Non ho confini
e corro col vento
sui mari roventi
al tramonto.
Venero il Fuji
che erutta neve,
il Gobi che ghiaccia
l'anima,
il bianco Karakorum.
Volo sui prati
inutili
del Vietnam,
salto gridando
nel Kenya dorato,
respiro a fatica in Perù.
Bevo un cactus
non so dove a Sud
e sconfino
tra gialle rocce.
Il Nord.
Mi nutro del Mondo
con folle rispetto,
ed egli mi accoglie
col gelo e la sete.
Non dormo, non voglio,
è dietro di me
veloce
furioso
ed eterno
m'incalza.
Tante e tante miglia
per cosa?
Son qui, nella nebbia,
con Emily, Ulisse e Polo.
Ma nessuno
conosce il mio nome.