli davvero in pochi. Niente di nuovo, in fondo: Gucci adesso si compra perché rappresenta l’essenza del lusso, spudorato, indifferente al resto, quasi da vizioso. Poi, magari, invece dello smoking blu cangiante, dai riflessi abbaglianti, ci si dovrà accontentare della sciarpa di seta firmata. Guardandola, però, come una reliquia. Brinda Tom Ford, in partenza da Gucci non si sa per dove: lascerà ad aprile dopo la collezione femminile.