Anche se nessuno commenta mai le mie improvvisazioni io ci provo ancora.
questo è un pezzo tratto dal "romanzo" che sto scrivendo.
a voi il parere (se avrete voglia di darmelo...) baci a tutti miei cari fdtini
Siamo persone strane, persone complicate. Parliamo della rivoluzione. Ne parliamo noi, che non sapremmo neanche da che parte cominciare. Potete chiamarci patetici, illusi, non-realisti, catapultati nella follia degli ideali utopistici, naufraghi di una generazione senza ideali, che cercano di dare un senso a ciò che non ce l’ha. Ma noi siamo tutto questo, siamo esattamente questo. Noi siamo la rivoluzione, e non sappiamo esattamente cosa vogliamo. Ne parliamo la sera, la notte, il giorno, fra tramonti mozzafiato e notti fredde, nelle quali si sta vicini per scaldarsi, per volersi bene. Per riempire i vuoti. Un giorno la faremo la rivoluzione. E anche se non sappiamo esattamente cos' è che rivoluzioneremo sarà di sicuro qualcosa di molto grande, il nostro sessantotto personale. Alla fine qualcosa cambierà, cambia sempre, basta la volontà, un po’ di coraggio e la fiducia assoluta in un domani che vediamo ancora lontano ma che, oh, arriverà. Le utopie sono realizzabili, qualche volta.
E parliamo della rivoluzione come si può parlare di ogni cosa, perché siamo nati per cambiare, cambiare tutto, ogni cosa a questo mondo girerà in modo diverso con noi.
Porteremo avanti la grinta e il coraggio.
Ma poi ci abbandoniamo anche noi ai bisogni affettivi, e l’animo rivoluzionario lascia posto a quello romanticista, ci si abbraccia e il tramonto mozzafiato non è più rosso di rivoluzione, ma rosso d’amore, amore tranquillo, e ce ne stiamo come due vecchi amanti che hanno già condiviso tutto e vogliono continuare a farlo. “Ti amo” non si dice più, lascia spazio al silenzio, perché a questo punto dell’amore non c’è più bisogno di conferme. Non serve più il morboso attaccamento all’altro, si sta vicini, ci si fa compagnia e ci si ama a modo nostro, condividendo pensieri, sensazioni, emozioni e ideali, che suonano sempre nuovi e portano quella ventata di freschezza, assoluta novità, che nessuno aveva mai saputo rievocare in noi.
La freschezza del respirare, avere tanta aria da riempircisi i polmoni, nella libertà dell’essere lontani da casa, nella libertà del sapersi indipendenti.
Spesso con l’indipendenza l’aria comincia a diminuire, e bisogna guadagnarsela, ma se ognuno ne regala un po’ della sua all’altro alla fine ce n’è per tutti e due, tanta, abbondante e fresca, libera di pensieri ma carica di essi allo stesso tempo, perché sono pensieri leggeri che ci riempiono di sensazioni.
Il tramonto rosso prende poi il colore della passione, e i vecchi amanti scompaiono, lasciando il posto a due ragazzi carichi di passione, l’aria in tensione fra di loro, elettricità di sguardi e di mani che si sfiorano. E poi l’amore. Un istinto naturale che ci rende più ricchi di sensazioni se c’è qualcosa dietro, se non è finalizzato a se stesso, e in questo caso è proprio così, è il coronamento di tutto il resto, un momento che li riunisce tutti, e a volte fa esplodere la vita di colori ed emozioni travolgenti, altre è invece un segreto, la condivisione intima del proprio io, nel silenzio di un pomeriggio fra le colline, nella desolazione di una notte senza luna e senza luce. La luce siamo noi, che ci proteggiamo a vicenda, che non ce ne frega niente di apparire belli, educati e conformarci agli altri, non ce ne frega niente di essere sempre perfetti, ci amiamo per quello che siamo e ci si abbraccia, ci si stringe senza badare tanto al contorno; all’aspetto, all’esteriorità, ci si abbraccia nel profondo, ci si ama nel profondo. Io amo le sue idee, oltre che il suo corpo. Io amo il suo modo di pensare, oltre che i suoi occhi, e amo il modo in cui mi parla di rivoluzione, oltre a quello con cui mi dice ti amo. Amo la sua filosofia della danza, oltre al suo modo di ballare. Lo amo per cosa pensa quando si muove davanti al muro di casse, più che per la droga che tira su. Non è un fatto esteriore, è amore profondo, è l’amore vero. So che lo amerò per tutta la vita per come sono me stessa quando c’è lui, per quanto ci conosciamo a vicenda. Non riesco a concepire l’idea di non averlo più accanto a me, un giorno. E credo che per lui sia lo stesso.
Io, lui, Dinka e Noob.
Una famiglia, la mia famiglia. La famiglia che non avevo mai avuto.
I soldi non saranno mai un problema, perché noi ci si accontenta di poco, e prima di finire tutti i nostri risparmi ce ne vorrà di tempo, e anche se si farà fatica loro ci sono comunque con me, e io sono con loro...