È una fase di grandi movimenti e di alleanze strategiche nel mondo del web. Google e Microsoft, quasi in contemporanea, hanno infatti annunciato di aver stretto accordi con Twitter per incorporare i contenuti del sito di microblogging fra i risultati dei rispettivi motori di ricerca. Ma il raggio d’azione dei due colossi della Rete non si limita al servizio di cinguettii: si tratta piuttosto di un’azione a tutto campo diretta al mondo dei media sociali e dei contenuti prodotti in tempo reale dagli utenti. GLI ACCORDI - In particolare Microsoft ieri ha dichiarato che il suo motore di ricerca Bing includerà tra i risultati i brevi messaggi (in gergo, tweets) pubblicati su Twitter; e successivamente gli aggiornamenti di stato pubblici postati sulle pagine di Facebook. Ma nello stesso giorno anche Google ha rivelato di aver raggiunto un accordo di questo tipo con Twitter, aggiungendo di stare lavorando a un motore di ricerca sociale che attinga alle informazioni pubblicate dalla rete amicale di un utente sui vari social network. I termini delle intese tra la piattaforma di microblogging e i due giganti della Rete non sono stati rivelati: curiosamente il Ceo di Twitter, Evan Williams, ha detto al New York Times che i ricavi non sono stati l’oggetto principale degli accordi. Certo il sito dei cinguettii non teme affatto di diffondere i propri contenuti su piattaforme diverse: il cuore della sua filosofia è sempre stato quello di essere un «network distribuito».
LO SCENARIO - La corsa delle aziende di Redmond e di Mountain View a siglare alleanze con Twitter e Facebook è indicativa di alcune tendenze in atto. La prima è la crescente rilevanza del web in tempo reale (real-time web), ovvero di quel flusso costante di post, aggiornamenti e micro-contenuti pubblicati dagli utenti su varie piattaforme che restituiscono il polso della Rete: i temi, i fatti, le persone e le parole che la animano in un dato momento. Un segmento sempre più ampio di Internet che però fino ad oggi era stato trascurato dai grandi motori di ricerca, più orientati verso pagine web, blog e siti d’informazione tradizionali. La seconda chiave di lettura – conseguente alla prima – è che la ricerca web così come l’abbiamo conosciuta si sta esaurendo. Mentre il settore dei search engine si è riempito di concorrenti, sono emerse nuove esigenze da parte degli internauti, come la possibilità di filtrare i dati online utilizzando meccanismi differenti: ad esempio rivolgendo una richiesta direttamente ai propri amici o alle reti con cui si è connessi, piuttosto che al vecchio motore di ricerca, per così dire, generalista.

PROSSIME MOSSE - Ma la mossa di Google e di Microsoft sancisce anche l’influenza crescente dei media sociali. Basti pensare che il 19 per cento degli utenti web legge o pubblica aggiornamenti di stato (secondo i dati di Pew Internet & American Life Project). O che Twitter raccoglie ormai 55 milioni di visitatori al mese, oltre ad aver rastrellato 155 milioni di dollari di investimenti. A ravvivare ulteriormente lo scenario si aggiunge la notizia che Google sta lavorando per incorporare nella ricerca anche un servizio musicale, Music One Box, che permetterà agli utenti di cercare, ascoltare ed eventualmente comprare canzoni da negozi digitali online.





Google e Bing includeranno Twitter - Corriere della Sera