Comincia a fare buio. Corre, corre senza mai fermarsi,senza mai voltarsi.
Fa freddo.
Non ci pensare, continua a correre. Il freddo non durerà in eterno.
Il cielo è coperto di nuvole grigie,cariche di pioggia. Una goccia, due gocce.
Rallenta, il fiato corto per la corsa, ma non si ferma, continua a camminare.
Le gocce le bagnano il viso.
Si trova in mezzo ad un acquazzone,ma non rallenta. Continua a camminare, con gli occhi pieni di gratitudine rivolti al cielo. Arriva su un prato, di un verde così intenso da farle male agli occhi,le gocce di pioggia sospese sui fili d’erba vengono scacciate da altre gocce,che cadono incessantemente dal cielo.
Si sdraia e lascia che la pioggia insistente continui a bagnarla. Chiude gli occhi. Sogna di cose che non esistono, che non possono esistere. Le hanno detto di smettere di fantasticare, ma in fondo cosa importa? Questa è la sua vita, le regole le stabilisce lei,nessun altro.
Apre gli occhi, azzurri come un cielo d’estate. Si alza e ricomincia a camminare. E si rende conto che in fondo hanno ragione. Non le serve chiudere gli occhi per trovare i suoi sogni. La sua vita è il suo sogno e la sua realtà. E tutto quello che le avevano detto impossibile, lei lo ha reso possibile. Perché ha continuato a camminare. Senza mai fermarsi, senza mai voltarsi.