Do un ultimo sguardo alla porta del negozio. Mi batte forte i l cuore. Francesco sta uscendo. Un fascio di luce lo investe in pieno. Lo costringe a socchiudere gli occhi. Ecco. Ora è uscito anche Bruno. Si fermano a parlare con un ragazzo lì davanti. Non lo conosco. Mi fermo a guardarli un attimo. Come sono diversi! Bruno, con quel suo culone sembra come al solito pieno ed ingombrante… con quel suo “ciuffo” all’aria troppo “shampato”… con quegli occhi che riflettono la luce. Francesco invece è più magro… un po’ bassino (ma mica tanto poi… è quanto me!), i piccoli riccioli castano chiaro fanno da cornice al suo visino ispido. Alex deve aver detto qualcosa che non ho sentito. Annuisco e muovo la testa fingendo di averlo ascoltato. C’è troppo sole. Un vento birichino mi scompiglia i capelli. Francesco parla e guarda dalla mia parte. Che faccio? Dentro mi sento morire ma non ce la faccio. Non ce la faccio proprio. Alex parla ancora. Selvaggia mi salva rispondendo anche al mio posto. Faccio finta di aver compreso tutto. Francesco è ancora lì che aspetta. E’ scocciato, arrabbiato, boh…. ha gli occhi semichiusi e ogni tanto si gira quasi per attirare la mia attenzione. Quasi per farmi fare quel salto che io, però, non voglio fare. Alex parla ancora. Uffa che palle. Ma chi ti sente? Ma stai zitto che io ora devo pensare. Pensare… su cose di questo genere non bisogna pensare neanche un attimo. Stiamo parlando di *!!!! Su forza e coraggio…. coraggio… si… come ieri! Uffauffa… non ci voglio pensare! ma perché devo demoralizzarmi proprio ora? Mò basta. Adesso vado. E così spicco il salto, decisa. Scendo dal muretto. Non faccio neanche due passi che Alex mi chiama. Mi giro. Faccio di si con la testa, sorrido e gli do di nuovo il culo. Ma chi se ne frega? Ma lasciami stare ora che c’ho da fare…. Selvaggia mi raggiunge rapida. E’ il momento. Mi avvicino. Faccio una finta tosse un po’ da cretina ma che si rivela subito utile. Francesco avverte la nostra presenza perché si trova in ombra. La mia ombra in effetti. Il ragazzo smette di parlare al mio accenno di tosse. Poi attacca bottone con Bruno. Ahahahahha… Bruno! Ora che lo guardo meglio ha ancora gli occhiali da sole di Sandra in faccia…. No basta. Non mi devo distrarre. Francesco finalmente si è voltato. Ha in mano un portachiavi cretino a forma di palla da basket, uno di quelli che sono un po’ come dei portamonete. Ci gioca quasi stupidamente. Mi guarda, incuriosito. Uffa mi viene da ridere. Stà situazione mi mette in imbarazzo. Sospiro.
“Francè… dovresti farci un favore…”
Lo guardo, allusiva. Ma mi viene da ridere, uffa. Dovrei stare seria. Con tutto stò sole… e cò stò vento…. Guardo istintivamente Selvaggia. Quella poi. Già ride. Rivolgo nuovamente il mio sguardo a Francesco. Ma ora ha cambiato espressione. Accenna ad un mezzo sorriso. Uno del tipo “lo-sapevo-che-finiva-così”…. quasi come a dire controvoglia “dai, avanti, parla”.
“Ecco… il fatto è che…. vorrei… che...”ma gli basta solo quello. In un attimo si apre in un meraviglioso sorriso. Come se sapesse già tutto. Non ha bisogno di sentire più altro. Non mi dà il tempo di finire…
“Ho capito.” tronca subito le mie parole. “Ho capito.” ripete e ride.
“Ma no, aspetta… che hai capito?” rido. Cerco di finire la frase senza urlare troppo. Non vorrei che Bruno sentisse. Cerco con lo sguardo Denise per farmi aiutare.
“Ti dico che ho capito.” fa lui, ridendo. Non ci posso credere.
“Ma aspetta, fammi finire!” non voglio che avesse capito una cosa per un’altra. Poi, scherzosamente mi giro verso Selvaggia che ride anche lei insieme a lui.
“Certo che questo è proprio un ragazzo intelligente!” dico allusiva e sorridente. Poi guardo di nuovo Francesco. Ride e mi guarda. Che cosa ha capito? Ha l’aria di saperne molto più di me. E se fosse… no, no… è impossibile. Che ne sa lui? Quello sguardo mi incuriosisce e mi spiazza al tempo stesso.
“Dai, Francè… fammi finire…”
“Ho capitoo….” fa lui ridendo ancora. O *****! Sapevo che fosse un attore nato, un bravo comico, un pagliaccio, tutto quello che vuoi… ma quello sguardo non può non convincermi. No. No. No! Non mi dire. Che sappia già di *? Glielo avrà detto lui? E’ il primo pensiero che mi attraversa la mente.
“Ho capito tutto, non ti preoccupare…” non sa dire altro ormai. Che se lo aspettasse? O merda! Mi sa che è così. E’ così! “Cheru è”……. non c’è frase più appropriata!
Poi ad un tratto mi convinco. Gli sorrido ancora, speranzosa. Cerco di entrare nella sua psicologia. “Cosa dovranno mai dirmi queste per aspettare un’ora sotto il sole? Cosa è successo ieri che rimpiangono da morire?” Minchia… è vero! Lo sa. Lui lo sa! Glielo ha detto sicuramente *.
“Ok.” mi arrendo. “Vabbè….”
“Ho capito…” un’ultima volta ridendo
“Ok… beh allora ciao!” ora rido anch’io
“Cia…” fa lui di rimando. Ride ancora. Non ci posso credere. Selvaggia mi supera e cammina veloce. Io non ci credo ancora. Mi mordo il labbro mentre come un eco lontano sento anche il saluto di Bruno. Ma non ho il coraggio di girarmi. Mi viene da piangere. Non può essere. Tutto magnificamente risolto.. .così poi. Semplicissimo. Francesco mi ha reso le cose tutte molto più facili. Mitico. Come si fa a non sorridere? Beh ma ora si inizia a giocare pesante. Siamo tutti sulla stessa barca. Io e Selvaggia sole contro tutti. Anzi no. Sono sicura che prima o poi sarò sola anche contro di lei. Poco male… è la vita! Ma una cosa importante l’ho già ottenuta. E questo mi basta!
Vi piace questa mia “pagina di diario”? Cosa ne pensate del mio modo di scrivere? Credete ke io possa avere un futuro come scrittrice? Cosa ha suscitato in voi la lettura di questo brano?