(non è una poesia perchè non ne so scrivere, solo mi piaceva andare a capo xD)
Lo sguardo sbalordito di una luna entrante
Mi ha visto partire una notte di marzo.
Calcolate distanze, correnti, intenzioni
Mi immaginavo sinfonica esplosione:
supernova la mia mongolfiera in fiamme
sottana incandescente di regina
accesa in un’alba inconsapevole
dall’Icaro che non voleva vivere.
Oltrepassati i tetti della periferia
Mi costringevo a non guardare in basso
In vista di una più grande gloria
Di un brillare bianco ed improvviso.
Cercavo un sole che tardava
Ma ho sbagliato, perché sovrappensiero
Ti ho vista seduta su un prato
E ho sentito crudele quel vuoto.
Non volevi guardarmi negli occhi
Ma cercando una stella cadente
Hai incontrato la mia mongolfiera
Non trovandola poi differente.
Tu che sai accettare la terra
Perdonare la folle distanza
Come se fossi nata in quel campo
Per studiare il mio inutile volo.
Curioso vederti piccina
Mi allontano e mi sorridi ancora
Seduta sui miei limiti come su un’altalena
Agiti la mano e non sorridi più.
Bruciano i miei occhi più della mongolfiera
salvo la tua immagine da una mente zoppa
Ti ridisegno tra le fiamme e mi sento ridicolo
Volevo essere cenere, poi sei arrivata tu.