Premetto che è una cosa che scrissi in un periodo di crisi della mia vita, lo scrissi alla mia ex ragazza...alla mia unica ragazza che nei difetti e nei pregi ho amato veramente ma con la quale il mio destino non combaciava...io la persona che si faceva piacere le donne a forza, io che m'illusi con la forza della volontà a non essere quello che in realtà ero da sempre, quel qualcuno che avevo parcheggiato dentro me fino a che non si è fatto sentire..fino a che il suo urlo non superò il mio...fino a che non potevo più far finta di niente, non potevo soppirmere me stesso...non potevo amarla per sempre.
Bella impossibile direbbero alcuni di lei...una bellezza che ho toccato, con l'anima e il corpo nella passione e nel sentimento...una bellezza della quale però non riuscì a restare folgorato...poichè io ero un altro...io sono un altro...
la condivido con voi..
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Mi odi lo so
e io che mi illusi a rimembrar
quelle gesta
d’una sensualità dimenticata
d’una bellezza
che non è più tua
se non nel limbo dei ricordi.
Amami! Amami ancora
ho bisogno di contraddirmi
perché tu sei contraddizione;
sei specchio d’un peccato nascosto
sei passione d’una vita passata
ad ottenere e mai a donare.
E ancora odiami
non accendere la scintilla
fammi gelare
nel freddo di questo cuore
rendendo così perenne
la mia sofferenza,
spegni il fuoco
di quell'ultima speranza che muore.
Mi odi lo so
per troppo tempo i miei occhi
ti hanno vista sorridere nell’ipocrisia
e io che pensavo
fosse il dolce canto d’un passerotto
perduto nei meandri del mio cuore;
non fu però eterno
quel tuo melenso canticchiare
poco dopo trasformatosi in note
buttate nelle mani del caso
che presto mi fecero desiderare avidamente
la carezza di un Morfeo perenne
mai però concessami.
Mi odi lo so
lacrime cadute
nel grido della rabbia
ricordi chiusi a lucchetto
nel libro del pentimento
tempo di mele mature
e gote di pallida primavera
che rendono quel tuo pianto
più straziante della morte
modellato in un fendente
che non uccide
ma che assapora
la mia lenta agonia.
Afferra il trinciante e freddami,
non proverò dolore,
sarò felice
perché per l’ultima volta
mi avrai degnato di uno sguardo
che in me sarà eterno
nell’eternità della morte
desiderata, assieme a te
fino allo stremo.