Testo in Prosa basato sulla poesia: "La mia sera" di Giovanni Pascoli
Si faceva sera, mi accingevo a tornare a casa. I miei affanni mi avevano abbandonato, le mie ansie si erano placate. Tanto avevo camminato quel giorno, avvolto dalla natura, e tanto mi ero rasserenato. Quando finì di piovere, si risvegliò il bosco. Ecco che, dal rivo, sentii il felice gracidio di qualche ranocchio.
Girai lo sguardo e vidi il cielo non più cupo e greve del rovescio, ma colmo di nuvole tinte di frumento d’orato, e i raggi che giungevano a terra davano alla rugiada un riflesso aureo.
Ormai il crepuscolo aveva dominato la maggior parte dei colori dell’iride e per ogni tonalità di un colore il mio cuore si tingeva si un sentimento diverso.
Mi fermai al riparo di un faggio, mi sedetti e ricominciai a riflettere sul mio vissuto.
Nel bosco, ora, usignoli e pettirossi iniziarono un cinguettio modulato, ora più lieve ora più sostenuto.
Sorretto dal fusto dell’ albero, mi accorsi che il paesaggio nelle mie vicinanze si stava colorando di toni più oscuri: si faceva sera.
Percorsi il sentiero a ritroso, con nuovi propositi e proposte verso me stesso.
Stavo tornando a casa, con una nostalgica sensazione nell’ animo, il cuore impalpabile e il pensiero che inseguiva articolati ragionamenti per perdersi poi in un tenero ricordo o in una malinconica storia da raccontare ad un amico.
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